La crisi debitoria della Grecia, in realta’, e’ la punta dell’iceberg della bomba a tempo del debito globale.
Secondo uno studio “conservativo” dell’Agenzia McKinsey, il debito globale e’ di 200 trilioni di dollari (con un rapporto debito/pil globale pari al 286%, ovvero il debito globale e’ quasi pari a 3 volte il PIL mondiale).
Il debito globale costituito da obbligazioni e titoli di stato e’ pari a 100 trilioni di dollari, a cui sono collegati ben 555 trilioni di contratti derivati, una quota di ben 10 volte superiore di quella riscontrata al fallimento della Lehman Brothers.
Secondo un rapporto dell’associazione Jubilee Debt Campaign, ci sono 24 paesi in procinto di non riuscire ad affrontare, nel breve, la crisi del debito contratto internamente e con l’estero.
Ecco l'elenco:
- Armenia
- Belize
- Costa Rica
- Croazia
- Cipro
- Repubblica Dominicana
- El Salvador
- Gambia
- Grecia
- Grenada
- Irlanda
- Giamaica
- Libano
- Macedonia
- Isole Marshall
- Montenegro
- Portogallo
- Spagna
- Sri Lanka
- St. Vincent & Grenadine
- Tunisia
- Ucraina
- Sudan
- Zimbabwe
Se la FED, verso fine anno, dovesse procedere a innalzare i tassi d’interesse, nel vano tentativo di sgonfiare le bolle sul mercato azionario e obbligazionario da lei stessa create, potrebbe fare deflagrare definitivamente la bolla del debito globale.
Questi sono dei segnali di rischio che dovrebbero fare riflettere sulla possibilità di detenere una quota di risparmio investita in oro fisico.