Letto il bluff di Edimburgo con un poker da oltre due milioni di voti contro 1.6 milioni a favore del si, ora Londra dovrà tenere fede ai patti del cosiddetto Better Together Act (legge del meglio insieme ndr) in cui si fanno concessioni anche piuttosto importanti al governo di Edimburgo in materia di autonomia amministrativa e fiscale. Uno step in più rispetto alla devolution già in atto oltremanica, ma destinato a segnare una sostanziale vittoria per il governo scozzese, che ha perso la partita del populismo e ha vinto quella della democrazia, segnando un precedente importante contro le spinte indipendentiste in Europa.
In secondo piano l’esito di ieri della prima tranche del programma TLTRO della BCE che vede così la luce in Europa. Il programma, fortemente voluto dal governatore Mario Draghi per rispondere alla richiesta di immissione di liquidità nel sistema economico comunitario, è stato un mezzo flop. 82.6 miliardi di euro impiegati su 400 miliardi messi a disposizione dall’istituto di Francoforte sono un risultato scadente e confermano la interpretazione che avevamo dato in precedenza all’ultimo taglio dei tassi d’interesse qualche settimana fa: preoccupazione, sottolineata anche nel nostro report di ieri, che si è dimostrata fondata.
Il messaggio dalle banche e dal mercato è piuttosto chiaro: Draghi vari un programma di quantitative easing in Europa. L’ultima spiaggia del governatore è ora uno spauracchio impellente e scomodo. Infatti la Germania della cancelliera Merkel e del governatore della Bundesbank Weidmann ha già sottolineato, in modo anche piuttosto marcato, la contrarietà della Bundesrepublik ad ogni programma di acquisto su larga scala di obbligazioni governative emesse da paesi europei.
La BCE è ora sotto pressione sia in relazione alle prossime due tranches in Dicembre e nel 2015, anche se il vice presidente Constancio ha rimarcato che l’entità delle tre TLTRO sarà comunque “significativa”, sia sul fronte del programma covered-bonds e ABS che vedrà la luce il prossimo mese con la pubblicazione delle linee guida il 2 Ottobre.
Market Movers
Alle 8:00 il dato sull’indice dei prezzi alla produzione tedeschi atteso invariato a -0.1% rispetto al dato precedente.
Alle 14:30 in Canada i dati sull’inflazione mese su mese attesa in aumento a -0.1% rispetto al precedente a -0.2% per il dato aggregato, mentre la componente core dovrebbe mostrare una prograssione più marcata a 0.2% dal -0.1% precedente. Le vendite all’ingrosso alla stessa ora dovrebbero mostrare un aumento a 1.0% dal risultato precedente a 0.6%.
EURUSD
Nonostante la delusione della prima tranche del programma TLTRO, la moneta unica ha tenuto contro biglietto verde ritornando sopra quota 1.29. L’affaire scozzese, concluso con un nulla di fatto, non ha ovviamente avuto ricadute sull’euro che può ora guardare alla conclusione della settimana con la tranquillità derivante dall’assenza di dati macroeconomici particolari per oggi. Il movimento interlocutorio che interesserà l’area compresa tra 1.29 e 1.2950 manterrà EURUSD abbastanza fermo per la giornata di oggi.
GBPUSD
Il no al quesito sull’indipendenza scozzese è un ottimo risultato per Londra e per i mercati del Regno Unito, che rimarrà unito sotto la union jack (la bandiera nazionale ndr). I mercati lo avevano già scontato e il forte movimento di recupero della settimana che si conclude oggi e la violazione al rialzo del livello 1.64 dopo l’annuncio confermano ciò che abbiamo sostenuto in queste due settimane. Il ritracciamento, effetto di un rafforzamento di dollaro non ha comunque abbattuto il cable che anche tecnicamente rimane ancorato sopra la trendline rialzista e limite superiore del canale rialzista di medio periodo (grafico): presupposto per una lateralizzazione in chiusura di settimana, ma con la prospettiva di un recupero nelle prossime settimane
USDJPY
Lo yen giapponese prosegue nella sua fase di forte debolezza contro biglietto verde rimanendo ampiamente ancorato sopra il livello 108.50 e scambiando in queste ore sopra 109.0 anche sulla scia dei risultati dei mercati azionari con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che chiude la sessione asiatica con un +1.58%. Il risultato scozzese non ha influenzato particolarmente il cambio USDJPY che permane in zona di forte ipercomprato. L’assenza di dati americani nella giornata di oggi contribuirà con buona probabilità ad un assestamento delle dinamiche di prezzo, mentre dovremo attendere almeno la prossima settimana per maggiori informazioni sul fronte inflazione in Sol Levante dove venerdì saranno pubblicati i dati inflazionistici giapponese e dell’area metropolitana della capitale Tokyo.