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BCE in primo piano: stress test, acquisti di bond garantiti

Pubblicato 27.10.2014, 12:45
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Forex News and Events

La BCE è al centro dell’attenzione in questo lunedì; a nostro avviso, i risultati degli stress test della BCE sono stati inaspettatamente negativi, quasi il 20% delle banche non ha passato il test (25 su 130). La situazione in alcuni paesi dell’Eurozona è piuttosto preoccupante: 9 banche italiane, 3 greche e 3 cipriote non sono riuscite a passare gli stress test. Questi risultati rivelano che i bilanci delle banche in alcune regioni periferiche non sono sufficientemente stabili. D’altro canto, nessuna delle banche principali ha avuto difficoltà nel soddisfare i requisiti minimi di capitale. Questa è stata la buona notizia che ha fatto scendere lo spread fra i rendimenti dei decennali spagnoli e tedeschi in questo lunedì. La correlazione in essere a 40 giorni fra l’EUR/USD e lo spread fra i rendimenti spagnoli e tedeschi è salita al 55%, fattore che continua a esercitare pressioni sui tentativi al rialzo dell’EUR/USD verso 1,27+.

Oggi l’attenzione rimane puntata sulla BCE. Alle 13:30 GMT, la BCE rivelerà quanti bond garantiti ha acquistato la scorsa settimana. I mercati stimano un’operazione da 800 milioni di euro, i risultati ufficiali faranno maggiore chiarezza sulla velocità con cui la BCE raggiungerà il suo obiettivo di espandere il bilancio di mille miliardi di euro. Una questione importante è se la BCE lancerà o meno il programma aggiuntivo di allentamento quantitativo (QE). Maggiori saranno gli acquisti di bond garantiti e di ABS, minore sarà il budget per il programma di QE. Come emerge dal dato pubblicato stamattina, a settembre la massa monetaria M3 è cresciuta a un ritmo più rapido, pari al 2,5% su base annua (rispetto al 2,2% previsto e al 2,0% precedente), quindi la crescita media a 3 mesi è salita dall’1,8% al 2,1%.

Il sentiment intorno all’EUR rimane decisamente negativo; le posizioni speculative corte sull’EUR confermano l’outlook negativo nel mercato. Stando ai dati della CFTC, nella settimana fino al 21 ottobre i contratti future non commerciali sull’EUR hanno fatto registrare una differenza netta pari a -0,159M, si tratta dei livelli più bassi degli ultimi due anni. Un’espansione da mille miliardi di euro del bilancio della BCE non farà che aumentare le pressioni negative sull’EUR. Le strategie di vendita sui massimi in EUR dovrebbero quindi rimanere le più ricorrenti nei portafogli di medio-lungo termine. La base incrociata valutaria a tre mesi dell’EUR/USD rimane vicina allo zero, ciò suggerisce che la divergenza Fed/BCE dovrebbe continuare a favorire l’USD contro l’EUR nel medio termine. La base a tre mesi dell’EUR/GBP continua a favorire decisamente la GBP, sebbene i tori della GBP abbiano perso slancio per effetto delle previsioni di un rinvio del rialzo del tasso della BoE.

Nel breve termine, tuttavia, molti fattori interferiranno con le prospettive globali negative per l’EUR.

L’EUR/USD ha aperto la settimana ben sostenuto, nonostante i risultati preoccupanti degli stress test nell’Eurozona. Inoltre, il sondaggio dell’IFO ha rivelato che a ottobre in Germania c’è stato un deterioramento del clima delle aziende e della valutazione attuale, come pure delle previsioni nell’Eurozona. Se nessuno di questi fattori ha fatto scendere l’EUR/USD in modo significativo è sicuramente perché il nervosismo per il FOMC di mercoledì compensa la debolezza dell’EUR. Il biglietto verde ha aperto la settimana in calo contro le altre valute del G10, perché Wall Street scommette contro l’USD prima della decisione della Fed. Con l’avvicinarsi della conclusione del QE3, gli operatori continueranno ad andare in cerca d’indicazioni sulla tempistica del primo rialzo del tasso sui fondi federali della Fed. Il FOMC fornirà qualche dettaglio in più su quanto durerà il “periodo di tempo considerevole” dopo la fine degli acquisti di asset o permarranno le incertezze? Ascolteremo verosimilmente un linguaggio flessibile sulla tempistica del primo rialzo del tasso. Ma, prima o poi, la Fed si muoverà verso tassi più elevati e ciò dovrebbe garantire stabilità all’USD nelle posizioni di medio-lungo termine.

Idee di trading di Swissquote Sqore

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD necessita una rottura della resistenza oraria a 1,2743 per alleviare i timori legati a un rapido declino verso il supporto chiave a 1,2501. Un'altra resistenza si trova a 1,2845 (massimo 16/10/2014), mentre un supporto orario è disponibili a 1,2614 (minimo 23/10/2014). A più lungo termine, l’EUR/USD registra un’impostazione al ribasso da maggio 2014. La rottura della solida area di supporto tra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Di conseguenza, la recente forza presso l’EUR/USD è vista come una mossa in controtendenza. Una resistenza importante si trova a 1,2995 (massimo 16/09/2014).

GBP/USD La coppia GPB/USD ha rimbalzato in prossimità del supporto orario definito dal ritracciamento a 61,8% (1,5995). Tuttavia, la struttura tecnica favorisce un impostazione ribassista finché i prezzi permarranno al di sotto dell'area di resistenza tra 1,6184 (massimo 21/10/2014) e 1,6227. Un altro supporto si trova a 1,5877. A più lungo termine, dato il significativo deterioramento della struttura tecnica da luglio, la robusta area di resistenza tra 1,6525 (massimo 19/09/2014) e 1,6644 (massimo 01/09/2014) dovrebbe coprire qualsiasi rialzo nei prossimi mesi. Monitorare l’attuale fase di consolidamento nei pressi del forte supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013).

USD/JPY L’USD/JPY sembra svanire nei pressi del recente massimo a 108,35. Una rottura del supporto iniziale a 107,79 (minimo 24/10/2014) confermerebbe uno slancio rialzista al lumicino. Un supporto orario si trova a 107,10. Un'altra resistenza è osservabile a 108,74. Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo termine finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). Malgrado il recente calo vicino alla resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008), viene infine favorito un movimento graduale superiore. Troviamo un'altra resistenza a 114,66 (massimo 27/12/2007). Un supporto importante si trova a 105,44 (massimo 02/01/2014).

USD/CHF L’USD/CHF non è finora riuscito a rompere la resistenza a 0,9562. Tuttavia, viene ancora favorita una tendenza rialzista finché reggerà il supporto orario a 0,9473. Un altro supporto è pari a 0,9368, mentre un’ulteriore resistenza si trova a 0,9593. In una prospettiva di più ampio respiro, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Di conseguenza, la recente debolezza viene vista come un movimento in controtendenza. Un supporto chiave si trova a 0,9301 (minimo 16/09/2014). Una resistenza giace ora a 0,9691 (massimo 06/10/2014).

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