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DailyFX Morning Adviser

Pubblicato 10.03.2015, 09:38
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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10th March 2015


Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX

Morning Adviser

Nuovi massimi per il dollaro

Matteo Paganini, 10 marzo 2015

PSPP. Dobbiamo ammetterlo, a livello di scelta di acronimi, la BCE non è proprio in gamba. Battute a parte, ieri ha preso il via il Public Sector Purchase Program, ovvero l’acquisto di titoli governativi che avverrà sul mercato secondario, lanciando materialmente l’inizio del QE annunciato lo scorso 22 gennaio. Si continuerà anche con il programma di acquisto di ABS e di covered bond e servirà del tempo per riuscire a comprendere se tali misure effettivamente produrranno effetti sull’economia reale, un qualcosa che dal punto di vista operativo ora non ci interessa più di tanto dato che i mercati si muovono su aspettative, attese che ora come ora sono ancora per ulteriori indebolimenti della moneta unica, che sta sequenzialmente compiendo nuovi minimi relativi in concomitanza di movimenti a rialzo del dollaro americano, capace di mettere a segno nuove salite nel momento in cui sono terminate le correzioni tecniche che vedremo tra poco ed aiutato dalle parole di Fisher, il presidente della Fed di Dallas, il quale ha ammonito che se non si dovesse procedere con rialzi dei tassi “prontamente”, l’America potrebbe ricadere in recessione. Occorre prestare particolare attenzione ad un fattore che potrebbe rivestire un’importanza maggiore di quanto il mercato ora stia prezzando a livello di probabilità di accadimento. Se chiediamo a chiunque dove andrà l’euro (sappiamo che il nostro mestiere non è fare previsioni di questo tipo, noi stiamo sul mercato dal punto di vista operativo), in molti risponderanno “verso la parità contro il dollaro”, una risposta che nel momento in cui dovesse tramutarsi anche in posizionamenti unidirezionali da parte dei traders e degli investitori (soprattutto retail) potrebbe far presagire dei pericoli di correzioni rialziste che seguiremo con molta attenzione. Qualora invece, i posizionamenti sull’eurodollaro dovessero cominciare a girarsi pesantemente long (il che starebbe a significare che la maggior parte dei retail sta scommettendo su una ripartenza delle quotazioni), il pericolo di assistere ad ulteriori discese potrebbe aumentare. Seguiamo con attenzione lo Speculative Sentiment Index in modo tale da poter tenere monitorata la situazione ora che sono stati raggiunti livelli tecnici importanti dal punto di vista del medio-lungo periodo (attualmente siamo abbastanza bilanciati, con un valore di -1.12, ovvero il 53% dei trader risulta corto).

EURUSD

Ottima la tenuta delle resistenze studiate ieri, con il raggiungimento dei target ipotizzati durante la notte ed estensioni che hanno sfiorato di un paio di punti l’area finale di arrivo del movimento, ipotizzata in 1.0780. Ci troviamo ora all’interno di una piccola congestione di riposo, dopo le discese notturne, con l’area passante tra i punti statici precedenti e la media a 21 oraria (1.0825/40) che potrebbe intervenire a favore di acquisti di dollaro americano, tenendo conto che in caso di superamento di area 1.0845 il mercato potrebbe tentare delle estensioni che potrebbero essere interrotte prima del raggiungimento dell’area passante per 1.0865, livello che se superato di una decina di punti potrebbe lasciare spazio a tentativi di ripresa più importanti che potrebbero condurre verso 1.0910/25 (area di possibile frenata, da valutare con l’aiuto di uno stocastico orario che se si dovesse trovare in ipercomprato e girato a ribasso potrebbe fornire indicazioni di frenata effettiva). Nel momento in cui le resistenze dovessero tenere, potenziali target potrebbero essere ipotizzati in 1.0800 e 1.0750, area quest’ultima che potrebbe essere raggiunta anche in caso di rotture ribassiste dirette di 1.0775, eventualità di fronte alla quale potrebbe essere possibile decidere di mantenere parte di eventuali posizioni corte, per estensioni verso 1.0720.

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EURUSD – grafico H1

USDJPY

Ottima anche la situazione tecnica studiata sul USDJPY, con prezzi che inizialmente si sono mossi verso il basso (in virtù della divergenza a 4 ore studiata) ma che, come da attese, sui supporti di livello 1 e 3, è ripartito andando a formare effettivamente nuovi massimi relativi raggiungendo entrambi i target. Ci troviamo ora con i prezzi sopra la media a 21 oraria, che insieme ad area 121.25/40 potrebbe rappresentare un’area di supporto paritetica dal punto di vista funzionale a quella vista ieri, da valutare come possibile area di interruzione di potenziali discese dovute questa volta ad una divergenza ribassista oraria (come ieri potrebbe essere possibile valutare anche dei posizionamenti short, con l’attenzione a prese di profitto protettive e posizionamento di eventuali stop in pari di fronte all’eventualità che i prezzi possano ripartire a rialzo). Dovessero intervenire i supporti infatti, le quotazioni potrebbero tentare il raggiungimento dei massimi di stanotte e a potenziali estensioni verso 122.25, con 122.50 da non escludere come potenziale ulteriore estensione, area quest’ultima raggiungibile in caso di rottura diretta a rialzo di area 122.15 (percentili di volatilità bassi però per lavorare su breakout diretti, attenzione). Ripiegamenti sotto area 121.05 divengono a nostro avviso necessari per valutare potenziali correzioni più significative, che q quel punto potrebbero tentare di spingere le quotazioni verso 120.75 e 120.55.

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USDJPY – grafico H1

GBPUSD

L’area individuata ieri come di resistenze ha infine funzionato, con la sua tenuta durante la mattinata di ieri che ha spinto i prezzi verso il primo target prudenziale (si rilegga l’analisi di ieri per meglio comprendere questo concetto), livello non raggiunto per una decina di punti ma raggiunto durante la notte (si è anche formata una divergenza ribassista che ha fornito la possibilità a chi lavora soprattutto la sera di valutare ottimi ingressi dal punto di vista del R/R). Ci troviamo ora di fronte a prezzi che stanno per il momento formando massimi crescenti e minimi crescenti, con gli acquisti di dollaro della notte che però lasciano aperte possibilità di proseguimento di movimenti a ribasso. Rimandiamo al nostro Morning Meeting le analisi sui livelli intraday del cambio, tenendo conto del fatto che 1.5050 potrebbe essere considerato un buono spartiacque dal punto di vista operativo.

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GpbUsd – grafico H1

AUDUSD

L’area di 0.7740/50 è risultata perfetta nell’intervenire a favore di acquisti di dollaro americano, con i prezzi che sono tornati sui minimi relativi (primi target) ed hanno esteso a ribasso durante la notte, fornendoci ora la possibilità di ragionare su potenziali acquisti di biglietto verde nel momento in cui dovessimo assistere al ritorno verso l’area che si distribuisce tra 0.7680 e 0.7695, per valutare potenziali ritorni verso 0.7660, i minimi di stanotte ed eventualmente 0.76 figura, con l’idea che ripiegamenti a rialzo sopra area 0.7715 potrebbero lasciare spazio verso 0.7740/50.

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AUDUSD – grafico H1


























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