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Calo delle ICO, crollo delle criptovalute: cosa sta causando questa discesa?

Pubblicato 07.06.2018, 15:55
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

L’inasprimento dei controlli sulle offerte iniziali di valute digitali (ICO) insieme al recente tonfo dei prezzi delle criptovalute, in particolare nel mese di maggio, ha reso gli investitori più cauti nei confronti di questa classe di asset. In effetti, le principali valute digitali per capitalizzazione di mercato, comprese Bitcoin, Ethereum, Cardano e NEO, hanno chiuso il mese scorso con un ribasso significativo.

BTCUSD 300 Minute Chart

Il crollo ha inoltre comportato un mercato visibilmente in stallo, sebbene molti token digitali si siano mossi leggermente al rialzo a inizio giugno.

Dall’inizio del 2017, le ICO sono diventate un modo sempre più popolare per le startup di cripto e di blockchain per raccogliere fondi.

In quel periodo è stato registrato un numero record di ICO, la versione del mondo delle criptovalute delle offerte pubbliche iniziali (IPO).

Tuttavia, come abbiamo notato in precedenza, il numero delle ICO più recenti è rallentato, probabilmente per via di una mancanza di chiarezza dal punto di vista delle norme.

Inoltre, la paura di attività illegali o vere e proprie truffe ha alimentato i timori degli investitori, contribuendo in qualche modo a soffocare la domanda di nuove offerte e a trascinare al ribasso i prezzi dei token esistenti.

Regolamentazioni apertamente ostili; investitori frammentari

Shane Brett, cofondatore ed Amministratore Delegato di GECKO Governance ritiene che stia succedendo proprio questo.

Sebbene ci sia stato un enorme aumento nel numero di ICO lanciate nel 2018 rispetto al 2017, il cripto-mercato appare tuttavia tremolante.

Brett è dell’idea che ci siano vari motivi ma il più evidente è rappresentato dall’incertezza legata al modo in cui i governi e gli enti regolatori considerano il settore.

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Gli organismi regolatori, in precedenza scettici sul settore, si sono ad esempio di recente mostrati più rigidi sulle ICO.

Ad aggiungere ulteriore pressione, una serie di sostenitori delle criptovalute ha espresso apprensione per il fatto che alcuni approcci normativi che “hanno frainteso la tecnologia blockchain” siano troppo ostili; o che quelli che inseriscono il regolatore “in modo inappropriato all’interno del processo creativo” possano portare ad una “cattiva regolamentazione”.

Brett pensa che la maggior parte di queste questioni possa essere attribuita ai crescenti timori per una classe di asset relativamente giovane.

Tuttavia, offre anche un’altra teoria. Un possibile motivo del recente calo consiste nel fatto che gli investitori stanno comprendo offerte economiche per poi farsi da parte in previsione di una volatilità futura del mercato che potrebbe rendere i loro investimenti più redditizi.

“Dal momento che il mondo dei token e delle ICO è ancora agli inizi, è di importanza fondamentale determinare un quadro normativo appropriato per il mercato delle ICO e delle cripto e determinare la forma delle transazioni all’interno del settore, man mano che maturano.

È anche molto probabile che i grandi investitori istituzionali si stiano avvicinando al cripto-mercato, in particolare con la nascita dei cripto-fondi, prevedendo la volatilità man mano che emergono annunci sulle norme e sperando di trarre vantaggio da un mercato ribassista. Tuttavia, via via che sempre più ICO ottengono uno status regolamentato, è possibile che i periodi più lunghi di mantenimento dei token da parte dei possessori finiscano per ridurre la volatilità sul mercato, rallentando la crescita esponenziale vista precedentemente sul cripto-mercato”.

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Per Gabriele Giancola, cofondatore ed Amministratore Delegato di qiibee, il mercato è più frammentato. Secondo lui gli investitori del cripto-mondo si dividono in due fazioni: quelli che credono veramente nel progresso generale del mercato e quindi scelgono il buy-and-hold, nella speranza di ROI (ritorni sugli investimenti) che siano al mille percento superiori al prezzo di acquisto iniziale, e quelli che vogliono entrare ed uscire rapidamente con profitti ragionevoli, seppur non necessariamente stratosferici.

“Troviamo investitori che prendono in considerazione la volatilità a breve termine del mercato e fanno investimenti short o su trend in base ad approfondimenti o analisi. Cercano di capire quando avverrà la prossima salita o discesa e di conseguenza investono ed escono velocemente”, spiega Giancola.

Richard Ettl, cofondatore ed Amministratore Delegato di Smart Containers Group, una compagnia elvetica che utilizza la tecnologia blockchain, crede che al momento stiamo assistendo alla maturazione del mercato delle ICO e delle cripto quindi l’offerta è in evoluzione, insieme ad impegni più lunghi da parte degli investitori ICO come clausola dell’acquisto iniziale.

“Gli erogatori di token stanno sempre più adottando delle clausole di lock-up, che risultano in periodi di mantenimento dell’investimento più lunghi. Inoltre, sta diventando più evidente che il mercato sta cominciando ad allontanarsi dall’offerta di “utilità a tutti i costi”, con sempre più progetti blockchain che iniziano ad offrire partecipazioni nella loro compagnia o dividendi finanziari a chi partecipa alle ICO ed ai possessori di token”.

Sembra inoltre esserci stata una riconsiderazione da parte degli investitori di ICO e valute alternative in merito alla tempistica del portafoglio ed alla riallocazione. John Lyotier, Amministratore Delegato di RightMesh, afferma che, finora, le persone che hanno investito sui token digitali hanno preso in considerazione degli archi temporali troppo brevi per gli investimenti cripto ed ICO. Paragona l’attuale cambiamento di opinione al modo in cui gli investitori retail tradizionali di solito acquistano un fondo comune e rivalutano ogni possedimento con il loro pianificatore finanziario su base trimestrale o persino annuale.

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Della maggior parte dei partecipanti alla classe di asset delle cripto, Lyotier dice che: “Ora tutti sono trader giornalieri. È assolutamente importante comprendere che costruire queste piattaforme e questi protocolli è complicato e che ci vogliono tempo e capacità per costruirli in modo che abbiano un successo a lungo termine”.

Mercato volubile ed incerto?

È possibile che l’idea di comprare e tenersi le criptovalute sia ancora un concetto estraneo alla maggior parte dei partecipanti al mercato delle valute alternative che sono invece abituati a comprare e dare via. E per una buona ragione, spiega Evgeny Yurtaev, Amministratore Delegato di Zerion.

Il capitale ottenuto tramite le ICO è destinato allo sviluppo di tecnologie o idee spesso complesse che necessitano di tempo per essere realizzate, afferma Yuraev. E questo rende difficile a molti tenersi qualcosa di non dimostrato a lungo termine, a servizio di un concetto ancora vago. Da questo punto di vista è l’esatto opposto dei mercati delle IPO, spiega Yurtaev, dove le regolamentazioni finanziarie limitano le offerte delle compagnie più piccole e più rischiose.

La maggior parte delle compagnie che organizzano un’offerta pubblica iniziale hanno già attività consolidate. “Di conseguenza, ci sono chiari guadagni di produttività per gli investitori”, afferma. “Il cripto-mercato è ancora troppo incerto e volubile, il che rende gli investimenti a lungo termine più complicati”.

Ma quando entra sul cripto-mercato un gruppo di investitori più esperti, compresi molti che non partecipano solo per avere soldi facili, è certo che sono in atto determinate strategie ed orizzonti temporali, fa notare Pavel Roytberg, cofondatore di Doctor Smart.

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Con i governi in tutto il mondo impegnati a cercare di regolamentare il fenomeno delle ICO e a trovare modi realizzabili per inserirlo nel sistema finanziario esistente, Roytberg ritiene che non stiamo assistendo ad un calo ma piuttosto alla manifestazione di un processo evolutivo.

“Ciò sta spingendo il mercato ad adattarsi agli attuali requisiti normativi o a considerare strade alternative. Inoltre, gli investitori hanno cambiato il loro approccio passando dal comprare tutto quello che gli capitava a tiro ad una selezione più attenta dei progetti per investimenti più a lungo termine. Se comprano dei token, non li danno via non appena finisce il periodo di lock-up. Infine, sta cambiando la geografia delle ICO: dei progetti promettenti nascono in regioni differenti, così come nuovi cripto-investitori”.

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