Sono due titoli completamente diversi, appartenenti a settori e paesi diversi. Eppure, Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB) e Poste Italiane SpA (MI:PST) una cosa in comune ce l’hanno, sono entrambe state “prezzate” in modo affrettato e poco corretto dal mercato.
Partiamo da ”Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB)”, che dai massimi storici ha perso il 44%. Ne avevo già parlato in una precedente analisi, tuttavia vale lo stesso discorso fatto per Netflix Inc (NASDAQ:NFLX), ovvero spesso Mr.Market impazzisce.
E’ bastata infatti una trimestrale sotto le attese (non come fatturato, ma come “minori utenti attivi”) per scatenare un putiferio.
Dopo il primo importante calo infatti (-25% circa in una sola giornata di borsa), il calo successivo è arrivato a seguito della notizia (fornita dai media n modo completamente distorto) che Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB) possa lasciare l’Europa.
Peccato che tutto questo sia totalmente privo di fondamento, in quanto semplicemente sono scaduti degli accordi bilaterali USA-Europa per la conservazione dei dati (di utenti europei) in uno dei database di Meta situati in suolo americano.
Peccato che un problema come questo (basterebbe leggersi i “Sec filing”, ammesso che qualcuno sappia cosa siano) è presente dal 2018 come potenziale problematica, e fino ad allora non mi sembra che se ne fosse mai parlato.
Perciò come sempre, FARE I COMPITI A CASA.
Come fa Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB) a perdere praticamente metà (scusate il gioco di parole) del suo valore in 1 mese? Ricordiamo che in tutto questo sono comunque aumentati utili, margini, e fatturato.
Il titolo oggi quota 232 USD, a fronte di un Fair value che (anche qui) non vale secondo me meno di 300 Usd.
Poste Italiane
Dopo lo scandalo delle pratiche Super bonus bloccate, come sempre alcuni analisi hanno cominciato (per poter dire magari nel breve termine “te lo avevo detto”) ad abbassare il target price, per il potenziale impatto che ciò dovrebbe avere sul titolo.
Peccato che, per chi non lo sapesse, oltre il 60% del fatturato di poste deriva dall’attività commerciale di prodotti finanziari ed assicurativi e dalle laute commissioni percepite (mi dispiace deludere chi pensava che Poste Italiane SpA (MI:PST) facesse soldi spedendo pacchi).
Il titolo infatti potemmo immaginarlo ormai più come una banca (con maggiore diversificazione su prodotti più marginali come telefonia e pacchi).
Ecco quindi che una misura temporanea (peraltro sostenuta ampiamente dal Governo) di breve termine, difficilmente potrà impattare sui conti di un’azienda a medio e lungo termine.
In merito alle valutazioni, qui bisogna dire che rispetto ad una Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB), ci sono meno margini sia di crescita che di valore, in quanto (vedi sotto) lo scarto potenziale rispetto al fair value è decisamente più ridotto (appena 11%).
Tuttavia nel caso di Poste Italiane SpA (MI:PST), bisogna dire che sia la situazione attuale di inversione nella politica monetaria (quindi rialzo tassi, quindi più margini e respiro sui conti) sia la situazione italiana che nel complesso dovrebbe risultare migliore nel corso del 2022, potrebbero dare una spinta ulteriore di breve rispetto a quanto detto sopra.
Conclusioni
In generale comunque, voglio sempre sottolineare la “superficialità” con cui i giornali fanno a gara a vendere i titoloni solo per vendere più copie, e l’investitore dovrebbe riuscire per quanto possibile a distaccarsi da questi fenomeni di distrazione di massa, concentrandosi solo nell’analizzare dati e strategie per capire quando e se possano verificarsi delle nuove opportunità. Questo chiaramente vale anche al contrario in periodi di euforia eccessiva.
Alla prossima!
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