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DailyFX Morning Adviser, stop QE e superdollaro

Pubblicato 30.10.2014, 09:57
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Davide Marone, 30 ottobre 2014

Dunque finisce l’era del Quantitative Easing della Federal Reserve, almeno per ora. L’istituto centrale americano non procederà più all’acquisto di asset, nello specifico di titoli di stato e bond garantiti da mutui immobiliari; via dunque anche i restanti 15 miliardi di liquidità mensile che rimanevano. Dunque tutto come da attese su questo versante. Nessuna sorpresa neanche sul fronte tassi di interesse: essi rimarranno bassi per un “considerable period of time”, con il warning per il quale i tempi per dei ritocchi al rialzo dipenderanno esclusivamente dai miglioramenti sui fronti occupazione ed inflazione. E anche questo non ha destato alcun stupore. Proprio ieri commentavamo di come la fine del QE fosse perlopiù scontata e di come la stessa potesse essere in qualche modo letta come un elemento tattico per la Fed al fine di comprare tempo nel momento in cui ancora le ritrosie circa una stretta sui tassi ancora persistono in maniera evidente. Per quanto nello statement si evinca che il giudizio sull’economia statunitense sia positivo, non sono stati celati i timori legati alle difficili situazioni di Europa e Cina, per motivi molto diversi ovviamente. Si è tuttavia affermato il miglioramento strutturale del mercato del lavoro (non più “sottoutilizzata” per riferirsi alla forza lavoro), anche in relazione al percorso che esso ha compiuto dall’inizio del QE ed è trasparso un moderato ottimismo circa la possibilità di un’inflazione che potrà raggiungere almeno il target prefissato del 2%. Questi i punti salienti in un appuntamento che non prevedeva la conferenza stampa del governatore Janet Yellen e non contemplava il rilascio di stime economiche. Le reazioni del mercato sono state molto precise sul fronte valutario, come da attese, ma più controverse per quello che riguarda l’azionario. Il dollaro americano è stato comprato in maniera importante ed univoca contro tutte le altre valute, mentre le Borse dopo iniziali vendite, si sono attestate sui supporti senza violare i quadri tecnici rialzisti di base. In entrambi i casi non siamo stupiti; il biglietto verde era ed è in attuale posizione di forza e il timing per il suo nuovo apprezzamento appare ottimale verso quelle che potrebbero essere verosimili estensioni già a partire da oggi. Le Borse ci hanno dimostrato che, a fronte di progressive dismissioni della liquidità in circolo in questi mesi, potevano e possono rimanere sostenute: l’iniziale reazione di sell off di ieri sera era dunque giustificata, ma altrettanto lo è stata la tenuta e la possibilità dunque ora di stimare possibili salute a rottura delle prime resistenze tecniche già evidenziabili nei massimi di ieri. Da manuale anche l’oro perfettamente allineato alla dinamica dollaro centrica. Ma andiamo al punto tecnico.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: diremmo che finalmente l’eurodollaro ha ripreso il suo percorso ribassista. Non ci aveva infatti convinto il movimento al ribasso intrapreso dopo la correzione della prima metà di ottobre. Ieri il segnale del mercato è stato molto chiaro, nonostante i tentativi di risalita in giornata che tuttavia non erano andati oltre le resistenze a 1,2770. La candela daily ad ampio range e con chiusura vicino ai minimi è di per sé un buon segnale al ribasso per quelle che ora sono estensioni che guardano a 1,2586 prima e area 1,25 poi. Potremmo però dapprima ad assistere a lievi correzioni in grado di interessare area 1,2625 prima del raggiungimento del supporto citato e di verosimili estensioni anche verso i minimi dell’anno, come già descritto. Ben più complesso individuare degli spunti rialzisti che potrebbero solo manifestarsi al di sopra di area 1,2645/50.

1

USD/JPY: come affermiamo da alcuni giorni, il daily evidenziava ancora una volta come fosse cruciale il livello di 108,35 per un vero ritorno a potenziali ed importanti rialzi del prezzo. “Proprio quel livello ha costituito il massimo da cui poi sono partite buone discese nel caso invece un suo eventuale oltrepassamento ci permetterebbe di guardare al livello di 108,70.” Quello che scrivevamo non più tardi di 2 giorni fa. Ebbene le rotture ci sono state e i target che ora individuiamo sono ipotizzabili almeno in area 109,25/30. Ottimo il canale rialzista che ha accompagnato il prezzo in questi giorni con le confluenze grafiche di supporto perfettamente visibili a partire da un time frame a 4 ore. L’attenzione perciò ora va posta a possibili correzioni di breve in area 108,90 per eventuali ripartenze appunto verso 109,25, oltre il quale poter lavorare anche in stop entry in direzione 109,55 in primo luogo e 110 in secondo.

2

GBP/USD: “Il daily, pur con il discreto rialzo visto ieri, ancora una volta ci presenta la forte resistenza tra 1,61 e 1,6175, fondamentale per ancorare il prezzo al ribasso. Proprio sul daily è da monitorare la possibilità di assistere ad una divergenza inversa ribassista che attende però lo swing dell’oscillatore stocastico.” Questo quanto riportato qualche giorno fa, una volta di più per sottolineare la buona precisione tecnica del cable che ancora una volta ha messo a segno un masismo di breve sul giornaliero in area media mobile esponenziale a 21 periodi, con contestuale superamento dei supporti a 1,6015 e chance dunque di discesa fino a 1,5950 in primo luogo. Ancora una volta vanno contemplate correzioni, in area 1,5995 e 1,6015 in questo caso che, se avvenissero, ci fornirebbero l’opportunità di entrare in vendita con RR ottimale verso il primo dei livelli di approdo individuato. Ipotizzabili evidentemente estensioni alla ricerca dei minimi in area 1,59.

3

AUD/USD: non di facile interpretazione il cambio che prima di ieri sera è salito in maniera significativa fino a ritestare area 0,89, livello al quale il prezzo sufficientemente ricaricato ci ha fatto poi apprezzare gli storni significativi. L’ipotesi dunque che questa sia una fase di redistribuzione del prezzo, ci riferiamo naturalmente al grafico giornaliero, è ancora quella che sposiamo. In breve resta importante la confluenza grafica a 0,8750 che, se oltrepassata, potrebbe acuire il movimento ribassista verso l’area dei minimi dapprima a 0,8715 e a 0,8685 poi. Correzioni invece ipotizzabili fino a 0,8795 per ripartenze al ribasso. Prima di quel livello comunque non contempliamo idee long verso 0,8825.

4

Ger30 (DAX): meno pulita evidentemente la reazione delle Borse rispetto a quella del valutario, Dax in testa. Il segnale di martedì è stato importante in senso bullish e la sostanziale tenuta dei supporti non modifica il quadro tecnico più generale. Fondamentali risultano i supporti in area 9.055/60 punti in direzione dei massimi a 9.155, per successive estensioni a 9.180 e 9.225. Spazio verso 8.960 sotto il supporto sopra citato come ben è evidenziato dalle confluenze grafiche su grafico orario.

5

XAU/USD (Oro): “permangono da grafico daily gli spunti ribassisti sul metallo giallo con i cedimenti sotto il livello di 1.225 che appaiono indicativi nel senso di approdo a 1.219 prima e 1.211 poi.” La lettura da grafico daily di martedì non ci ha smentito e ottimi sono stati gli approdi sui punti di target che ora guardano a 1.203 come successivo punto di attenzione. Contemplabili ancora una volta lievi correzioni a 1.208 per nuove vendite altrimenti vagliabili sotto i minimi per area 1.195 dollari l’oncia.

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