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Chi ci guadagna con il QE della BCE?

Pubblicato 17.09.2014, 13:14


Draghi  di nome e di fatto!
Ancora una volta il Governatore della Bce non ha deluso le attese ed ha illustrato un programma di intervento addirittura superiore alle aspettative dei mercati.
Vediamo insieme per punti quali sono state le misure di intervento e quali saranno in futuro gli strumenti che la Bce ha intenzione di utilizzare per allentare ulteriormente la leva del credito nell’Eurozona e contrastare lo scenario di bassa crescita e bassa inflazione attuale e atteso anche per i prossimi anni.
   
Le misure di politica monetaria sono:
-        nuovo taglio dei tassi: il refi rate scende allo 0,05% mentre il tasso sui depositi presso la Bce diviene -0,2%
-        il programma di acquisto dei titoli ABS (Asset Backed Securities del settore privato non finanziario) partirà già dal mese di ottobre e sarà affiancato anche da un nuovo programma di acquisto di Covered Bonds. I dettagli del programma saranno resi noti durante la prossima conferenza stampa del 2 ottobre.L’ammontare degli acquisti per entrambi i programmi sarà comunque elevato, secondo le parole del governatore stesso.
-        qualora le condizioni economiche lo richiedessero, la Bce è pronta ad intervenire con ulteriori strumenti
 
Sia il taglio dei tassi –giunto inaspettato- che le strettissime tempistiche di acquisto di titoli ABS, che si pensava fossero ancora in fase di studio, seppur avanzato, hanno positivamente sorpreso gli operatori che ancora una volta hanno avuto la conferma che credere alle parole di Draghi indica il giusto posizionamento sui mercati finanziari.  I rendimenti delle obbligazioni periferiche sono ulteriormente scesi, in particolare sulle scadenze fino a 5 anni, con i titoli spagnoli giunti a rendere lo 0,8%, e quelli italiani meno dell’1%. Solo le scadenze lunghe e molto lunghe dei mercati cosiddetti core  (Bund & company) hanno sperimentato una risalita dei rendimenti e quindi un calo dei prezzi, con la corretta aspettativa che nel tempo la Bce riuscirà a creare inflazione e la sua politica monetaria avrà negli anni quindi successo.
Così come accaduto dunque negli Stati Uniti dal 2008 in avanti, anche la Bce si prepara al suo Quantitative Easing, volto per ora dunque ai titoli ABS e covered. In futuro però secondo molti analisti sarà la volta dei titoli governativi, cui la Bce si sta probabilmente preparando la strada. Mentre negli Usa infatti il mercato delle obbligazioni garantite da asset è molto esteso, in Europa rimane ancora decisamente contenuto e questo potrebbe rendere troppo esigua l’immissione di liquidità.  Draghi stesso ha riferito che il bilancio della Bce dovrebbe ritornare nei prossimi due anni ai livelli massimi del 2012, quando sfiorava i 3.000 miliardi di Euro ( vedi a tale proposito il grafico sottostante) e poiché oggi siamo a circa 2.000 miliardi, possiamo aspettarci un’immissione di liquidità complessiva di 1.000 miliardi nei prossimi 24 mesi.
 
fed
Fonte: Federal Reserve Bank of St. Louis.

Mille miliardi che sarebbero dunque comprensivi delle tranche di prestito alle banche di T-Ltro a partire da questo mese di settembre, sia gli acquisti effettivi di titoli.
Poiché gli analisti concordano in una stima di circa 400 miliardi di ammontare dei prestiti tramite T-Ltro, se ne deduce che la Bce ha in mente acquisti effettivi di titoli sul mercato per altri 600 miliardi di Euro. Poiché il mercato degli Abs e dei Covered Bonds è al momento alquanto limitato, possiamo ipotizzare o una sua notevole espansione nel corso dei prossimi trimestri o anche la possibilità che dagli acquisti dei titoli del settore privato ci si sposti poi in futuro sui titoli del debito pubblico, ipotesi cui i mercati iniziano fortemente a credere.
Gli effetti positivi sui mercati potranno dunque a nostro avviso perdurare e in particolare riteniamo che sia i listini azionari sia i titoli del reddito fisso dei mercati euro-periferici possano beneficiare dell’abbondante liquidità, dei bassissimi tassi e del sostegno della banca centrale ora e anche in prospettiva.  Per quanto riguarda la moneta unica riteniamo probabile che il trend di indebolimento in essere da alcune settimane possa ulteriormente proseguire nei prossimi mesi.

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