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BCE: Fate le cose in grande o andate a casa

Pubblicato 22.01.2015, 12:54
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Forex News and Events

Oggi la Banca Centrale Europea annuncerà la sua decisione di politica monetaria e dovrebbe annunciare il tanto atteso Allentamento Quantitativo (acquisto di bond sovrani) per combattere la deflazione e aiutare l’unione a uscire dalla recessione. Si moltiplicano le previsioni sulla portata e sul contenuto del programma. È probabile che la riunione di oggi generi una certa delusione, perché le previsioni hanno superato di gran lunga gli obiettivi della BCE, in parte grazie alla rimozione inaspettata della base minima per l’EUR/CHF operata giovedì scorso dalla Banca Nazionale Svizzera.

Gli attivi di bilancio della BCE sono in aumento da settembre 2014, da quando la BCE ha deciso di lanciare gradualmente due tornate di prestiti TLTRO e di acquisti di debito privato. Il 16 gennaio gli attivi di bilancio della banca centrale ammontavano a 2,2 mila miliardi di euro, ciò significa che c’è un forte potenziale per un’espansione, giacché i banchieri desiderano espandere gli attivi totali fino a circa 3 mila miliardi di euro. I mercati prevedono che la BCE annuncerà come minimo un pacchetto da 500 miliardi di euro. La cifra sale a 750 miliardi, fino a 1.000 miliardi, di euro, perché crescono le indiscrezioni secondo cui la Banche Centrali Nazionali (BCN) saranno coinvolte nel programma di acquisto di bond. Circolano anche voci di acquisti illimitati, per un valore mensile pari a 50 miliardi di euro, finché non sarà raggiunto l’obiettivo di espansione di bilancio (come ha riferito ieri l’agenzia Dow Jones). Infine, vale la pena notare che circolano anche indiscrezioni su un’operazione che supera i mille miliardi di euro. Nel complesso, le previsioni sono molto elevate e la BCE dovrà mostrarsi abbastanza aggressiva per soddisfare le attese. Ed è qui che vediamo il rischio di una delusione, ovvero durante la conferenza stampa del presidente della BCE Draghi dopo l’annuncio della decisione.

Domande più frequenti…

Oggi ci sono forti incertezze rispetto al potenziale QE della BCE. Esse riguardano principalmente l’entità dell’operazione, se l’intervento della BCE sarà un intervento unico o un programma illimitato e se la BCE condividerà il rischio con le BCN, in tal caso esse comprerebbero solo il debito dei propri paesi, assumendosi il rischio paese idiosincratico insieme alla BCE.

Un altro interrogativo importante riguarda la distribuzione degli acquisti. La previsione razionale è una distribuzione secondo lo schema di capitale di ogni membro (ponderazione del capitale dei rispettivi membri dell’Eurozona presso la BCE). Altri scenari includono l’utilizzo di parametri/fattori, come i rating sui bond, la percentuale del rapporto debito/PIL, ecc. Il QE dovrebbe riguardare solo bond con rating AAA e obbligazioni “investment grade” - e in questo caso la Germania sarebbe la principale beneficiaria, pur essendo l’ultimo dei paesi dell’Eurozona ad avere bisogno di un aiuto del genere – o si dovrebbe dare la priorità ai paesi che ne hanno maggiore necessità?

Infine, la durata dei bond. Gli acquisti dovrebbero riguardare maturità a lunga scadenza, per lo più bond da 5 a 10 anni, per abbassare i costi di indebitamento societari e permettere che il denaro raggiunga l’economia reale. Un’operazione che prevede scadenza più brevi non farà che deludere il mercato.

Mettete in conto elevate volatilità durante l’intervento di Draghi di oggi

In definitiva, la lista di domande senza risposta non è esaustiva. Il discorso del presidente della BCE Draghi probabilmente innescherà un importante movimento del prezzo nel complesso EUR. Siamo pronti a volatilità in entrambe le direzioni. Ieri l’EUR/USD ha compiuto un rally fino a 1,1678 dopo che l’agenzia Dow Jones ha riferito che la BCE proporrà un piano di allentamento quantitativo da 50 miliardi di euro mensili. La notizia non ha trovato conferme ufficiali, ma ha innescato lo stesso un pesante movimento dei prezzi, spia che indica agli operatori le forti tensioni intorno all’EUR prima della BCE e di Draghi.

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The Risk Today

Luc Luyet

EURUSD L’EUR/USD si è mosso al di sopra della resistenza oraria a 1,1649, ma non è riuscito a tenere al di sopra. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,1679 (massimo 21/01/2015, vedasi anche la linea di tendenza discendente) e a 1,1747 ( massimo intragiornaliero). Un supporto orario si trova a 1,1546 (minimo 19/01/2015). Un altro supporto si trova a 1,1460. In un’ottica a più lungo termine, la rottura della robusta area di supporto tra 1,2043 (minimo 24/07/2012) e 1,1877 (minimo 07/06/2010) conferma il trend ribassista di fondo. Il triangolo simmetrico a lungo termine favorisce un'ulteriore significativa debolezza. Supporti importanti si trovano a 1,1000 (supporto psicologico) e a 1,0765 (minimo 03/09/2003), mentre una resistenza chiave si trova a 1,2252 (massimo 25/12/2014). La riunione della BCE di oggi si prevede di mettere pressione sull’EUR/USD. Abbiamo rimosso la nostra strategia.

GBPUSD La coppia GBP/USD continua a muoversi all'interno del campo orizzontale definito dal supporto a 1,5035 e dalla resistenza a 1,5274. A più lungo termine, la struttura tecnica è negativa finché i prezzi permarranno al di sotto della resistenza chiave a 1,5620 (massimo 31/12/2014). Si prevede un ritracciamento completo in scia all’ascesa del 2013-2014. Una soglia psicologica si trova a 1,5000, mentre un supporto robusto si trova a 1,4814 (minimo 09/07/2013).

USDJPY L’USD/JPY ha perso vigore nei pressi della resistenza oraria a 118,85 (massimo 13/01/2015), suggerendo una ripresa delle pressioni a vendere. Tuttavia, finché tiene il supporto orario a 116,93 (minimo 19/01/2015), viene favorito un ulteriore aumento verso la parte superiore del canale discendente. Una resistenza chiave si trova a 119,96 (vedasi anche il canale discendete). Un altro supporto si trova a 115,86 (minimo 16/01/2015). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene un consolidamento a medio termine sia auspicabilmente in corso, non vi è alcun segnale che indichi la fine del trend rialzista di lungo termine. Un importante resistenza si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 115,46 (minimo 17/11/2014).

USDCHF L’USD/CHF punta a un nuovo equilibrio dopo l'annuncio della BNS . Il recente susseguirsi di massimi minimi, dopo il top raggiunto a 0,8838, propone un aumento delle pressioni di vendita. Supporti orari possono essere trovati a 0,8453 e a 0,8353. Una resistenza oraria si trova ora a 0,8773 (massimo 21/01/2015). In seguito alla rimozione del floor EUR/CHF, si è formato un importante top a 1,0240. Dato che il conseguente panico non ha infranto il forte supporto a 0,7071 (minimo 09/08/2011), nei prossimi mesi il livello dovrebbe tenere. Viene favorito un movimento laterale a medio termine tra il supporto chiave a 0,8353 e la resistenza chiave a 0,9132.

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