l titolo di Canopy Growth (TSX:WEED) ha proseguito la sua traiettoria ribassista ieri, innescata dalla forte delusione della fine della scorsa settimana, quando la compagnia ha riportato una perdita da 1,3 miliardi di dollari canadesi (946,2 milioni di dollari USA) per il quarto trimestre.
Se il crollo di ieri di oltre il 5% del prezzo del titolo potesse essere descritto con un’immagine, sarebbe quella della scure che cala di nuovo sulla scia dei disastrosi risultati sugli utili della compagnia con sede a Smith Falls, Ontario, con molti analisti che hanno iniziato la settimana abbassando il rating sul titolo.
Grafico settimanale CGC
Alla chiusura di ieri, Canopy ha registrato 16,48 dollari USA a New York e 22,26 dollari canadesi a Toronto, con un crollo di quasi il 7%. E questo oltre al tonfo del 20% segnato venerdì, quando il coltivatore di cannabis canadese ha annunciato un passo indietro nella sua strategia di cercare di essere il primo in ogni mercato.
Gli analisti ed alcune delle maggiori banche del Canada, come la Banca di Montreal, la Royal Bank of Canada e la CIBC, hanno affermato che il colosso della marijuana dovrà lavorare per riconquistare la sua partecipazione di mercato in Canada, mentre altri hanno fatto notare come la sua intenzione di focalizzarsi sui mercati chiave in Canada, Stati Uniti e Germania sembri valida.
I ricavi netti di Canopy sul trimestre ammontano a 107,9 milioni di dollari, in salita dai 94,1 milioni di dollari riportati nello stesso trimestre dello scorso anno. La compagnia venerdì scorso ha inoltre rinunciato all’idea di avere un EBITDA positivo entro la fine del 2022, giustificando la decisione con gli ostacoli e le incertezze legati alla crisi del COVID-19.
I mercati hanno reagito immediatamente venerdì, in quanto il tonfo di Canopy ha portato giù con sé anche altri operatori del settore, come Aphria (TSX:APHA) ed Aurora Cannabis (TSX:ACB), che hanno segnato crolli del 4,5% e dell’8,4%, rispettivamente.
Grafico settimanale APHA
Ma questi due titoli hanno visto una ripresa ieri. Aphria è schizzato di quasi il 5% a New York chiudendo a 4,44 dollari USA e di circa il 3,25% a Toronto arrivando a 6 dollari canadesi; Aurora ha visto un lieve rialzo chiudendo a 14,10 dollari USA a New York. Il rimbalzo di questi titoli in apertura di settimana è stato attribuito al fatto che gli analisti hanno messo in luce come la performance di Canopy tenda a trascinare l’intero settore, ma che gli ultimi risultati dovrebbero essere visti come specifici dei problemi che Canopy sta affrontando.
Consigliano agli investitori di approfittare della reazione del settore e di comprare sul calo Aphria ed Aurora.
Auxly raggiunge la pietra miliare del 2.0
Auxly Cannabis Group (TSXV:XLY)si è distinta ieri riportando quelle che sono state considerate le maggiori vendite di cannabis 2.0 di qualsiasi compagnia canadese, quando ha pubblicato i risultati del primo trimestre.
La compagnia di cannabis con sede a Toronto, il cui titolo è scambiato sia in Canada che negli USA, ha registrato ricavi di 9,9 milioni di dollari canadesi (7,3 milioni di dollari USA) ed ha chiuso il trimestre con una perdita netta di 12,8 milioni di dollari canadesi (9,5 milioni di dollari USA).
Il titolo della compagnia è schizzato del 4,3% sui mercati OTC a New York chiudendo a 0,3025 dollari USA. Nell’agosto dello scorso anno aveva registrato il massimo del 2019 di 0,8125 dollari USA.
I prodotti 2.0 in cui è specializzata Auxly sono prodotti a base di cioccolata e prodotti da vaporizzazione.
Prosegue la saga di CannTrust
Si tratta di un barlume di speranza o solo di una nota a piè di pagina nella storia dell’epico crollo di CannTrust Holdings (TSX:TRST)?
Il coltivatore di cannabis con sede in Canada in difficoltà, la scorsa settimana ha ricevuto notifica del fatto che i suoi permessi di coltivazione per le serre nella regione del Niagara in Ontario saranno ripristinati. Ma basterà a fare la differenza?
La compagnia di marijuana un tempo di spicco, le cui azioni hanno subìto il delisting dalla borsa di New York il 27 aprile, a cui ha fatto eco il delisting dalla borsa di Toronto il 6 maggio, potrà ora far ripartire le attività in quelle strutture. La compagnia sta ancora aspettando, tuttavia, di sapere cosa ne sarà della sua struttura a Vaughan, Ontario.
L’azienda si trova sotto protezione dei creditori da marzo, una decisione seguita all’ammissione di aver coltivato cannabis in strutture senza permesso l’anno scorso. La notizia aveva innescato la caduta in disgrazia della compagnia, con la sua capitalizzazione di mercato che è stata praticamente spazzata via.