"Tagliate voi i vostri livelli di produzione, noi stiamo bene così". Sarebbe questa la sostanza delle dichiarazioni dei sauditi rivolte ai paesi produttori non-OPEC. I rumors sollevati in occasione dell'ultima riunione dei paesi produttori ed esportatori riuniti sotto la bandiera dell'OPEC che vedevano nel mancato taglio della produzione di greggio una sfida agli Stati Uniti e alla loro politica di iperproduzione, sembrano trovare conferma nei fatti. Nonostante ciò il prezzo del WTI sembra aver trovato una prima area di equilibrio in area 55 dollari/barile, ma gli effetti di prezzi così bassi stanno trascinando al ribasso borse, particolarmente sensibili alle variazioni di prezzo, e commodities, soprattutto i metalli industriali. La guerra del petrolio prosegue e la rappresaglia dopo l'attacco statunitense non si è fatta attendere, anche se i primi effetti soprattutto sulla Russia sono già evidenti. Altro che bianco Natale! Il colore determinante per le prossime settimane sarà il nero mentre la guerra del petrolio si prospetta una lunga battaglia di logoramento.
Market Movers
Alle 10:30 il dato sul PIL nel Regno Unito atteso stabile a 0.7% per il dato trimestrale e al 3.0% per il dato annualizzato.
Alle 14:30 negli Stati Uniti gli ordinativi di beni durevoli attesi a 1.1% dal -1.1% del mese precedente. Il dato sul PIL trimestrale è atteso in rialzo al 4.3% rispetto al 3.9% del trimestre scorso. Alle 15:55 il dato elaborato dall’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori è atteso a 93.1 dal 93.8 della rilevazione precedente.
Alle 16:00 le vendite di nuove case sono attese a 460 mila unità, di poco superiori al dato precedente a 458 mila.
EURUSD
Giornata languida per la moneta unica anche sui dati americani sintomatica di bassi volumi legati all’approssimarsi delle festività. Il mantenimento, come anticipato ieri, del rapporto tra euro e biglietto verde intorno al livello di 1.2250 lascia pochi spunti anche per la giornata odierna quando nel pomeriggio andrà in scena il secondo atto del mercato immobiliare a stelle e strisce che non si prospetta particolarmente eccitante nemmeno oggi. Nelle prime ore di contrattazioni in Europa, il cambio si presenta poco mosso e sempre nell’area di oscillazione tra 1.22 e 1.2250, poco variato da ieri dopo il ribasso in serata in attesa dei dati americani.
GBPUSD
Anche la sterlina inglese, come anticipato, si è mossa in laterale con un range più ampio rispetto alla moneta unica, ma interamente incluso nell’intervallo identificato ieri tra 1.56 e 1.57. La reazione piuttosto timida ai dati americani sotto tono ha riportato il cambio in zona 1.5630, ma senza più movimenti di rilievo, il cable apre la giornata di oggi a 1.5590 con tendenza a ritornare sul livello chiave in area 1.56 con la previsione di una giornata decisamente poco mossa a livello di volatilità.
USDJPY
Lo yen si affaccia alla vigilia di Natale con un deciso appiattimento poco sopra il livello chiave a 120.0 con una progressiva riduzione della volatilità durante l’intera giornata di ieri e conseguente lateralizzazione poco sopra il livello che incrocia il canale rialzista di medio periodo (grafico). Niente di particolare nemmeno dai mercati azionari dove l’indice Nikkei della borsa di Tokyo fa registrare un timido +0.08% durante la notte. L’approssimarsi delle festività e l’assenza di dati rilevanti, dopo la delusione a stelle e strisce di ieri, non offre particolari spunti per i movimenti del cambio USDJPY che, salvo sorprese dovrebbe continuare ad oscillare in quest’area.