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Bull market, quali le origini ?

Pubblicato 06.10.2012, 13:55
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Questa è la spontanea domanda che con insistente ricorrenza mi frulla per la testa in questi strani giorni, può essere, mi chiedo, che si sia sviluppata fra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno una nuova, strana e contagiosa patologia virale che sta colpendo larghi strati degli ambienti finanziari ?

Giorni strani, si, nei quali se non fosse perché dal 15 del mese in poi i supermercati li trovo, con l’esclusione dei fine settimana, semivuoti o perché passando dalle zone industriali dei paesi attorno al mio ora vedo, là dove prima fervevano decine di attività imprenditoriali di tutti i generi, un totale e sconsolante deserto sia di mezzi che di persone, se non fosse per questi motivi dicevo, osservando a fine giornata sul monitor del mio computer i rilevanti aumenti che si verificano in borsa, per esempio ma non solo sui titoli bancari, mi verrebbe da pensare che siamo in un ottimo momento per l’economia nazionale e che la mia personale percezione della realtà sia seriamente alterata.

Solo nella giornata di ieri si sono realizzati in borsa guadagni nell’ordine del 3-4% su alcuni titoli, i quali avevano già realizzato performance simili anche nei giorni scorsi, un grande entusiasmo quindi da parte di compratori ben disposti ad aprire senza troppi indugi i loro portafogli per accaparrarsi una fetta della torta.

Nelle pagine dedicate all’economia ma soprattutto alla finanza sia dei media classici che di quelli elettronici, sui portali web, durante i dibattiti radio, insomma un po’ dovunque, i commenti dei tecnici di settore sono unanimemente positivi e parlano di un mercato toro giustificato da una possibile ripresa dell’economia e da un ritorno alla crescita, ormai sono quasi a portata di mano...ci spiegano con fiera certezza.

Si vede…annunciano in coro e facendo eco alle suadenti parole del nostro Premier, si vede la luce in fondo al tunnel…e molti fra costoro sino a poco tempo fa fornivano anche una personalissima e spesso fantasiosa ricetta atta alla definitiva risoluzione dei problemi dell’economia e del debito pubblico nazionali. Nessuna di quelle ricette è però, ovviamente, mai stata messa in atto.

Leggo in questi giorni, ormai con sconcertante regolarità, che ci si attendono anche per l’immediato futuro, nuovi aumenti nelle quotazioni dei titoli e degli indici, l’imperante suggerimento è comprare, le cose son cambiate, comprare !

A questo punto devo confessare che la fiducia che ripongo nell’ostinato uso di quello che è comunemente chiamato “buon senso”, in certi momenti, in me vacilla e mi chiedo se non sia più giusto unirsi beotamente al coro dei non pensanti ma ben pagati torelli portando a casa qualche buon guadagno, piuttosto che essere sempre così critico nei confronti dei movimenti di mercato.

Ma poi, essendo di natura un analista, non riesco proprio ad uniformarmi supinamente ed accettare una logica che è tipicamente da trader speculativo e che quindi mal mi si addice.

Mala tempora currunt…per gli analisti di buon senso, o per buona parte di loro.

Ad un trader speculativo generalmente basta poco per convincersi a posizionarsi in acquisto oppure in vendita: è sufficiente che un qualsiasi indicatore tecnico segnali un possibile movimento rialzista o ribassista che il gioco è fatto.

Ad un povero analista per convincersi ad eseguire operazioni finanziarie è necessaria invece una motivazione basata su elementi assai più complessi quali i dati fondamentali di macroeconomia, neppure le breaking news intraday normalmente sono sufficienti a fargli prendere una decisione in un senso piuttosto che in un altro.

E molti altri analisti come me in questo periodo stanno inevitabilmente soffrendo le classiche pene dell’Inferno perché continuano a chiedersi, assistendo nel contempo increduli ed anche un po’infastiditi a continui rialzi di mercato, cosa sia mai cambiato in meglio nei reali fondamentali della nostra economia rispetto a qualche mese fa, per scatenare tutto questo interesse a comprare.

La indisponente ma inevitabile risposta che si danno ormai con regolarità è sempre la stessa : proprio nulla !

Sono invece inoltre nel contempo leggermente cambiate in negativo, le rosee prospettive di crescita delle economie estere di sbocco per i prodotti delle nostre industrie export oriented, le quali basano ormai gran parte dei loro fatturati proprio sulla buona salute di quelle economie e di quei mercati.

Nulla è realmente cambiato in meglio, anzi semmai in molto peggio, nella nostra economia e/o nel nostro immane debito pubblico e/o nel livello e qualità della nostra spesa pubblica e/o nel nostro PIL e/o nella nostra situazione politica e/o nella nostra devastante politica fiscale e/o negli incentivi che lo Stato concede alle imprese che desiderano installarsi nel nostro paese.

Nulla , proprio nulla è cambiato realmente in uno qualsiasi di questi importantissimi aspetti da quando, solo tre mesi fa, l’euro era in caduta quasi libera nei cambi contro le altre valute…e allora…continuo a chiedermi senza trovare una logica risposta, cosa sia invece cambiato nella testa degli operatori di mercato tanto da convincerli a riversare valanghe di ordini d’acquisto su titoli di aziende per le quali nulla è cambiato rispetto a quel momento.

E quale mirabolante, nuova e segretissima politica monetaria sia stata messa in campo sul fronte del cambio EUR/USD , tanto da farlo salire di oltre 11 centesimi in questo breve lasso di tempo ?

Sono forse improvvisamente spariti dalle sconsolanti e vuote vetrine delle vie dei nostri paesi tutti quei cartelli che ormai le tappezzano annunciando in varie forme e colori un “vendesi” o un “affittasi” o “liquidazione totale” o “cessata attività” ? sono stati rimossi cioè quei terribili e silenziosamente eloquenti indicatori di un reale e tangibilissimo disastro economico in corso ?

No Signori, quegli indicatori non sono affatto stati rimossi, le attività di piccolo e grande commercio sono in profondissima difficoltà, i negozi che chiudono sono sempre di più, lo possiamo constatare direttamente ogni giorno, basta fare una passeggiata in un qualsiasi paese o città.

La contrazione dei fatturati di commercio, industria e servizi è costante e pertanto continuo instancabilmente a chiedermi, qual è il motivo di tanti acquisti ? ma sono cosciente che alle mie domande non riuscirò a trovare un’adeguata e soddisfacente risposta perché…mala tempora currunt…per i nostalgici ed incorreggibili analisti di buon senso…come me.

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Ultimi commenti

ok, sarò principiante, ma mi sembrava che qualcosa non andava e, quindi non ne capivo nulla...meno male che c'è gente come Lei, complimenti e grazie.
Come sempre Lei si distingue dal resto della massa! Personalmente condivido appieno i sui dubbi e le sue perplessità e La ringrazio di renderci sempre partecipi e di condividere le sue riflessioni con noi, poichè sono convinto del fatto che è solo dalle persone che approcciano al trading ed all'economia come fa Lei che si possa sempre imparare qualcosa di nuovo.
Ho capito tu non sei un trader ma un editorialista del MANIFESTO.
concordo con Andrea, inoltre io aggiungerei il fatto che le aziende sopravvissute a questo sterminio economico incontreranno nel futuro meno concorrenza e mercati più "aggredibili". Individuare oggi queste aziende farà la fortuna del value investor domani.
Premetto sempre di essere un trader alle prime armi che impara a scornarsi con questi interrogativi rischiando... (il rischio è insito in questo mestiere, per quanto molti non lo considerino tale, come del resto ogni attività) ... Più cerco di darmi un perchè devo considerare un certo prezzo buono per comprare / vendere e più mi allontano dalle notizie e indicatori macroeconomici per avvicinarmi al mondo della psicologia delle persone... penso che i veri motivi di questa inversione di tendenza sia da ricercare nella mente delle persone più che dalla situazione economica reale.
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