Rien ne va plus! Se qualcuno è mai stato al casinò sa che il significato è che niente vale più ovvero “i giochi sono fatti”. Anche alla FED ormai la decisione è presa, non ci saranno ripensamenti e i segnali di questi ultimi giorni forniscono qualche indizio su ciò che avverrà: ovvero nulla. L’ipotesi più accreditata è di rallentare leggermente lo stimolo quantitativo di 10 miliardi portandolo a 35 mantenendo invariati i tassi. Janet Yellen deve fare i conti con gli strascichi del quantitative easing, con la necessità di mantenere schiacciata verso il basso la curva dei rendimenti dei treasuries (i titoli di stato americani), con un’economia ancora convalescente e con le attese degli investitori disattese da quello scorso dicembre 2013 che chiedono a gran voce di essere ascoltate.
E anche se è sempre maggiore il numero di economisti che sostengono che il ritmo del rialzo dei tassi nella prima economia mondiale avverrà più velocemente di quanto si attendano gli investitori, Carney docet, il primo appuntamento con i rialzi è comunque lontano. Il vero problema sarà l’exit strategy di cui la FED non è sicuramente pronta a parlare e i cui dettagli e gli strumenti interessati verranno resi noti più avanti. Sta di fatto che qualunque cosa succeda questa sera la FED è come il banco al casinò: vince sempre.
Market Movers
Alle 10:30 la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Bank of England che dovrebbero fare chiarezza sulla politica della BoE e dare maggiori informazioni alla luce delle ultime dichiarazioni di Carney.
Nel pomeriggio alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sulla spesa corrente attesa in ribasso di -96.9 miliardi di dollari contro il -81.1 miliardi della rilevazione precedente e alla stessa ora in Canada le vendite all’ingrosso attese in recupero a 0.3% rispetto al -0.4% precedente.
L’appuntamento cruciale della giornata alle 20:00 il FOMC con la decisione sui tassi d’interesse e le proiezioni economiche e alle 20:30 la conferenza stampa del governatore Yellen .
A mezzanotte e 45 il dato sul PIL neozelandese atteso in aumento a 1.2% rispetto al dato precedente a 0.9%.
EUR/USD
La moneta unica è in stallo contro dollaro ferma e ben ancorata al livello chiave 1.3550 in parità rispetto ai livelli di apertura di domenica sera e in fervente attesa della FED di stasera. Tecnicamente si è formato un accenno di trend rialzista ancora agli esordi anche se l’opinione più diffusa tra gli analisti è per un rafforzamento del dollaro americano salvo sorprese particolari in serata.
GBP/USD
La sterlina mantiene l’impostazione laterale in attesa della pubblicazione dei verbali alle 10:30 che daranno nuovamente fuoco alle polveri in caso di sensibile scostamento dalle attese. Un appuntamento da seguire in modo molto attento anche perchè tecnicamente la sterlina si trova in concomitanza di un livello tecnico chiave 1.6950 che incrocia una trendline rialzista di vecchia memoria (grafico) che potrebbe fornire un ulteriore spunto al rialzo verso 1.70 oppure creare un trampolino per un tuffo piuttosto marcato.
USD/JPY
La Bank of Japan ha sottolineato nel suo report come in Sol Levante l’offerta presenti rigidità che soprattutto l’immissione del mare di liquidità del quantitative easing giapponese ha fatto venire alla luce. È necessario quindi secondi i banchieri centrali ristrutturare l’offerta a fronte di un’aumentata domanda. I dati sulle esportazioni sono usciti peggiori delle attese con una bilancia commerciale in negativo per il ventitreesimo mese. USDJPY non ha preso bene la notizia con la valuta giapponese che si è deprezzata fino a 102.20 contro biglietto verde. Movimento di poco conto che però potrebbe essere accentuato dalla FED di stasera.