Nell’ultima seduta l’EUR/USD è riuscito finalmente a spingersi oltre il livello psicologico di 1,3500, nei confronti del dollaro americano, raggiungendo quota 1,3458, livello che mancava all’appello dal 22 novembre del 2013. L’accelerazione ribassista è stata provocata soprattutto dai due eventi che hanno catalizzato l’attenzione degli investitori: il debito pubblico dell’eurozona e l’inflazione americana; mentre le due crisi geopolitiche sono passate momentaneamente in secondo ordine, in quanto i timori relativi alla crisi ucraina si sono ridotti dopo che i separatisti filorussi hanno accettato di consegnare le scatole nere del Boeing della Malaysia Airlines ad esperti malesi. E' stato inoltre ordinato il cessate il fuoco nel raggio di 10 km nella zona est del Paese. Già durante la mattinata, si è assistito ai primi movimenti al ribasso i quali sono stati provocati dalla comunicazione da parte dell’Eurostat del rapporto debito pubblico / Pil dell’area della moneta unica; il dato ha registrato un aumento nel primo trimestre del 2014 pari al 93,9%. Si tratta di un ulteriore aumento risetto al 92,7% dell’ultimo quarto del 2013. Il livello più alto di indebitamento lo ha registrato ancora la Grecia (174,1%, ma in leggero miglioramento rispetto al 175,1% di fine 2013). L'Italia resta seconda con un rapporto debito/PIL al 135,6%, in aumento rispetto al 132,6% del trimestre precedente. Terzo è il Portogallo (132,9%). I Paesi più virtuosi sono stati nel primo trimestre l'Estonia (10%), la Bulgaria (20,3%) e il Lussemburgo (22,8%). Nel pomeriggio, un’ulteriore accelerazione del coppia al ribasso, è arrivata con i dati dell’inflazione statunitense di giugno che ha mostrato una crescita del 2,1% su base annua e dello 0,3% rispetto a maggio. Il trend dell’inflazione ha subito rafforzato il dollaro, mentre a Wall Street l’indice S&P 500 ha raggiunto il nuovo massimo storico a 1.986 punti. Dal punto di vista tecnico – grafico, come già ampiamente discusso sopra, dopo un inizio di settimana in laterale, la coppia ha subito il tanto agognato sell – off che tutti gli addetti ai lavori attendevano da un bel po’ di giorni, ovvero la rottura del livello psicologico ad 1,3500. La coppia è riuscita a raggiungere il supporto ad 1,3472, livello dove era posizionato il nostro obiettivo di vendita. Nelle prossime sedute, l’estensione delle pressioni ribassiste, potrebbero spingere la coppia verso il prossimo “floor” a 1,3325; inoltre, è possibile assistere nel breve termine a piccoli movimenti di pullback fisiologici dovuto soprattutto alle prese di profitto dei venditori, ciò si evince anche dall’oscillatore stocastico che in questo momento si trova in zona ipervenuto; ma dall’ultima chiusura daily molto vicina al minimo, non escludo un ulteriore crollo al ribasso anche nella giornata odierna, movimento dettato solo dal naturale movimento del mercato in quanto non ci sono notizie importanti. Consiglio di seguire sempre la strada ribassista anche per le prossime sedute, ovviamente per entrare a mercato è preferibile farlo dopo un pullback oppure in prossimità di un livello importante sempre su indicazione da parte dell’azione del prezzo. Indicazioni rialziste, giungeranno solamente al di sopra di 1,3575, ma al momento né escludo ogni possibilità.