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Nel pomeriggio la Fed pubblicherà i verbali della riunione del FOMC del 16-17 giugno. Alla conferenza stampa del 17 giugno, una Yellen accomodante aveva detto che il Comitato ha bisogno di vedere ulteriori miglioramenti nel mercato del lavoro e di sentirsi ragionevolmente sicura che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% nel medio termine prima di iniziare ad aumentare il tasso sui fondi federali. Nel frattempo, negli USA è uscita tutta una serie di dati e il minimo che possiamo dire è che le condizioni sono lungi dall’essere soddisfacenti. La scorsa settimana, il dato sulle buste paga non agricole di giugno ha deluso al ribasso, attestandosi a 223 mila unità, mentre il dato “forte” del mese scorso, pari a 280 mila unità, è stato rivisto al ribasso, a 254 mila. Ancor più preoccupante è il fatto che le pressioni inflazionistiche rimangono dimesse; prevediamo che questa situazione sia destinata a durare, poiché la crescita delle retribuzioni è rimasta debole (piatta a giugno e in crescita dello 0,2% m/m a maggio).
Ci aspettiamo che i verbali mostrino che la Fed si sta preparando a un restringimento del tasso e che enfatizzino senza posa l’ottimismo della Fed sull’imminente ripresa economica degli USA. I mercati, però, hanno già messo in conto i toni accomodanti dei verbali e quindi non prevediamo un ulteriore indebolimento dell’USD, alla luce delle crescenti incertezze legate alle crisi greca. I dati pubblicati di recente negli USA rafforzano la nostra idea che la Fed forse non potrà iniziare ad alzare i tassi nel 2015, ma che dovrà aspettare fino al 2016 perché inflazione e crescita migliorino significativamente.
Il Giappone non ridurrà la sua politica monetaria prima del 2017 (di Yann Quelenn)
Ieri Etsuro Honda, consulente del primo ministro Shinzo Abe, ha dichiarato che sarà difficile che il Giappone riduca la sua politica monetaria prima dell’aumento dell’IVA che avverrà nell’aprile del 2017. Già lo scorso anno, l’incremento dal 5% all’8% aveva frenato la crescita per due trimestri. Inoltre, l’allentamento qualitativo e quantitativo, in altre parole la cascata di denaro, ha spinto il quoziente debito/PIL del Giappone sopra il 230%.
Al momento il Giappone fa ancora fatica a uscire dalla deflazione, aspetto necessario per la crescita. Dopo vent’anni di deflazione, le stime della BoJ, secondo cui l’inflazione tornerà al 2% entro metà 2016, sembrano troppo ottimiste. Uno dei problemi principali è rappresentato dalla spesa dei consumatori, che dovrebbe essere il catalizzatore della crescita giapponese. Le vendite al dettaglio di maggio hanno superato le attese, attestandosi al 3,0% a/a rispetto al 2,2% previsto. Alla fine del mese, gli operatori monitoreranno con attenzione il dato sulle vendite al dettaglio di giugno.
L’USD/JPY sta acquisendo slancio al ribasso in scia alle previsioni sulla crescita giapponese. Inoltre, il previsto rialzo del tasso di settembre pare prossimo al rinvio. Miriamo quindi al supporto a 120,86.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD EURUSD L’EUR/USD ha infranto il supporto a 1,0955 (minimo 29/06/2015). La resistenza oraria è a 1,1278 (massimo 29/06/2015). Una resistenza più forte staziona a 1,1436 (massimo 18/06/2015). Il supporto orario è costituito da 1,0868 (minimo 28/05/2015). Prevediamo che la coppia si stabilizzerà sotto 1,1100. In un’ottica di più lungo termine, il triangolo simmetrico del 2010-2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, consideriamo i recenti movimenti laterali come una pausa nel trend discendente di fondo. Si osservano supporti chiave a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo suggerirebbe un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione del 03/02/2015).
GBPUSD GBPUSD La coppia GBP/USD ha infranto il supporto a 1,5488 (minimo 15/06/2015). La resistenza oraria può essere trovata a 1,5930 (massimo 18/06/2015). Nell’arco dei prossimi giorni ci aspettiamo una discesa ulteriore della coppia. In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica appare a un minimo di ripresa, il cui potenziale massimo al rialzo è costituito dalla forte resistenza a 1,6189 (61% del ritracciamento di Fibonacci).
USDJPY USDJPY L’USD/JPY è in fase di discesa. Il supporto orario è a 121,45 (minimo 25/05/2015). La resistenza oraria si trova a 124,45 (massimo 17/06/2015) e una resistenza più forte si trova a 135,15 (massimo da 14 anni). La struttura tecnica suggerisce ancora uno slancio ribassista con la copia che registra massimi minimi. Viene favorita una propensione rialzista a lungo termine finché reggerà il forte supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Viene favorito un aumento graduale verso la maggiore resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 118,18 (minimo 16/02/2015).
USDCHF USDCHF L’USD/CHFè non è riuscito a sfidare la resistenza oraria a 0,9543 (massimo 27/05/2015). Una resistenza più forte può essere trovata a 0,9721 (massimo 23/04/2015). Il supporto orario può essere trovato a 0,9151 (minimo 18/06/2015). Auspichiamo che la coppia ritenti la sfida della resistenza oraria a 0,9543. In un’ottica di lungo termine, non ci sono segnali che lascino presagire la fine dell’attuale trend ribassista. Dopo il mancato superamento del livello a 0,9448, il trend rialzista ritorna. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Il supporto chiave staziona a 0,8986 (minimo 30/01/2015).