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Azionario: un venerdì difficile...

Pubblicato 09.03.2012, 22:15
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Le avvisaglie di una seduta "complessa" c'erano tutte, e in effetti l'andamento leggermente negativo dei futures americani stamane non lasciava presagire nulla di buono...
Se poi aggiungiamo le commodity currencies che continuano a fare fatica a ripartire e il bund future (nuova scadenza 06/2012...) che continua a viaggiare in area massimi, il quadro è completo. Peraltro anche quello che abbiamo individuato come "market driver" del momento, ossia l'indice DOW JONES, fa fatica a superare i recenti massimi in area 13.000 e finchè ciò non avverrà saremo condannati ad una estenuante fase di "trading range", con i listini azionari che si muoveranno a macchia di leopardo cercando di sfruttare spunti interni più che seguire un movimento corale.
E' il caso di Piazza Affari, uscita frastornata dalla tempesta ENEL, e priva di forza relativa sui bancari a quanto pare "incapaci di compensare". Brillano invece ENI e LOTTOMATICA, due titoli che primeggiano nel nostro portafoglio modello ma di cui discuteremo domani nel consueto  approfondimento "a bocce ferme" del sabato.
Orbene, passiamo ad analizzare sommariamente alcuni grafici delle nostre consuete variabili intermarket per prepararci al meglio alla prossima settimana.
Cominciamo - in ordine di importanza - dal BUND che continua a mantenersi sui massimi dell'anno impedendo di fatto uno spostamento di liquidità verso il "rischio" (mercato aqzionario..) che rappresenta al momento il vero tallone d'achille di questo tentativo di reupero dei listini azionari europei.
bund
Digerita la Grecia, con un venerdì da classico "BUY ON RUMORS AND SELL ON NEWS", sono le evidenze grafiche che guideranno i mercati e l'impostazione del bund è ancora decisamente sfavorevole.
Certo il supporto dinamico di breve è stato violato, ma non abbiamo assistito ad una accelerazione ribassista degna di nota e quindi, nulla di fatto per ora.
Operativamente la violazione del supporto evidenziato in area 138.40 sarebbe già da seguire al ribasso (SHORT), con stop loss abbastanza stretto sui recenti massimi e primo test/target in area 137.50; è quest'ultimo in effetti il livello più importante alla cui eventuale violazione si genererebbero sicuramente benfici effetti per i listini azionari.
Fino allora sarà trading range molto stretto, non adatto a prendere una posizione di lungo termine.
Secondo variabile da considerare è il già citato indice DOW JONES, espressione di un mercato a giusta ragione definito la locomotiva del mondo (nonostante l'impressionante mole di debito pubblico, mah...).
dow
Come visibile sul grafico allegato, la divergenza ribassista segnalata ha generato un movimento correttivo che comunque si è fermato con estrema precisione sul supporto dinamico di lungo termine in area 12.750.
Nullla di compromesso quindi e per un listino che sale con regolarità da ottobre dell'anno passato, mi sembra una pausa decisamente accettabile se non fisiiologica.
Operativamente il tutto appare di facile lettura: sotto area 12.750 si mette male "per tutti", sopra i recenti massimi in area 13.050 dovrebbe riprendere a tirare un pò tutto il settore.
Certo la compressione triangolare in cui si muovono le quotazioni adesso è molto stretta e nella prossima settimana sicuramente la situazione si evolverà, ma oramai abbiamo identificato con buona precisione i livelli chiave e siamo pronti a muoverci di conseguenza...
Non dimenticate infatti che il divieto di vendita allo scoperto sui titoli azionari italiani è scaduto e quindi si può - finalmente - guadagnare anche al ribasso! Iniziate a informarvi presso le vostre banche/sim/broker e non facciamoci trovare impreparati...
Peraltro, anche il BTP DECENNALE ITALIANO, i cui recenti recuperi hanno favorito la chiusura del famigerato spread, mostrano una configurazione ribassista in formazione, il che potrebbe rallentare il recupero da record dello spread stesso.
byp
E' sicuramente un altro elemento da considerare potenzialmente "sfavorevole" per Piazza Affari, a meno che non si sia pronti a vendere allo scoperto (SHORT SELLING...) con la setssa facilità con cui si compra al rialzo o peggio ancora si mediano i prezzi di carico...
In conclusione dopo i fuochi d'artificio di inizio anno ci attende un mercato selettivo e per chi non sarà disposto ad aggiornarsi e adeguarsi sarà sicuramnete più profittevole ritornare ai cari, vecchi e (un tempo) sicuri buoni postali.
Buon weekend a tutti
Pietro Paciello
Ufficio Studi Uptrend Advisory
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