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Crescono le speculazioni su un taglio della produzione dall’OPEC

Pubblicato 27.11.2014, 15:27
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Forex News and Events

Riunione dell’OPEC

Vista la continua flessione dei prezzi del petrolio, s’intensificano le speculazioni su un taglio delle forniture alla riunione dell’OPEC di oggi. La tanto attesa riunione dell’OPEC inizierà oggi alle 10:00 CET e la conferenza stampa alle 16:00 CET catturerà l’attenzione degli operatori. Il greggio Brent e WTI hanno raggiunto i minimi da quattro anni, rispettivamente a 75,48 USD e 71,89 USD, perché gli operatori prevedono che non ci saranno tagli consistenti della produzione. Finora dall’OPEC sono giunti pochi segnali di un possibile calo, ma la flessione pari al 30% negli ultimi sei mesi lascia presagire possibili interventi per frenare il declino. Salvo che non vi sia un intervento dell’OPEC, sospettiamo che il rallentamento delle prospettive globali di crescita e la sovreccedenza faranno scendere ancora i prezzi del greggio. Anche gli algoritmi di negoziazione per le materie prime puntano a un calo del petrolio.

Il referendum svizzero sull’oro non è esattamente ciò che la gente ritiene che sia.

Il referendum sull’oro non riguarda la questione del 20% di riserve in oro della BNS. Gli iniziatori chiedono alla BNS di acquistare 1.500 tonnellate di oro per raggiungere il 20% dell’attuale bilancio della banca, di avere almeno il 20% degli attivi in oro in caso di un’espansione del bilancio, e di non venderlo mai più.

L’evento più probabile è che il referendum si concluda con la vittoria dei “no”. Ciò nonostante, quando si parla di oro, non conta solo la razionalità. È difficile dire con sicurezza che l’esito sarà negativo. Molti svizzeri si sentono a disagio rispetto al livello di rischio che la BNS si assume. Altri ritengono che depositare tutto l’oro in Svizzera sarebbe di grande aiuto. Tutti però si chiedono cosa si potrà fare con riserve d’oro così consistenti, se poi non potranno più essere utilizzate.

A nostro avviso, la proposta di legge, così com’è stata presentata, presenta notevoli inconvenienti, soprattutto il fatto che, una volta acquistate, le riserve d’oro non potranno più essere vendute. È il momento giusto di spendere decine di miliardi di franchi per soddisfare un capriccio nazionalista, mentre la BCE si prepara a un vero e proprio QE per i prossimi mesi? Poiché la BNS distribuisce i suoi utili ai cantoni e alla Confederazione, essa rappresenta una risorsa aggiuntiva per le istituzioni svizzere. È il momento giusto di alterare questi utili, in un momento di incertezze oltreconfine? Gli elettori più informati si preoccupano anche dei rischi a lungo termine per il bilancio e l’inflazione.

Nessuno dovrebbe prevedere una violazione della soglia a 1,20 lunedì.

La BNS è in grado di difendere la soglia dell’EUR/CHF. La vittoria dei “sì” renderebbe l’operazione più costosa, ma non impossibile. Con l’aumento dei depositi a vista della scorsa settimana, la BNS ha dato un messaggio chiave al mercato: ci prepariamo a tutti gli scenari e siamo pronti a intervenire in caso di necessità. Non vediamo opportunità di contrastare le BNS nel breve termine. Perché non seguirla?

IDEA DI TRADING: Le inversioni di rischio a un mese dell’EUR/CHF sono scese di 160 punti (le inversioni a 3 mesi delta 25 scambiano a 166 punti), ci sono opportunità nelle opzioni OTM di tipo call, visto il calo delle volatilità. La volatilità implicita a un mese è scesa al 3,50%, minimo da tre settimane. Chi crede nella BNS dovrebbe costruire semplici strategie sulle opzioni a costo zero. A 1,2000/10 abbondano le scadenze di opzioni vanilla (standard) put, sicuramente non sufficienti a mettere sotto pressione la soglia a 1,20, ma ideali per trarre vantaggio dai premi con poco rischio, vendendo put a un prezzo d’esercizio pari a 1,20. È davvero una strategia piuttosto lucrativa!

Quali sono i rischi per la soglia a 1,20?

In prospettiva, un vero e proprio allentamento quantitativo (QE) dalla BCE rappresenta il principale rischio per la soglia dell’EUR/CHF e dovrebbe rendere necessario un nuovo intervento della BNS. I future sul tasso d’interesse euro svizzero scambiano sopra la media. Ciò dimostra chiaramente che alcuni operatori stanno già scommettendo su tassi negativi sui depositi a vista alla riunione di politica monetaria di dicembre. A nostro avviso, le probabilità di un intervento sul tasso alla riunione di dicembre sono scarse. Credo che la BNS preferirà tenersi questa carta potente per il D-Day, ovvero il giorno in cui la BCE annuncerà il QE. Le speculazioni si possono contrastare con piccoli interventi sul forex, soprattutto quando passerà l’euforia per l’oro.

Non aspettatevi segnali di ripresa nell’inflazione dell’Eurozona.

La BCE pubblicherà la stima sull’IPC di novembre e le previsioni sono deboli (stima IPC primario: 0,3% a/a contro lo 0,4% precedente; stima IPC di fondo: 0,7% a/a previsto e precedente). I timori di deflazione continueranno molto probabilmente a occupare le prime pagine dei giornali dell’Eurozona. La BCE ha già acquistato 12,7 miliardi di euro in bond garantiti e la scorsa settimana ha iniziato a comprare titoli ABS (i titoli idonei all’acquisto da parte della BCE ammontano a 684 mld). Se questa liquidità non contribuirà a far aumentare le previsioni d’inflazione, come appare probabile, la possibilità di un QE farà scendere ancora di più il complesso EUR. I funzionari della BCE stanno preparando esplicitamente il campo per gli acquisti di debito pubblico. Notiamo una relazione statistica molto interessante, ovvero l’elevata correlazione positiva (superiore al 50%) fra i rendimenti dei decennali spagnoli e tedeschi e l’EUR/USD. Man mano che si riduce lo spread fra i rendimenti sull’onda delle previsioni di un QE, l’EUR/USD s’indebolisce.

Gli 85 centesimi sognati da Stevens diventano realtà.

L’AUD/USD ha violato il livello a 0,85. Il vice governatore della RBA Lowe ieri ha preparato il terreno per le vendite decisive, dicendo che l’AUD dovrebbe indebolirsi visto il calo degli investimenti e il deterioramento della bilancia commerciale, soprattutto per effetto della debolezza dei mercati delle materie prime. Nel breve termine, l’AUD/USD farà una pausa, tuttavia, visto che la forza dell’USD rimarrà un tema cruciale nel 2015, il giudizio rimane negativo. Una violazione significativa del 50% di Fibonacci dal 2008 al 2011 (0,8542) sposterà il supporto a 0,7944/0,8000 (38,2% di Fibonacci / livello psicologico).

Idea di Trading di Swissquote SQORE:

Modello di trend per le valute del G10: Acquistare USD/JPY a 117,40

chart

The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD continua il rimbalzo dopo il test positivo del supporto a 1,2358. La resistenza oraria a 1,2504 (minimo 20/11/2014) è stata infranta. Le resistenze sono ora date dalla linea di tendenza discendente (attorno a 1,2534) e a 1,2577. Un supporto orario è disponibile a 1,2444 (minimo 26/11/2014, si veda anche la linea di tendenza ascendente). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2632.

GBP/USD La coppia GBP/USD ha infranto al rialzo all’interno della banda orizzontale tra il supporto a 1,5593 e la resistenza a 1,5736. Il vantaggio implicato a breve termine è dato da 1,5879. Una resistenza chiave si ubica a 1,5945. Supporti orari possono essere trovati a 1,5736 (resistenza precedente) e a 1,5679 (minimo 26/11/2014). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014, vedasi anche il canale discendente).

USD/JPY L’USD/JPY si sta consolidando dopo aver segnato un massimo su 7 anni a 118,98. L’attuale lieve declino dei prezzi suggerisce un forte interesse all'acquisto sottostante. Supporti orari possono essere trovati a 117,05 (resistenza precedente) e a 116,34 (minimo 18/11/2014). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 105,23 (massimo 15/10/2014). La violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008) spiana la strada a un ulteriore rialzo verso 120,00 (soglia psicologica, vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011). Una resistenza importante si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Modello di trend delle valute del G10: Comprare USD/JPY a 117,40 Per maggiori informazioni commerciali e grandi idee commerciali. Iscrizione gratuita: http://en.swissquote.com/fx/news/sqore

USD/CHF L’USD/CHF è in una fase correttiva a breve termine. Il supporto oraria a 0,9606 (massimo 20/11/2014, vedasi anche il ritracciamento a 61,8%) è stato violato. Un supporto chiave si attesta a 0,9544/0,9531. Una resistenza oraria si trova a 0,9666. Da una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo dell’ampia fase correttiva instauratasi a luglio 2012. I recenti nuovi massimi oltre la resistenza chiave a 0,9691 confermano tale prospettiva. Un forte supporto si attesta a 0,9368 (minimo 15/10/2014). Una resistenza chiave si trova a 0,9839 (massimo 22/05/2013). Il resto della nostra posizione lunga è stato bloccato.

Ipek Ozkardeskaya

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