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Analisi FX del 9 ottobre: quando la Yellen non c'è... i mercati ballano

Pubblicato 09.10.2014, 08:43
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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La FED prende ancora tempo. Una scena già vista, una situazione annunciata. Perchè ancora una volta il FMI sotto la guida di Christine Lagarde viene in soccorso di Janet Yellen, governatore della FED, rivedendo al ribasso le stime di crescita mondiali. Tanto basta alla FED per rimettersi sulla difensiva nonostante gli Stati Uniti siano una delle poche economie in piena accelerazione. Questa volta non è la consueta solidarietà tra due fra le donne più potenti del mondo, ma freddo calcolo. La FED, nonostante l’apertura dei mesi scorsi, ha un enorme problema provocato dal quantitative easing: mercati gonfiati dalla liquidità estrema che non riflettono l’economia reale, un mercato del lavoro degente che, nonostante le ottime performance nei numeri, nasconde insidie e milioni di posti di lavoro a rischio qualora si interrompesse l’aiuto monetario di nonna Yellen e della FED. Una situazione difficilissima per la governatrice che è ora sotto i riflettori di tutti i player economici e finanziari a livello mondiale. “Il tempo delle giustificazioni è finito” sembrano gridare a gran voce un po’ tutti. E dall’altra sponda dell’oceano, Mark Carney alla guida della BOE, un po’ se la ride sotto i baffi: aveva detto che la BOE sarebbe stata la prima tra le grandi economie in materia di politica monetaria (tempistiche del rialzo dei tassi e entità del tasso stesso) e la pubblicazione dei verbali di ieri sera gli danno ragione. Per il momento la FED instillerà un raro senso di ottimismo nei mercati: fiducia che la festa possa continuare ancora per qualche tempo.

Market Movers

Alle 10:00 il bollettino mensile della BCE. Alle 13:00 nel Regno Unito la decisione sui tassi d’interesse attesi invariati allo 0.50% e l’entità del programma di quantitative easing della Bank of England atteso stabile a 375 miliardi.

Alle 14:30 in Canada le nuove richieste di sussidi attese in aumento a 294 mila unità rispetto alle 287 mila della rilevazione precedente.
Conferenze stampa: negli Stati Uniti alle 15:45 il discorso del membro del FOMC Bullard e alle 17:00 in Europa conferenza stampa del governatore della BCE Mario Draghi. Alle 19:10 altro discorso del membro del FOMC Tarullo.

Nella notte in Giappone alle 1:50 l’indice dell’attività del terziario atteso in rialzo a 0.2% dal 0.0% della lettura precedente.

EURUSD

20141009 EURUSD
Dopo un netto recupero dai minimi relativi a 1.25 e una fase laterale tra 1.26 e 1.27 la moneta unica ritorna con forza sopra 1.27 sulla pubblicazione dei verbali del FOMC di ieri sera nei quali il governatore della Federal Reserve ha sottolineato come i rischi dell’outlook mondiale rivisto in negativo nel report del FMI possa ripercuotersi sull’economia americana. La FED prende quindi tempo dopo che martedì sera il membro del FOMC Dudley aveva sostenuto che un rialzo a metà 2015 era da considerare “ragionevole”. Nulla di fatto quindi, o meglio, tutto rinviato a Washington mentre il dollaro perde terreno contro la moneta unica portandosi nelle prime ore di contrattazione di oggi a 1.2740 e rimanendo saldamente ancorato all’interno del canale tecnico rialzista di breve periodo (grafico) che potrebbe traghettarlo fuori dall’area di floor entro fine settimana.

GBPUSD

20141009 GBPUSD
La sterlina recupera terreno contro il biglietto verde riportandosi ampiamente sopra 1.6150 sulla pubblicazione dei verbali del FOMC di ieri sera allentando così la pressione che attanagliava la moneta di Sua Maestà da qualche settimana. Come anticipato ieri la battaglia a distanza sulla diverenza di politica monetaria tra FED e BOE si sta combattendo senza quartiere con la Bank of England che passa in vantaggio dopo le dichiarazioni del governatore della FED Janet Yellen che prende tempo sostenendo che le prossime mosse circa il rialzo dei tassi saranno legate anche all’outlook economico globale che è stato rivisto in negativo proprio ieri dal FMI. Tecnicamente ci troviamo in presenza di un’importante inversione di tendenza con i prezzi che rimangono ancorati sopra 1.6150 in attesa della riunione di politica monetaria della Bank of England di oggi. Tutti i riflettori puntati sul governatore Carney.

USDJPY

20141009 USDJPY
Lo yen prosegue nella sua fase laterale tra 107.50 e 108.50 nel rapporto contro biglietto verde. L’effetto della pubblicazione dei verbali dell’ultimo FOMC non si sono fatti attendere abbattendo il cambio e riportandolo dai massimi di ieri a 108.80 fino a 107.80 nelle prime ore di contrattazione di oggi anche sull’onda del brutto risultato di Tokyo che cede lo 0.70% e che sembra non giovare della notizia del possibile prolungamento del periodo a tassi bassi della FED. Tecnicamente lo yen giapponese ha violato al ribasso anche il canale rialzista di medio periodo (grafico) che descriveva e sosteneva il movimento di più lungo periodo da metà Agosto 2014 con le prospettive che si interrompa la fase di yen debole, anche in virtù dei verbali di ieri, con prossimo target in area 107.50.

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