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CAD ancora in calo in scia alla flessione dei prezzi del petrolio

Pubblicato 15.10.2014, 13:50
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Forex News and Events

Il motivo conduttore del rallentamento dell’economia globale ha avuto un effetto pesante sui prezzi del petrolio. Dal picco a 104 USD toccato dal greggio WTI nel 2014, il prezzo è sceso più del 22% (in calo di 24 USD) durante il trend discendente in corso da quattro mesi. Il declino è stato amplificato dalla sovrapproduzione che ha interessato il mercato e dall’incapacità delle economie asiatiche in difficoltà di assorbire l’eccedenza. Il brent ha seguito un simile andamento al ribasso, scendendo sotto gli 85 USD, minimo dal 2010. Le valute legate alle materie prime, come CAD, RUB e NOK, sono state le più colpite dal calo dei prezzi del petrolio. Nella notte, dai mercati energetici globali sono arrivate altre notizie negative per il settore petrolifero. L’IEA ha rivisto al ribasso, di 250 barili al giorno, le sue stime sulla domanda, citando il rallentamento delle economie globali. Il taglio delle previsioni ha fatto scendere ulteriormente i prezzi del petrolio, il greggio WTI ha toccato quota 80,40 USD durante la seduta europea di oggi. Infine, per quanto riguarda la direzionalità dei prezzi del petrolio (rischio di un ulteriore ribasso), gli operatori tengono d’occhio la prossima riunione dell’OPEC, in calendario il 27 novembre. In circostanze normali, l’OPEC dovrebbe reagire ma, visti problemi geopolitici, secondo noi permetterà un ulteriore indebolimento dei prezzi del petrolio.

Colombe della BoC al comando

L’USD/CAD ha raggiunto il nuovo massimo da cinque anni, pari a 1,1375, in scia alle preoccupazioni per il calo dei prezzi del petrolio. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), i prezzi del petrolio sono a livelli allarmanti e l’industria petrolifera sarà danneggiata pesantemente, se il petrolio scenderà sotto la soglia di profittabilità a 85 USD per alcuni progetti di sfruttamento di sabbie bituminose. Se le cose andranno così, i prezzi più bassi potrebbero danneggiare il più importante settore per le esportazioni canadese e quindi avere un impatto sulla già fragile ripresa. Il Sondaggio Autunnale sulle Prospettive delle Imprese ha mostrato segnali di domanda estera più solida, ma il lieve miglioramento delle previsioni delle aziende non è riuscito a rafforzare le intenzioni degli investitori per i prossimi 12 mesi (fonte: sito web della BoC). La tendenza dei prezzi del petrolio probabilmente non contribuirà a far migliorare la propensione degli investitori.

Dal punto di vista tecnico, l’estensione dell’USD/CAD oltre la resistenza a 1,1280 lascia intendere che il momentum rialzista rimane intatto, con un target di 1,15 per il medio termine, invece, in un’ottica di lungo termine, saranno più influenti gli spread fra i rendimenti. Anche la divergenza fra le politiche di BoC e Fed favorisce un ulteriore rialzo dell’USD/CAD. Inoltre, la base valutaria a 3 mesi denota una preferenza significativa per l’USD contro il CAD. La BoC dovrebbe rimanere accomandate finché le condizioni macroeconomiche (soprattutto l’inflazione) permetteranno di sostenere la crescita delle esportazioni attraverso il deprezzamento della valuta. Ciò dovrebbe generare un ulteriore aumento degli spread a breve termine fra USD e CAD, facendo salire l’USD/CAD. Analogamente, l’EUR/CAD ha compiuto un rally fino a 1,43979 per la prima volta dal 15 settembre. Il trend rialzista si sta rafforzando, ciò lascia presagire un’estensione verso la media mobile a 200 giorni (intorno a 1,48), nonostante la debolezza di fondo dell’EUR.

Venerdì in uscita IPC canadese

Questo venerdì il Canada pubblicherà i dati riferiti all’IPC di settembre. I mercati prevedono un leggero raffreddamento dei prezzi al consumo canadesi (dal 2,1% a/a al 2,0% a/a per l’IPC primario), poiché gli attuali livelli dell’IPC sono ritenuti essere per lo più temporanei (soprattutto secondo la BoC). Un’inflazione più debole darà a Poloz (BoC) la flessibilità necessaria per rimanere accomodante. Non prevediamo un intervento sui tassi alla riunione di politica monetaria del 22 ottobre.

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The Risk Today

EUR/USD Finora l’EUR/USD non è riuscito a registrare nessun massimo superiore. Tuttavia, analogamente, non è stato registrato nessun minimo inferiore. Le resistenze orarie si attestano a 1,2768 (massimo 14/10/2014) e a 1,2816. Un supporto oraria può essere trovato a 1,2606 (minimo 10/10/2014). Un supporto chiave si trova ora a 1,2501. A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori dal maggio 2014. La rottura della solida area di supporto tra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Supporti intermedi sono costituiti da 1,2500 (supporto psicologico) e 1,2466 (minimo 28/08/2012).

GBP/USD La coppia GPB/USD continua la fase di discesa, come si può osservare dalla rottura del supporto a 1,5944 (minimo 06/10/2014). I prezzi stanno ora sfidando il supporto chiave a 1,5855. Resistenze orarie per un rimbalzo a breve termine possono essere trovate a 1,6009 (minimo 10/10/2014) e a 1,6127 (massimo 13/10/2014). A lungo termine, il crollo dei prezzi dopo aver raggiunto i massimi da 4 anni ha creato una forte resistenza a 1,7192, che probabilmente non verrà infranta nei prossimi mesi. Malgrado il recente slancio ribassista di breve termine, puntiamo a un rimbalzo temporaneo vicino al supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Una resistenza giace a 1,6525. La rottura del supporto a 1,5944 ha invalidato la nostra posizione lunga.

USD/JPY L’USD/JPY ha testato finora con successo il supporto a 106,81 (si veda anche il ritracciamento a 38,2%). Una rottura della resistenza oraria a 107,59 migliorerebbe la struttura tecnica a breve termine. Un'altra resistenza si trova a 108,74, mentre un altro supporto si trova a 106,04. Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo termine finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). Malgrado una probabile fase di consolidamento di medio termine dopo il test positivo dell’importante resistenza a 110,66 (massimo 15/08/2008, si veda anche il ritracciamento al 50% dal massimo del 1998), propendiamo per un eventuale graduale movimento al rialzo. Troviamo un'altra resistenza a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF L’USD/CHF ha testato finora con successo il suo recente minimo a 0,9469. Viene sfidata la resistenza oraria a 0,9552 (massimo intragiornaliero, vedasi anche la linea di tendenza discendente). Una rottura della resistenza a 0,9593 (massimo 10/10/2014) convaliderebbe una formazione di doppio fondo a breve termine. In una prospettiva di più ampio respiro, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Di conseguenza, la recente debolezza viene vista come un movimento in controtendenza. Un supporto chiave si trova a 0,9301 (minimo 16/09/2014). Una resistenza giace ora a 0,9691 (massimo 06/10/2014).

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