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BCE: ecco gli scenari possibili

Pubblicato 08.09.2021, 11:07
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Da marzo, come sappiamo, la BCE sta conducendo il cosiddetto PEPP a un "ritmo significativamente più alto", che ammonta a circa 80 miliardi di euro al mese. L'accelerazione è stata una risposta alla doppia recessione economica europea causata dai prolungati lockdown invernali.
Negli ultimi mesi il contesto economico è notevolmente migliorato, sia grazie all'accelerazione del tasso di vaccinazione sia grazie alla rimozione dei blocchi per tutta l'estate. Non solo, l'inflazione dell'eurozona sta aumentando molto più velocemente del previsto, raggiungendo il 3% ad agosto.

Considerando tutti questi elementi ha senso che la BCE rallenti gli acquisti di asset e in tal senso sono arrivati vari commenti da parte di alcuni membri del board decisionale. In sostanza si è parlato di tapering e gli investitori si aspettano che la banca centrale possa annunciare una riduzione che porti l'ammontare totale a circa 60 miliardi di euro al mese.

Ma una simile decisione che impatto avrebbe sui mercati? Probabilmente scarsa, secondo molti analisti, difatti era il ritmo del PEPP prima di marzo e i dati della BCE ci dicono che gli acquisti hanno già iniziato la discesa verso la soglia dei 60 miliardi di euro. Altro elemento da considerare è che il PEPP non sarebbe stato esteso oltre la data di scadenza del marzo 2022, ragion per cui la Lagarde cercherà probabilmente di far passare qualsiasi riduzione del QE come una ricalibrazione della politica monetaria.

Vi sono però alcuni quesiti che potrebbero condizionare l'andamento dei mercati. In primi gli investitori si chiedono quanto velocemente la BCE rallenterà l'acquisto di asset perché ciò ci dirà se verrà utilizzata l'intera dotazione del PEPP di 1,85 trilioni. In secondo luogo, ci si chiede a quanto ammonterà il normale programma di acquisto di asset (APP) una volta terminato il PEPP.

Domande che molto probabilmente non otterranno risposta prima della fine dell'anno e il vero dibattito per il Consiglio direttivo della BCE sarà probabilmente a dicembre. A quel punto, non solo la Fed dovrebbe aver già annunciato i suoi piani, ma anche i responsabili europei avranno un quadro più chiaro della ripresa economica dell'Eurozona.

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Ultimi commenti

la verità probabilmente, sta nel fatto che ancora non conosciamo lo sviluppo della pandemia.. e credo che finchè non si vedrà un miglioramento importante, nessuno staccherà la spina a quegli acquisti: forse. Vedremo, certo che la coperta è molto corta. L'inflazione oltre il 2% comincia a divenire una brutta bestia: al 4% la devi smorzare, perchè al 5% non la riprendi più. Si rischia un inflazione autocorrelata, in soldoni: che si alimenta da sola, ed i costi del rientro dall'inflazioni sono enormi in termini di crescita. A Francoforte come tutti noi staranno con le dita incrociate sperando che la pandemia inizi veramente a smorzarsi, altrimenti dovranno comunque attenuare quegli acquisti. Il problema non sarà per la crescita economica, tanto quella in una situazione di secular stagnation, non la disciplini più con la politica monetaria; il problema sarà per i bilanci degli intermediari finanziari ed il debito sovrano dell'italia.
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