Rassegna giornaliera sul mercato forex, 5 ottobre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Per gli asset statunitensi, compreso il dollaro, i dati non dovrebbero influire molto sui mercati questa settimana. A parte il report dell’ISM sul settore dei servizi di questo lunedì, che ha visto un rialzo, l’unica pubblicazione USA degna di nota saranno i verbali del FOMC di mercoledì. La Federal Reserve ha espresso la sua posizione molto chiaramente il mese scorso. Con l’inflazione al di sotto dell’obiettivo e la disoccupazione a livelli storicamente alti, non ha intenzione di alzare i tassi di interesse nei prossimi 3 anni. In effetti, 2 policymaker su 9 volevano che la Fed usasse un linguaggio più forte per descrivere l’impegno nei confronti di tassi di interesse bassi. I verbali del FOMC dovrebbero rafforzare la posizione prudente della banca centrale, che potrebbe essere più negativa che positiva per il biglietto verde. Invece, il fattore principale che influirà sui flussi di dollari saranno le notizie riguardanti i progressi di Trump con il COVID-19, le trattative sullo stimolo per il coronavirus ed i commenti del Presidente della Federal Reserve Powell. Trump ha lasciato il Walter Reed questo lunedì, il che significa, con gran sollievo per i mercati, che è sfuggito al peggio. Per quanto riguarda il nuovo pacchetto di stimoli, essendo indietro nei sondaggi Trump insisterà perché si raggiunga un accordo prima delle elezioni. Un approccio più conciliante dalla Casa Bianca potrebbe aprire la strada ad un accordo. Se dovesse esserci un’indicazione del fatto che siamo vicini ad un accordo, valute e titoli azionari schizzeranno perché, in base a come sono scambiati i titoli azionari, gli investitori prenderanno posizione per l’accordo.
L’euro ha infranto il limite superiore del range di trading della scorsa settimana sulla scia degli indici PMI della zona euro rivisti al rialzo. L’attività del settore dei servizi è stata più forte di quanto inizialmente stimato, spingendo l’indice PMI composito della zona euro per il mese di settembre su a 50,4. Ad ogni modo, il dato è stato comunque più debole del mese prima ed è riferito ad un periodo precedente ai nuovi lockdown imposti nella regione. Perciò, anche se l’euro è forte al momento, sarà difficile per la valuta sostenere questi guadagni visti i chiari segnali di un rallentamento della ripresa. Saranno pubblicati i dati della Germania sulla produzione industriale, gli ordinativi alle fabbriche ed il commercio, ma i commenti della Presidente della BCE Lagarde potrebbero essere più importanti. Anche la sterlina ha tratto vantaggio dalle revisioni al rialzo degli indici PMI ma i suoi guadagni sono stati minimi in confronto all’euro, in quanto i trader sono preoccupati per le trattative sulla Brexit e temono che la richiesta della Germania di fare uno sprint finale per arrivare ad un accordo commerciale non avrà molto successo.
La Reserve Bank of Australia terrà l’annuncio di politica monetaria questa sera. La banca dovrebbe mantenere i tassi di interesse invariati. Non è tanto incline all’idea dei tassi di interesse negativi come le sue controparti, ma i dati sono peggiorati dall’ultimo vertice. Le vendite al dettaglio sono scese, con dei rallentamenti nell’attività del settore manifatturiero, dei servizi e dell’edilizia. Gran parte del calo è legato al lockdown nello stato di Victoria, durato oltre due mesi. Le misure restrittive sono state allentate nel frattempo, ma non ne vedremo l’impatto sull’economia prima del report del mese prossimo. Il bilancio del governo sarà pubblicato domani, perciò le prossime 24 ore saranno particolarmente importanti per la valuta. L’ultima volta che la RBA si è incontrata, ha confermato l’idea che la ripresa sarà irregolare e a scossoni, ma che è in atto nella maggior parte del paese. Tuttavia, la banca centrale considera necessaria una politica monetaria altamente accomodante e pensiamo che le sue prospettive resteranno pressoché invariate questo mese.
Anche il dollaro neozelandese e quello canadese sono schizzati questo lunedì. Non sono stati pubblicati dati in Nuova Zelanda, ma i prezzi del greggio sono rimbalzati, aiutando il loonie. Sarà una settimana importante per il cambio USD/CAD, con la pubblicazione della bilancia commerciale, dei dati sull’indice PMI IVEY e del report sul mercato del lavoro.
Indicatori economici australiani.