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Dati buoni e bassa volatilità

Pubblicato 26.05.2014, 11:25
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Forex News and Events

I dati economici pubblicati di recente, in primis il sondaggio sulla fiducia economica globale, hanno mostrato una certa solidità, che contribuisce a sostenere la propensione al rischio. A prendere il sopravvento è stato però il panorama politico. Le elezioni del parlamento nell’UE, la fine delle operazioni di voto in India e le elezioni presidenziali in Ucraina, sommate al colpo di stato in Tailandia, hanno portato gli investitori a concentrarsi di più sulle incertezze politiche, rispetto ai buoni dati pubblicati negli USA e in Cina. Quindi, mentre si dissolve lievemente il rischio di un brusco rallentamento economico, sono aumentati i timori legati alle incertezze geopolitiche. A nostro avviso le due situazioni potenzialmente più esplosive sono l’Ucraina e il voto politico nell’UE. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una distensione delle tensioni fra Ucraina e Russia, che ha permesso al rublo (RUB) e all’indice MICEX di migliorare sensibilmente. Tuttavia, se l’esito delle elezioni in Ucraina dovesse provocare divisioni più marcate e possibili violenze, la pace, già fragile, potrebbe entrare in una spirale incontrollata. C’è poi il fattore X, chiaramente il presidente russo Putin, che sembra più che disposto a rimescolare le carte in qualsiasi momento. L’altro fattore è la vincita netta dei partiti euroscettici e le richieste di frenare l’esperimento europeo. Sospettiamo che questa situazione si svilupperà lentamente e che quindi l’impatto sul mercato sarà limitato, anche se avrà delle conseguenze profonde. Molto dipenderà dall’interpretazione della clausola opaca, contenuta nel Trattato di Lisbona, in cui si dice che i leader dell’UE proporranno un candidato, “tenendo in considerazione le elezioni del Parlamento Europeo”. Non ci sono, però, garanzie certe. Prevediamo una lotta per il potere fra chi vuole “più Europa” e chi invece sostiene un approccio controllato e vuole mettere un freno ai poteri di Bruxelles. A questo proposito, al vertice dell’UE di questa settimana (26-27 maggio) si discuterà dell’esito delle elezioni parlamentari nell’UE. Gli operatori aguzzeranno le orecchie in cerca di eventuali indicazioni sul nuovo presidente dell’UE.

Prevediamo una settimana dai toni sommessi; vista la chiusura per festività di USA e Regno Unito e i pochi dati economici importanti, il tema centrale sarà la volatilità in calo, peraltro già ai minimi storici. Certo, si può discutere a livello teoretico sulle motivazioni della scorrettezza del prezzo, ma noi continueremo a scegliere strategie che in passato hanno avuto buone performance in condizioni simili. Sul forex (e anche su altre classi di asset), le strategie d’inversione media e quella legata ai rendimenti continuano a mostrare buone prestazioni.

I dati da seguire questa settimana

Questa settimana il PIL USA dovrebbe essere rivisto allo 0,0% rispetto allo 0,1% precedente. Le condizioni climatiche invernali hanno avuto chiaramente un effetto sfavorevole più marcato rispetto a quanto previsto inizialmente. Ciò nonostante, la Fed ha detto chiaramente che la debolezza del trend nel primo trimestre è da considerarsi un evento straordinario da ignorare. Non ci saranno, quindi, revisioni delle previsioni future, né conseguenze sulla politica. Restando in tema, gli ordinativi di beni durevoli dovrebbero mostrare una contrazione. Il Giappone pubblicherà le cifre sull’inflazione di aprile, che potrebbe balzare al 2,8% dall’1,30% di febbraio. L’entità del balzo fornirà delle indicazioni sull’effetto delle tasse sull’inflazione. Nel rapporto semestrale sulle previsioni economiche della BoJ, la banca centrale ha confermato che l’inflazione centrerà l’obiettivo del 2% entro il 2015, e l’aumento dell’IVA fornirà delle conferme sulle possibilità di raggiungerlo. Per concludere, in Svizzera la crescita dovrebbe mostrare un ulteriore miglioramento nel primo trimestre, attestandosi allo 0,5%, per cui raggiungerebbe un rispettabile 1,9% su base annualizzata.

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The Risk Today

EUR/USD L'EUR/USD ha violato il robusto supporto a 1,3643 (vedasi anche la media mobile a 200 giorni), suggerendo persistenti pressioni di vendita a breve termine. La struttura tecnica è negativa finché i prezzi resteranno al di sotto della resistenza a 1,3734 (massimo 19/05/2014). Un'altra resistenza può essere trovata a 1,3775 (massimo 12/05/2014), mentre un altro supporto si trova a 1,3562 (minimo 12/02/2014). In un’ottica a più lungo termine, l’EUR/USD ha infranto la lunga linea di tendenza crescente (vedasi anche il supporto a 1,3673), il che indica un netto peggioramento del momentum rialzista sottostante. È necessaria una violazione dell'area di supporto chiave a 1,3643 (minimo 27/02/2014) per confermare un'inversione della tendenza ribassista a lungo termine (si veda il potenziale doppio massimo).

GBP/USD La coppia GBP/USD continua a muoversi all'interno del canale ascendente. Tuttavia, nel breve termine, i prezzi non riescono a violare con decisione la resistenza a 1,6903. Un supporto orario può essere trovato a 1,6802 (minimo 20/05/2014). Un altro supporto si attesta a 1,6732 (minimo 15/05/2014), mentre un’altra resistenza si trova a 1,6996. A più lungo termine i prezzi continuano a muoversi in un canale ascendente. Permane una propensione rialzista finché reggerà il supporto a 1,6661 (minimo 15/04/2014). Tuttavia, un’importante resistenza si attesta a 1,7043 (massimo 05/08/2009).

USD/JPY L'USD/JPY ha testato con successo il forte supporto a 100,76. È necessaria una violazione dell’area di resistenza definita dalla linea di tendenza discendente, attorno a 102,14 e a 102,36 (massimo 13/05/2014), per dare spazio a un movimento più significativo rispetto a un rimbalzo a breve termine. Un supporto orario si trova ora a 101,35. Un'influenza rialzista di lungo periodo resta favorita finché regge il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Monitorate l'area di supporto data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 101,26) e a 100,76 (minimo 04/02/2014). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF Al momento l’USD/CHF non è riuscito a registrare una chiusura giornaliera oltre la resistenza a 0,8953. Tuttavia, viene favorito un intervento al rialzo finché regge il supporto a 0,8883 (minimo 15/05/2014). Un'altra resistenza si trova a 0,9038 (massimo12/02/2014), mentre un supporto iniziale può essere trovato a 0,8924 (massimo 02/05/2014). In un’ottica a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. È necessaria una rottura decisa della resistenza chiave a 0,8953 per convalidare un pattern di inversione rialzista (si veda la potenziale formazione di un doppio fondo).

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