Analisi FX 14/10/2014: tensioni sui fronti e paesi emergenti in ascesa

Sembrano essere state placate, attraverso l'impiego – pare – di motoseghe per smantellare i presidi, le proteste ad Hong Kong con il plauso dei mercati che tornano alla fiducia anche se un numero ingente di analisti solleva dubbi sulla legittimità delle rilevazioni cinesi sulla bilancia commerciale lanciando l’accusa a Pechino di aver fatto carte false per gonfiare il dato sulle esportazioni.

Sul fronte Ucraino fonti del governo di Kiev annunciano un ritiro delle milizie di Mosca: una mossa annunciata dal profondo baratro economico in cui versa la russia di Putin occupata in una ingente operazione finanziaria per proteggere i propri mercati presi d'assalto da speculazione e forti vendite che stanno mettendo a durissima prova le casse del Cremlino. Ed è notizia di queste ore che l'oligarchia prossima al presidente stia mettendo in atto proprie personali contromisure trasferendo capitali e proprietà ai figli con lo scopo di arginare l'effetto delle sanzioni europee e americane.

Sul fronte mediorientale lo Stato Islamico avanza verso l'aeroporto di Baghdad e tiene sotto assedio Kobane: ma senza l'intesa tra coalizione occidentale e Turchia per l'invio di truppe di terra, assume sempre maggiore importanza il ruolo che l'Iran si sta ritagliando e prefiggendo di ricoprire nella lotta all'IS e nel panorama internazionale.

Market Movers
Alle 10:30 il dato sull’inflazione in Gran Bretagna atteso in lieve calo a 1.4% dal 1.5% precedente per la lettura annualizzata, mentre il dato mese su mese dovrebbe mostrare un rallentamento a 0.2% dallo 0.4% della lettura precedente. Alle 11:00 l’indice ZEW tedesco è atteso a 1.0 molto inferiore al precedente a 6.9.

Alle 3:30 dati cinesi su inflazione attesa in recupero a 0.4% dallo 0.2% precedente mentre l’indice dei prezzi alla produzione dovrebbe attestarsi a -1.6% dal -1.4% della lettura precedente. Alle 6:30 in Giappone la produzione industriale dovrebbe mantenersi in linea con il dato precedente a -1.5%.

EURUSD

La Germania ha risollevato un po’ l’Europa, ma sono le divergenze all’interno della FED i veri nemici del biglietto verde con la moneta unica che si è riportata intorno a 1.2730 nelle prime ore della mattinata riportandosi nella parte alta del trading range che abbiamo identificato ieri compreso tra 1.2650 e 1.2750. I dati in uscita in mattinata in Europa saranno i protagonisti delle oscillazioni durante il resto della giornata in assenza di dati da oltreoceano. Lo ZEW tedesco è un dato cruciale, ma i cui effetti avranno un peso controverso sul cambio: un dato positivo infatti, potrebbe ridare impeto al movimento ostruzionista dei burocrati tedeschi dell’IFO e della BuBa, con effetti penalizzanti sulla moneta unica. Attenzione quindi alle 11:00 e all’interpretazione che il mercato darà al risultato. Prossimi livelli tecnici: supporto a 1.2700, resistenze a 1.2750 e a 1.28.

GBPUSD

Si sta assottigliando in queste ore la volatilità sulla sterlina inglese che scambia in apertura di giornata intorno a 1.6070, in attesa dei dati sull’inflazione nel Regno Unito: il vero driver della giornata di scambi sulla moneta di Sua Maestà. Il governatore della Bank of England Carney ha sottolineato come nel medio periodo la BOE sarà egemone rispetto alla FED in tema di politica monetaria, ma sarà da vedere se i fondamentali gli daranno ragione. Per ora il cable rimane saldamente ancorato sopra 1.6050, il livello di guardia, in una conformazione laterale compresa tra l’incrocio dei canali rialzisti di breve periodo (blu) e ribassista di medio periodo (rosso). Attenzione quindi alle 10:30 ai possibili sviluppi e ai livelli di supporto a 1.6050 e di resistenza a 1.61.

USDJPY

Continua implacabile la cavalcata dello yen giapponese nel ritorno all’interno dell’area di fair value descritta ieri tra 105 e 110. Contribuiscono, oltre ad un generale indebolimento di dollaro nella giornata di ieri, anche l’allentamento delle proteste ad Hong Kong dove la polizia sembra aver usato motoseghe per distruggere le barricate. Inoltre giova sul cambio il tonfo dell’azionario nipponico con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che cede il 2.35%. Lo yen giapponese si riporta quindi in area 107.10 dopo aver visitato 106.70 nella notte, rimanendo sotto il margine basso del canale ribassista di medio periodo e al di sopra del livello chiave a 107.0: una zona di congestione che potrebbe portare ad accelerazioni anche a causa di assenza di veri e propri driver per la giornata di oggi.