Market Brief
Mercati valutari tranquilli. In Asia i dati accomodanti cinesi hanno mantenuto contenuta la propensione al rischio. Nel mese di aprile gli attivi fissi cinesi (ex rurali) hanno registrato un’espansione a un ritmo più lento pari al 17,3% (contro il 17,6% di un mese fa), la crescita delle vendite al dettaglio ha segnato un rallentato pari al 11,9% (a fronte dell’ultimo dato a 12,2%), la produzione industriale è cresciuta dell’ 8,7% (a fronte dell’ultimo dato a 8,8%). Azioni cinesi e operatori FX hanno mostrato reazioni eterogenee; la debolezza suscita aspettative di intervento da parte della PBoC.
Sul versante asiatico il dollaro australiano è stato il maggior perdente tra le valute del G10, in quanto i prezzi degli immobili, nel 1° trimestre, sono cresciuti a un ritmo più lento, pari all’1,7%, su base trimestrale (a fronte dell’ultimo dato a 3,4%). È stata registrata un’inaspettata contrazione del 0,9% per i mutui a marzo (contro il +1,0% atteso e il +2,3% dell’ultimo dato); i dati accomodanti cinesi hanno colpito l’apparato dell’AUD.
L’AUD/USD sta testando il 61,8% del livello di Fibonacci a 0,9339 (sulla caduta ottobre 2013–gennaio 2014). Il supporto si intravede nell’area 0,9300/0,9318 (esercizio delle opzioni/MM a 21 giorni). La resistenza si intravede pre -0,9385 sull’esercizio delle opzioni, gli stop sopra 0,9400, una nuova serie di barriere sopraggiunge a 0,9425/30. L’AUD/NZD sta testando la MM a 21 giorni (1,0816) verso il basso; una rottura inferiore dovrebbe limitare la recente ripresa.
L’USD/JPY spazza via la resistenza a 102,00, con i rendimenti USA in miglioramento e in fase di test della MM a 50 giorni (102,39), sul versante superiore. Nel corso della giornata gli ordini d’acquisto per opzione a 102,00/30 dovrebbero dare manforte al tentativo di rialzo dell’USD/JPY.
L’EUR/USD consolida la debolezza, il supporto a 23,6% del livello di Fibonacci, a 1,3749 sul rally di aprile-maggio, continua a reggere: un supporto maggiore si intravede a 1,3700 (esercizio delle opzioni) e successivamente a 1,3673 (minimo di aprile). Numerose opzioni vanilla in scadenza si attestano nell’area a 1,3800/25, le offerte entrano in gioco sopra 1,3850. Con alti rendimenti USA e la minaccia accondiscendente da parte della BCE, l’inclinazione rimane ribassista in attesa dei dati di giovedì (PIL, IPC).
L’EUR/GBP ha esteso la debolezza a 0,81433 (doppio minimo infragiornaliero di ieri), rimbalzando a 0,81605 in apertura a Londra. I cross aleggiano attorno alla fascia di Bollinger a 30 giorni (0,81581). Ampie offerte di opzione correlate si prospettano al di sotto di 0,81500 per la prossima settimana.
Il Cable opera nella parte inferiore del canale rialzista di marzo-aprile. Non auspichiamo azioni significative prima del dato sulla disoccupazione e del rapporto trimestrale sull’inflazione previsto per mercoledì. Qualche offerta di opzione si intravede a 1,6850 (a un livello leggermente superiore alla MM a 21 giorni a 1,6843), mentre le offerte permangono solide sotto -1,6900.
L’USD/CHF estende i guadagni a 0,8879 con i mercati che non reagiscono in seguito al referendum ucraino. Il prossimo livello chiave è la MM a 100 giorni (0,8896), qualora la rottura dovesse attivare le offerte di opzione legate agli ordini in scadenza, oggi e domani, a 0,8900. Il sentiment è positivo, tuttavia il CHF permane soggetto ai flussi che lo considerano un bene rifugio sicuro in caso di ripresa delle tensioni geopolitiche in Ucraina. L’EUR/CHF si mantiene a 1,22000, ampie scadenze di opzioni vanilla si intravedono a 1,21650 (offerte) e, soprattutto, a 1,22500 (ordini).
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione dei seguenti dati: indice tedesco dei prezzi all'ingrosso di aprile m/m e a/a, l’attuale bilancia commerciale francese di marzo, le transazioni di immobili in Spagna di marzo a/a, l’IPC svedese di aprile m/m a/a, l’IPC italiano di aprile (finale) a/a, l’indice ZEW tedesco di maggio sulla situazione attuale e sulle aspettative, l’indice ZEW di maggio sulle aspettative per la zona euro, l’NFIB USA di aprile sull’ottimismo delle piccole imprese, vendite al dettaglio in USA ad aprile m/m, indice USA di aprile relativo ai prezzi dell’Import m/m e a/a e infine i Business Inventories USA di marzo.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd