La raccolta netta negativa (circa 130 mln di euro, a causa del rimborso di un mandato istituzionale per circa 240 milioni di euro) nel mese di settembre dell’esercizio in corso ha penalizzato il titolo Anima Holding (MI:ANIM), che si spinge ancora una volta sotto quota 4.0 euro (3.89 prezzo min. del giorno).
Ieri i corsi hanno sforato il supporto fondamentale a quota 3.80 euro dal quale potrebbe partire anche un rimbalzo tecnico.
Se ciò non dovesse accadere sarà difficile evitare il primo target a 3.59 euro (2° target 3.42 euro) e nuovi minimi storici.
Solo oltre la resistenza importante a 5 euro l’umore degli investitori potrebbe cambiare, dando luogo ad un primo reale passo di inversione di tendenza. Un primo obiettivo intermedio è rappresentato da 5.65 euro. Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 35%, il 54% in 12 mesi (dal 2014 ad oggi -9%).
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Evoluzione prevedibile della gestione
La prima parte dell’esercizio e’ stata caratterizzata da un andamento fortemente volatile dei mercati, ed in particolare di quelli europei ed italiano. L’evoluzione del risultato economico, finanziario ed operativo dell’esercizio in corso, anche con particolare riferimento alle commissioni di incentivo, continuerà ad essere influenzato dall’andamento dei mercati finanziari.