Il governatore della FED Janet Yellen, prevedibilmente, ha mantenuto la dicitura “considerable time” nello statement sul forward guidance (linee guida di medio periodo) sulle prospettive di una crescita del PIL considerata “moderata” e sulle proiezioni dell’inflazione che rimangono tutt’ora ancorate ad un livello decisamente inferiore all’obiettivo di medio termine del 2.0%. Anche in virtù dei dati sull’inflazione usciti ieri peggiori delle attese, le proiezioni della Yellen sono confermate: la FED quindi può prendere tempo. Altro tempo, come sostengono i commentatori più smaliziati, per non interrompere quel flusso di liquidità a bassissimo costo che ha sostenuto il sistema finanziario a stelle e strisce negli ultimi anni.
In Europa la BCE si appresta a varare la prima tranche da 400 miliardi del programma TLTRO. Il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, nelle settimane scorse è stato al centro delle contrapposizioni interne all’unione sul progetto di immissione di liquidità nel sistema, in un periodo particolarmente frustrato da condizioni economiche in deterioramento. I dati europei usciti in questa prima metà di settembre sembrano tuttavia dare un aiutino a Draghi che non più tardi di due settimane fa aveva ulteriormente tagliato i tassi portando il refi a 0.05% e l’overnight in negativo di 20 basis points forse con la preoccupazione di una bassa adesione al programma TLTRO da parte delle banche. Preoccupazione fondata per un governatore all’angolo, che riprende però a sperare dopo il dato sull’inflazione in zona euro uscito ieri superiore alle attese: uno 0.4% che batte il consenso a 0.3% e che rappresenta la prima inversione di tendenza tangibile da diverso tempo.
Market Movers
Alle 10:30 il dato sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito dovrebbero mostrare un recupero a 0.4% dal precedente a 0.1% per la lettura mensile, mentre il dato annualizzato potrebbe mostrare un rialzo a 4.1% dal 2.6% precedente.
Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sui permessi edilizi attesi in lieve calo a 1.045 milioni di unità rispetto al precedente a 1.057 milioni, i nuovi cantieri attesi anch’essi lievemente sotto il dato precedente a 1.040 milioni da 1.093 milioni. Le nuove richieste di sussidi dovrebbero mostrare un rallentamento a 305 mila unità dalle 315 mila precedenti. Alle 14:45 il governatore della FED Janet Yellen terrà un discorso, seguito alle 16:00 dall’indice Philly FED manifatturiero atteso a 23.0, in calo rispetto al 28.0 della lettura precedente.
EURUSD
Gli effetti sul cambio EURUSD della riunione del FOMC di ieri sera hanno dato vita ad un vero e proprio movimento di fuga dalla moneta unica che ha bucato al ribasso il livello di 1.29 assestandosi in queste prime ore di contrattazioni intorno a 1.2870. Lo storno di inizio giornata, corregge parzialmente l’atteggiamento ribassista di ieri, che alla luce delle parole della Yellen è stato abbastanza ingiustificato. Non ci sono elementi nel discorso della Yellen che fanno presagire una variazione sostanziale dalla politica monetaria della FED, che rimane “graduale e prevedibile”. Rimane quindi l’elemento divergenza tra le politiche monetarie di FED e BCE che è già stato incorporato nei prezzi attuali, per cui l’attenzione da oggi è da concentrare sugli sviluppi dei programmi della Banca Centrale Europea con le tranches di TLTRO inaugurate oggi con la prima da 400 miliardi di euro e soprattutto il prossimo 2 Ottobre con le linee guida sui nuovi programmi al varo.
GBPUSD
Giornata campale in Gran Bretagna con la Scozia che voterà dalle 8:00 alle 22:00 sul quesito indipendentista. Il giorno della verità che sancirà una volta e per tutte se questo divorzio tra Edimburgo e Londra “s’ha da fare”. La campagna per il si ha potuto far presa su cuore e pancia degli scozzesi, gente testarda e genuina, mentre quella del no, svegliata di soprassalto due settimane fa, ha dovuto correre ai ripari mostrando una muscolatura un po’ flaccida. Dati alla mano, un’indipendenza provocherebbe molti danni all’economia, al welfare e all’integrazione internazionale della terra delle cornamuse, ma la volontà di un popolo è un diritto sacro che i sudditi di Sua Maestà difendono con ogni mezzo.
Ieri i dati sull’occupazione hanno mostrato un tasso di disoccupazione ai minimi storici: 6.1% con le richieste di sussidi che calano di 37.6 mila unità superando le attese che davano il calo limitato a 30 mila unità. Dati molto confortanti che hanno solo parzialmente smorzato l’esito delle votazioni della commissione di politica monetaria (MPC) della Bank of England che, 7 voti a 2, ha deciso di mantenere i termini invariati, mettendo temporaneamente in standby le proiezioni su un possibile rialzi dei tassi.
Il cable ha quindi fatto registrare un recupero piuttosto netto oltre quota 1.63 violando al rialzo il supporto fisso e partendo verso la parte superiore del canale rialzista di medio periodo (grafico) salvo ritracciare sul FOMC e ripartire in inizio di giornata riportandosi in prossimità della resistenza a 1.63.
USDJPY
Yen giapponese totalmente in balia del superdollaro nelle ore precedenti al FOMC di ieri sera, tendenza confermata anche con la conferenza stampa della Yellen che ha fatto schizzare il rapporto tra Giappone e Stati Uniti fino a 108.80 e riportando di forza il cambio in una zona di fortissimo ipercomprato. Il quadro tecnico incorpora anche nel caso dello yen giapponese una divergenza di politica monetaria tra FED e BOJ, anche se, differentemente dalla BCE, la BOJ potrebbe essere in procinto di invertire la tendenza.