Sembrano intensificarsi negli ultimi giorni gli sforzi della coalizione occidentale, della Turchia e dei paesi arabi moderati nel contrasto allo Stato Islamico mentre la città siriana di Kobane viene di fatto ripresa dai curdi.
Sul fronte est europeo, i russi hanno incontrato a Bruxelles i vertici europei e ucraini e dato il loro ultimatum all’Ucraina sul pagamento degli arretrati e delle forniture con formula upfront (pagamento anticipato). Un fardello insostenibile per l’ex repubblica sovietica che dovrà chiedere aiuto all’Europa o sottostare alle rigide richieste di Mosca.
Nonostante i funzionari russi abbiano più volte sottolineato che l’Europa non rimarrà al freddo questo inverno, la mossa è chiara e definita: se l’Ucraina vuole andare per la sua strada e avvicinarsi all’unione dei 28, questi ultimi dovranno anche sobbarcarsi l’onere (economico) che Mosca non ha più intenzione di portare sulle spalle della propria economia allo stremo.
Market Movers
Alle 9:30 l’indice PMI manifatturiero tedesco preliminare atteso a 49.5 rispetto al 9.9 della rilevazione precedente. Alle 10:30 nel Regno Unito il dato sulle vendite al dettaglio attese in flessione a -0.1% rispetto allo 0.4% precedente per il dato mese su mese, mentre il dato annualizzato è atteso a 2.8% rispetto al 3.9% precedente.
Alle 23:45 in Nuova Zelanda i dati sulla bilancia commerciale attesa a 1510 milioni rispetto ai 2020 milioni della lettura precedente per il dato annualizzato.
EURUSD
La moneta unica è stata travolta ieri pomeriggio dai dati sull’inflazione negli Stati Uniti: comportamento anomalo visto che i dati sono usciti peggiori delle attese con il dato core che avanza di 0.1% rispetto alle attese a 0.2% per un dato annualizzato sull’inflazione che si ferma a 1.7%: decisamente sotto le attese di medio periodo della FED. Ciò che si pensa a Washington e nelle altre sedi distrettuali è sotto gli occhi di tutti: una totale confusione di intenti e di dichiarazioni che comunque non hanno prevenuto il rafforzamento del biglietto verde fino a 1.2610 nelle prime ore della giornata di oggi. Unica nota positiva per la moneta unica è il dato sul PMI manifatturiero flash tedesco uscito migliore delle attese a 51.8 rispetto al 49.5 atteso e che ha riportato il cambio EURUSD intorno ad area 1.2640 a cavallo del livello tecnico a 1.2650.
GBPUSD
Sterlina poco mossa che subisce relativamente i dati di ieri negli Stati Uniti e accumula anche nelle prime ore di contrattazione di oggi intorno al livello chiave a 1.6050 dopo che la pubblicazione dei verbali della Bank of England di ieri non hanno fatto registrare nulla di nuovo. L’attesa per i dati sulle vendite al dettaglio delle 10:30 governerà i movimenti, soprattutto in caso di scostamenti dalle attese e l’assenza di dati americani nel pomeriggio favorirà la concentrazione degli scambi a cavallo delle 10:30 ed eventualmente una prosecuzione del trend di medio periodo (grafico).
USDJPY
I buoni dati cinesi sul settore manifatturiero hanno mantenuto lo yen stabile poco sopra area 107.0 nel rapporto con il biglietto verde che ha raggiunto la parte alta del canale ribassista di medio periodo (grafico). L’assenza di dati particolari nella giornata di oggi lascerà USDJPY in sostanziale momento laterale con la possibilità di un rafforzamento tecnico durante la giornata fino in area 106.50. Gli strascichi degli scandali dei giorni scorsi sembrano ormai svaniti e la situazione normalizzata per l’esecutivo guidato da Shinzo Abe, con i riflettori comunque puntati all’intervento della FED della prossima settimana.