In controtendenza il titolo Telecom Italia (MI:TLIT) (-0.20%; Ftse Mib +1.6%) che continua pericolosamente a stazionare al di sotto di 0,5500 euro. Lo scenario grafico (oltre a quello aziendale) è ancora molto incerto; purtroppo sono 18 anni che il titolo continua a perdere terreno passando dagli oltre 6,0 euro fino agli attuali 0,5476 euro (-99%), una vera e propria debacle. Nel corso degli anni abbiamo assistito a varie ipotesi per il rilancio di Telecom Italia (ad oggi si attende: scorporo, fusione, vendita Sparkle, Vivendi (PA:VIV), Elliot, Cdp, ecc.) che fino ad oggi non hanno portato a nulla ma solo a ripetuti ribassi negli ultimi due decenni (circa); al momento il risultato che balza agli occhi sono le performance percentuali: -99% dal 2000 ad oggi; -23% in 5 anni.
Per quanto riguarda lo scenario grafico, se i corsi dovessero stazionare al di sotto di 0,5440 euro, sarà difficile evitare di raggiungere quota 0,5210 euro in prima battuta la cui rottura (in particolar modo in chiusura di seduta) potrebbe favorire ulteriori affondi in direzione di quota 0,502 euro, supporto fondamentale di lungo termine che avrà il gravoso compito di impedire alle quotazioni di raggiungere il primo obiettivo in area 0,4730 euro.
I primi e REALI segnali positivi solo oltre quota 0,6820 euro in chiusura e con tenuta settimanale ma un significativo ed importante miglioramento (medio periodo) avverrà solo oltre quota 0,7393 euro. Fino ad allora solo alti e bassi.