Audizione impegnativa quella di ieri per il governatore della FED Janet Yellen di fronte alla commissione bancaria del Senato statunitense. Il governatore, nominato dall’attuale presidente Obama, ha dovuto affrontare l’arduo compito di proteggere la FED dalle ingerenze di una commissione a guida repubblicana particolarmente ostile riuscendo nell’impresa in modo egregio. I punti più scottanti sono stati quelli dell’indipendenza della FED dal progetto “Audit the FED” focalizzato sulla possibilità da parte del Congresso di vigilare (o sarebbe meglio dire supervisionare ndr) l’operato dell’istituto di Washington e quello legato al possibile rialzo dei tassi.
Sul primo il governatore Yellen ha sottolineato come la FED sia già soggetta ad ampio e approfondito auditing da parti terze indipendenti e come in tutte le maggiori economie mondiali l’indipendenza della Banca Centrale sia vitale per un corretto svolgimento degli obiettivi statutari. Sempre sull’argomento, il governatore Yellen non si è risparmiata una frecciatina ai membri di una Commissione piuttosto impreparata riguardo l’importanza di mantenere la FED indipendente dalle esigenze politiche ed elettorali di breve termine: in buona sostanza, giù le mani dalla FED.
Il secondo argomento caldo è stato il rialzo dei tassi d’interesse dove ovviamente si è creato una certa insofferenza tra democratici e repubblicani: i primi hanno sostenuto l’operato della FED che ha motivato la “pazienza” sia con le proiezioni sul tasso d’inflazione sia con la necessità di non mettere inutile zavorra ad una ripresa sì notevole, ma ancora precaria; i secondi hanno sostenuto la necessità per la FED di prendere in considerazione dati macroeconomici diversi da quelli attualmente utilizzati per la definizione degli scenari inflazionistici: ingerenza che il governatore Yellen non ha apprezzato particolarmente e a cui ha educatamente risposto come farebbe il grande professore con lo studente alle prime armi.
L’unico elemento che è stato possibile dedurre circa le tempistiche è che la formulazione secondo cui non verrà messa mano ai tassi per le “prossime due riunioni (di politica monetaria ndr)” è stato esteso anche in questa sede, portando la data del primo possibile rialzo da Giugno a Settembre: sempre salvo sorprese!
Markets Movers
Alle 16:00 negli Stati Uniti il dato sulle vendite di nuove case atteso a 475 mila unità rispetto alle 481 mila unità della rilevazione precedente per una variazione mensile attesa a -1.3% rispetto al 11.6% di incremento della lettura scorsa.
Alle 16:00 seconda giornata di audizioni del governatore della FED Janet Yellen di fronte al Congresso statunitense seguita alle 17:30 in Europa dalla conferenza stampa del presidente della BCE Draghi.
Alle 22:45 in Nuova Zelanda la bilancia commerciale è attesa a -1.65 miliardi rispetto ai -1.15 miliardi della rilevazione precedente.
Alle 6:00 conferenza stampa del membro del FOMC Mester.
EURUSD
L’effetto dell’audizione del governatore della FED Janet Yellen di ieri pomeriggio ha avuto l’effetto di supporto per la moneta unica che è passata dai minimi di giornata fino a 1.1350. L’accelerazione della notte ha portato il rapporto tra euro e biglietto verde in area 1.1370 dove scambia in queste prime ore di contrattazioni in Europa. Hanno pesato sul dollaro USA le prospettive di un rinvio del primo possibile rialzo dei tassi negli Stati Uniti da Giugno a Settembre di quest’anno aprendo così la strada ad ulteriori rialzi in attesa dei dati macroeconomici sul mercato immobiliare a stelle e strisce attesi nel pomeriggio.
GBPUSD
La sterlina inglese, come anticipato, sta vivendo il momento di maggiore forza da diverse settimane riportandosi in queste ore in area 1.5530 nel rapporto con il biglietto verde. L’attesa per i dati macro negli Stati Uniti e le dichiarazioni rese ieri dalla Yellen davanti al Congresso USA hanno spinto ulteriormente al rialzo la moneta di Sua Maestà. Le prospettive di medio periodo però sono offuscate dalla campagna elettorale che si concluderà con le elezioni politiche di Maggio e che, c’è da contarci, avrà ripercussioni sul cable.
USDJPY
Continua il percorso laterale di USDJPY con il rafforzamento dello yen giapponese fino in area 118.70 dove scambia in queste prime ore di contrattazioni in Europa. Le dichiarazioni della Yellen di ieri insieme al PMI manifatturiero cinese che torna sopra soglia 50 nella notte, hanno spinto al rialzo la divisa nipponica che ha visto i minimi ieri in area 119.80. Lo storno di queste ultime ore, oltre ad essere supportato da un quadro macro particolarmente favorevole per l’estremo oriente, rientra nel trend laterale di medio periodo che ha nel valore di 120.0 il limite massimo ideale degli scambi tra biglietto verde e yen.