Nell’usuale discorso di inizio anno reso dal presidente in carica degli Stati Uniti d’America Barack Obama ieri al Congresso, il grande sconfitto dalle ultime elezioni ha puntato il tutto e per tutto sul cosiddetto “middle-class economics” ovvero quella serie di misure volte a supportare la classe media, con annunci su disposizioni più restrittive per le classi più abbienti. Una presa di posizione netta che, se da un lato farà infuriare i Repubblicani che guidano il Congresso dopo le elezioni di metà mandato, potrebbe mettere in difficoltà i conservatori che avranno difficoltà ad osteggiare in modo troppo esplicito una politica che si appresta ad essere di ampio consenso popolare. Obama infatti è il “Caronte” dantesco che ha traghettato gli Stati Uniti fuori dalla crisi riportando il tasso di disoccupazione ai minimi storici e il PIL a crescere. È chiaro che l’obiettivo di Obama non è vincere le prossime presidenziali nel 2016, ma di consegnare al suo partito un consenso sufficiente per poter insediare un altro democrat alla Casa Bianca.
Market Movers
Alle 10:30 in Gran Bretagna la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria e le dichiarazioni di voto attese invariate a 7 in favore del mantenimento del tasso ai livelli correnti e 2 in favore del rialzo. Alla stessa ora i dati sul mercato del lavoro con la variazione delle richieste di sussidio attese a -25.0 mila unità rispetto alle -26.9 mila della rilevazione precedente per un tasso di disoccupazione che dovrebbe scendere a 5.9% dal 6.0% della lettura scorsa.
Alle 14:30 negli Stati Uniti i nuovi permessi edilizi dovrebbero far registare 1.055 milioni di unità rispetto ai 1.052 milioni della rilevazione precedente, mentre i nuovi cantieri dovrebbero attestarsi a 1.040 milioni in sensibile rialzo rispetto ai 1.028 milioni della lettura scorsa.
Alle 16:00 in Canada la riunione di politica monetaria dovrebbe mantenere invariato il tasso di riferimento al 1.00% seguita dalla conferenza stampa del governatore Poloz alle 17:15.
Alle 6:00 in Giappone la pubblicazione del bollettino mensile della Bank of Japan.
EURUSD
Come anticipato ancora ad inizio settimana la moneta unica non si sta spostando dal suo range di oscillazione a cavallo di 1.1550 aprendo le contrattazioni in Europa in territorio leggermente positivo e attestandosi a 1.1570 nel rapporto con il biglietto verde. Il mercato sta prendendo fiato in attesa di domani quando l’appuntamento di Gennaio della BCE potrebbe inaugurare l’era quantitative easing.
GBPUSD
La sterlina inglese non si sposta dal range di oscillazione a cavallo di 1.5150 in attesa della pubblicazione dei verbali dell’ultimo MPC (la Monetary Policy Committee ndr) che dovrebbero mostrare un nulla di fatto rispetto all’ultimo appuntamento. Il cable infatti fa registrare tutti i movimenti nel range 1.5050 – 1.5250 e si mantiene saldamente ancorato intorno al livello pivotale della settimana soprattutto qualora non si verificassero, come ampiamente scontato dal mercato, sorprese in materia di politica monetaria.
USDJPY
Lo yen giapponese torna a rafforzarsi nella notte nella sessione Asiatica riportandosi da 118.80 fino in area 117.70 in queste prime ore di contrattazioni in Europa sulla scia delle dichiarazioni della Bank of Japan che ha tagliato le stime di inflazione per l’anno fiscale 2015/2016 dal precedente 1.7% al 1.0% mantenendo quindi invariata l’attuale politica monetaria. Di converso il mercato azionario nipponico cede lo 0.49%, mentre il quadro tecnico su USDJPY dovrebbe mantenersi saldamente ancorato in area 117.50 in attesa della riunione della BCE di domani.