Quadro macro economico
Gli indici europei chiudono in rosso una settimana pesantemente condizionata dalle tensioni in arrivo da Pechino (-6,1% per l’Euro Stoxx 50 nelle ultime cinque sedute). A Madrid l’Ibex ha chiuso con un -1,66%, il tedesco Dax è sceso dell’1,31% e il Cac40 ha lasciato sul parterre l’1,59%. Limita le perdite Londra che ha terminato in rosso dello 0,7%.
Ultima seduta della settimana senza scossoni per Piazza Affari dopo la forte volatilità delle precedenti giornate. L’ottava si è chiusa con l’indice Ftse Mib a quota 19.869 punti, in calo dell’1,58% rispetto ai livelli della vigilia e con un saldo settimanale di oltre -7%.
A calmare le acque sui mercati ha contribuito il rimbalzo del 2% della Borsa cinese dopo la decisione delle autorità cinesi di annunciare la sospensione del Circuit Breaker, la norma è entrata in vigore a inizio 2016 che prevede la sospensione delle contrattazioni per tutta la seduta per variazioni di un indice cinese di oltre il 7%.
Nuove indicazioni positive quelle arrivate dal mercato del lavoro statunitense. A dicembre le non farm payrolls hanno segnato un incremento di 292 mila unità, decisamente al di sopra del consensus Bloomberg (+200 mila). In linea con le attese invece il tasso di disoccupazione rimasto stabile al 5%, sui minimi a oltre 7 anni. Nell'intero 2015 le buste paga nei settori non agricoli sono salite di 2,65 milioni di unità dopo i 3,1 milioni di posti creati nel 2014: a livello di assunzioni si tratta del miglior biennio dal lontano 1998-99.