Euro nuovamente in rialzo rispetto al green back. Dopo la giornata di ieri in cui si è assistito ad un movimento rialzista che ha portato le quotazioni della coppia a raggiungere il massimo picco della giornata a 1,3643, la risalita ha risentito della resistenza in area 1,3617, ed ha fine giornata si è passati ad un chiusura al di sotto dello stesso livello fermandosi a pochi punti al di sopra di 1,3600 ed esattamente a 1,3606; tale movimento, o meglio il mancato attacco da parte dei compratori a riportarsi al di sopra del livello a 1,3617, potrebbe essere attribuito alla pressione ribassista che ha accompagnato, anche se con qualche tribolazione, la coppia nelle ultime settimane di contrattazione; tesi che almeno nel breve periodo dovrà essere accantonata, infatti da come si evince dalle prime ore di negoziazione dell’ultima ottava della settimana, la valuta americana sembra in grande difficoltà rispetto alla moneta unica, al momento la coppia ha raggiunto un top daily momentaneo a 1,3627. Il biglietto verde ha incominciato a deprezzarsi contro le principali divise dopo chela Fed ha spiazzato gli investitori, che attendevano una svolta verso una posizione più restrittiva e un'accelerazione della tabella di marcia sul rialzo dei tassi. Il Fomc ha anche tagliato le stime di crescita per quest'anno, spostando la prospettiva di rialzo dei tassi all'anno prossimo. Secondo gli analisti nulla nel comunicato non c'è nulla che possa sostenere l'ipotesi di un rialzo del dollaro. La Federal Reserve non ha visto miglioramenti negli ultimi report sull'occupazione e nell'aumento dell'inflazione di maggio nelle proiezioni visto che entrambe sono rimaste invariate. La domanda a questo punto è fino a dove portrà arrivare il deprezzamento del dollaro. Dopodiché la palla tornerà alla Bce e alla sua politica monetaria che, anche se non mirata a un indebolimento della moneta unica, non potrà non tener conto degli effetti nefasti di un euro troppo forte sulla timida ripresa dell'economia del Vecchio Continente. Ovviamente di questa situazione né hanno approfittato anche gli istituzionali a caccia degli stop loss di tutti gli operatori che già si sono posizionati in vendita a mercato e che hanno fissato i loro massimi costi al di sopra dello stretto trading range tra 1,3530 ed 1,3590. Per le prossime sedute, si consiglia di attendere prima le mosse degli istituzionali per poi mettersi nella loro stessa direzione non appena verrà conclusa la fase di consolidamento – distribuzione che precede l’inizio di un nuovo impulso ribassista; ovviamente la soglia da battere resta sempre il lato inferiore del trading range a 1,3530.
Giancarlo Della Pietà
Chief technical analyst & currency strategist
TeleTRADE - DJ International Consulting Ltd