La FED è paziente, la FED è cauta: ma Janet Yellen, governatore della FED, non farà da baby sitter ai mercati ancora a lungo. Questa la sostanza del penultimo FOMC, prima che ieri sera il linguaggio dello statement ufficiale rilasciato a marigne della riunione di politica monetaria venisse ulteriormente modificato per lasciar spazio alle preoccupazioni crescenti sull’abbassamento del livello di inflazione che sta colpendo gli Stati Uniti, un po’ come in tutto il resto del mondo. E seppure rimangono i segnali positivi dall’economia domestica, il rallentamento globale e l’inflazione che è tornata a diminuire, preoccupano non poco il nuovo board of governors che quest’anno è ancora più dovish (in favour di una politica monetaria espansiva ndr) rispetto all’anno scorso. In sostanza, e parafrasando in estrema sintesi, la FED non è ancora pronta a rialzare i tassi e vuole poter contare su un mercato esterno in ripresa prima di invertire la rotta sulla politica dei tassi.
Market Movers
Alle 9:55 in Germania la variazione del numero di disoccupati ha mostrato una flessione di nove mila unità rispetto alle -10 mila attese per un tasso di disoccupazione che rimane stabile al 6.5%.
Alle 14:00 il dato preliminare sull’inflazione in Germania è atteso a -0.8% dallo 0.0% della rilevazione precedente.
Alle 16:00 negli Stati Uniti il dato sulle vendite pendenti di case dovrebbe mostrare un lieve rallentamento a 0.5% dallo 0.8% della lettura scorsa.
Nella notre in Giappone i dati sull’inflazione attesi a 2.6% dal 2.7% precedente per il dato nazionale core, mentre a 2.2% dal 2.3% precedente per il dato relativo alla città capitale Tokyo sempre per la componente core.
EURUSD
Le tensioni legate alla situazione greca dove il premier Tsipras ha comunicato l’intenzione di non procedere alle privatizzazioni promesse dai precedenti governi provocando la caduta libera dell’indice azionario di Atene e l’aumento dei tassi d’interesse sui bond greci, non hanno influito particolarmente sulla moneta unica dove ha pesato soprattutto un recupero del biglietto verde sullo statement del FOMC di ieri sera. Il cambio EURUSD si è portato infatti dai massimi di settimana a 1.14 fino in area 1.1295 dove scambia in queste prime ore di contrattazioni in Europa in lieve risalita dai minimi a 1.1260 sul dato Tedesco. Sarà una giornata all’insegna dell’interlocutorietà in attesa dei dati su inflazione tedesca e vendite pendenti di case negli USA e ovviamente in attesa degli sviluppi da Atene.
GBPUSD
Il rafforzamento del biglietto verde ha riportato il cable a 1.5110 dove scambia in queste prime ore di contrattazioni in Europa. Nessun dato positivo nel Regno Unito, come in Europa, ha arginato il recupero del dollaro che ha contribuito a riportare il cambio sotto il livello chiave a 1.5150. Tuttavia il movimento sulla sterlina rimane ampiamente laterale nel range descritto ancora la settimana scorsa tra 1.5050 e 1.5250 con livello medio a 1.5150. In assenza di scostamenti significativi, quest’area di equilibrio potrebbe descrivere ulteriori movimenti anche per oggi.
USDJPY
Dopo la lunga fase laterale durante le scose settimane nel range di equilibrio tra 117.0 e 119.0 lo yen giapponese accumula in queste ore in area 117.70 in attesa dei dati americani del pomeriggio ma soprattutto della notte tra oggi e domani dove verranno pubblicati i dati sull’inflazione che catalizzeranno i movimenti. L’attesa è per una giornata non particolarmente volatile, ma attenzione all’aumento di volatilità di questa notte.