Si è appena conclusa una settimana caldissima che ha visto un aumento della volatilità su tutti i principali mercati a causa dei tre avvenimenti chiave della settimana: la pubblicazione degli esiti degli stress test in Europa che hanno delineato una situazione tutto sommato positiva, il cambio epocale di rotta della FED con la conclusione del quantitative easing e l’intervento della Bank of Japan della notte scorsa che ha aumentato la base monetaria a 80 trilioni di yen sulla base delle preoccupazioni per l’economia giapponese che non riparte al ritmo sperato.
La settimana prossima vedrà protagonisti la BCE e la Bank of England oltre ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti: insomma, è volatilità la vera parola chiave di queste settimane d’autunno.
Market Movers
Alle 12:00 il dato preliminare sull’inflazione in zona euro atteso a 0.4% di poco superiore al precedente a 0.3%, mentre la component core dello stesso dato dovrebbe mostrarsi stabile a 0.8%. Alla stessa ora in Europa il dato sul tasso di disoccupazione dovrebbe mostrarsi stabile a 11.5% rispetto all’ultima rilevazione.
Alle 14:30 il dato canadese sul PIL atteso invariato a 0.0% per la rilevazione mensile. Negli Stati Uniti alle 15:55 l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan è atteso invariato a 86.4.
EURUSD
Dopo aver toccato un doppio minimo in area 1.2550, la moneta unica sembra aver trovato un buon supporto per un possibile storno in fine di settimana. L’attesa per i dati americani nel pomeriggio guiderà una giornata piuttosto laterale dopo l’assimilazione degli stress test e AQR da parte dei mercati nei giorni scorsi. Il quadro tecnico è totalmente laterale in una area molto ampia tra 1.25 e 1.28 con la possibilità di raggiungere nuovamente 1.25 in caso di buoni dati americani, livello che tuttavia sembra descrivere il limite minimo nel momento storico attuale per il cambio tra moneta unica e biglietto verde.
GBPUSD
Laterale la sterlina inglese nel rapporto con il dollar dopo la volatilità a cavallo del FOMC e durante la giornata di ieri che ha visto gli scambi attestarsi quasi interamente intorno al livello soglia a 1.60. Le dichiarazioni circa un possibile rialzo dei tassi nel primo o terzo trimestre 2015 hanno arginato parzialmente il movimento ribassista del cable che è ora in fase laterale tra 1.5950 e 1.6050 in previsione del termine di settimana e dell’appuntamento con la BOE il prossimo giovedì.
USDJPY
Con una mossa a sorpresa il governatore della Bank of Japan Haruiko Kuroda ha comunicato che la banca central del Giappone aumenterà la base monetaria fino a raggiungere gli 80 trilioni di yen al fine di raggiungere l’obiettivo di medio period per l’inflazione al 2%. L’annuncio arrivo totalmente inaspettato ed è stato giustificato dalla necessità di stimolare ulteriormente l’economia nipponica che si trova in un momento di difficoltà penalizzata anche dalle nuove imposizioni fiscali sulle vendite inaugurate lo scorso Aprile. Lo yen giapponese ha subito una fortissima pressione che l’ha riportato a 111.30 nel rapporto con il dollar Americano, violando tutti i livelli tecnici e riportandosi all’interno del canale rialzista (grafico) di lungo periodo e inserendosi in un’area di forte ipercomprato.