Lo scorso maggio, Citi ha inserito BASF (MI:BASF) nella lista dei titoli europei con il dividendo più resiliente. Ma non è questo l’unico motivo per cui la società chimica merita attenzione.
Uno sguardo alla società
BASF è una delle società più grandi al mondo nel settore chimico, operando in diversi campi, dalla plastica, passando a petrolio e gas fino alla la protezione delle colture. La sua principale missione è creare prodotti chimici compatibili con un futuro sostenibile tramite l’impiego di tecnologie innovative. BASF ha una forza lavoro di circa 122.000 dipendenti in tutto il mondo e vanta un portafoglio prodotti tra i pià riconosciuti al mondo nel campo dei beni di consumo, della nutrizione, dei trasporti e dell’agricoltura.
Solida performance finanziaria
BASF ha iniziato bene l’anno con vendite in rialzo del 16% nel primo trimestre 2021 e un balzo del 93% dell’utile diluito per azione. Guardando alle singole divisioni, spicca la crescita delle tecnologie per il trattamento delle superfici (+37%), seguita dal comparto dei materiali (+19%) e dei prodotti chimici (+16%). Rimangono invece pressoché invariati i risultati dei segmenti relativi alle soluzioni per l’agricoltura e l’industria, mentre il comparto della nutrizione ha subito un calo del 3%.
Sul fronte delle azioni, il titolo quotato a Francoforte ha visto una crescita del 64% rispetto ai minimi di marzo 2020 con un rialzo del 2% dall’inizio dell’anno.
Perché investire in BASF?
l nuovo superciclo delle commodities
Secondo i dati pubblicati il 10 giugno, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense è salito del 4,93%, evidenziando una crescente pressione inflazionistica. Un trend confermato anche dai numeri di BASF che ha aumentato i prezzi dei suoi prodotti in media del 13% per tutti i suoi comparti.
Gli effetti dell’inflazione si riflettono anche nel mercato delle commodities con l'indice S&P Goldman Sachs (NYSE:GS) Commodity (SPGSCI) in rialzo di quasi il 31% da inizio anno mentre l’avanzamento delle vaccinazioni continua a supportare la ripresa economica globale, rafforzando così le prospettive sulla domanda di materie prime.
In quest’ottica, BASF offre una serie di prodotti, dai gas industriali, alla gomma, ai plastificanti in grado di sostenere la ripresa economica. Inoltre, con la salita vertiginosa dei prezzi dei generi alimentari, l’azienda chimica potrebbe vedere una maggior popolarità dei suoi prodotti per il settore agricolo (che includono insetticidi e trattamenti per migliorare la qualità del raccolto) durante la stagione estiva.
La scommessa sulle energie alternative
BASF sta puntando sempre di più sulle energie rinnovabili, infatti, la società si è impegnata a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, puntando sui sistemi per il trasferimento di calore e l’accumulo di energia termica.
Inoltre, BASF sta lavorando per garantire la produzione di energia da pannelli fotovoltaici anche quando il sole non è visibile per un tempo prolungato e la sua tecnologia consente l’assemblaggio delle celle solari nel modo più efficiente.
Infine, la società dispone di soluzioni in schiuma, una tecnologia usata principalmente per edifici residenziali che ne migliora l'isolamento e riduce significativamente le emissioni globali di CO2. Vale inoltre la pena ricordare la recente introduzione di SLENTEX, un materiale isolante che aiuta a fornire efficienza energetica, conducibilità termica e protezione antincendio sia per gli edifici nuovi che di vecchia data.
Il principale vantaggio competitivo del gigante europeo
Leadership di costo
Il principale punto di forza di BASF è Verbund, un processo di produzione che aiuta a far risparmiare all’azienda circa 1 miliardo di euro all'anno. L’integrazione nei suoi stabilimenti degli impianti di produzione, energia, materiali e logistica ha permesso alla società di semplificare gran parte della supply chain rendendola più efficiente. Questo sistema ha consentito la costruzione di una rete di produzione verticale estremamente costosa da replicare per i competitor.
Inoltre, BASF è una società che investe molto in ricerca e sviluppo (R&S): soltanto nel 2020 sono stati approvate ben 950 nuovi brevetti che garantiscono alla società un'esclusività del loro utilizzo per circa 20 anni.
Ciclicità: un potenziale punto debole per BASF
Il business di BASF si basa fondamentalmente sulle industrie cicliche che rappresentano circa il 60%-70% dei ricavi consolidati. Un altro fattore di rischio sono le fluttuazioni dei prezzi del petrolio e del gas che possono avere un notevole impatto sui margini dell'azienda.
Inoltre, circa la metà del fatturato di BASF proviene dal Vecchio Continente, per cui la società è fortemente esposta al ciclo economico dell'Eurozona.
Infine, gli stabilimenti chimici richiedono ingenti capitali e lunghi tempi di realizzazione, aumentando così il rischio che la domanda si riduca prima che gli impianti diventino operativi.
Target price e consensus
Le azioni BAS/D sono considerate Undervalued per FactSet e fairly valued per Morningstar.
Nello specifico, per FactSet il target price a 12 mesi potrebbe oscillare tra un minimo di 58 ed un massimo di 105 dollari, per Morningstar il fair value è 68 dollari rispetto all’attuale quotazione di 66.
Per quanto riguarda il consensus rilevato da FactSet su 25 analisti, 11 hanno espresso un giudizio di “Buy”, 8 “Hold”, 4 “Overweight”, 1 “Underweight”, 1 “Sell”.
Redazione MarketWall per InvestoPro