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Dividendi a confronto: Ford o AT&T, quale payout ad alto rendimento è più sicuro?

Pubblicato 12.03.2019, 14:02
Aggiornato 02.09.2020, 08:05
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I titoli che offrono dividendi ad alto rendimento a volte possono essere un’arma a doppio taglio. Le compagnie che si trovano a dover affrontare problemi di flussi di cassa, rallentamento della domanda o aumento del debito possono vedere svanire rapidamente la fiducia degli investitori. Una tale combinazione tossica di problemi rischia di comportare un calo del prezzo del titolo ed un aumento del rendimento del dividendo.

Due nomi iconici americani, Ford Motor Company (NYSE:F) ed AT&T Inc. (NYSE:T), si ritrovano in una situazione del genere. Negli ultimi anni, i prezzi delle loro azioni sono stati su un terreno scivoloso, mentre il rendimento del loro dividendo è schizzato. Entrambi i titoli offrono rendimenti forward di quasi il 7%, un tasso di ritorno piuttosto allettante in un periodo in cui il rendimento dei Buoni del Tesoro USA è sceso, migliorando il loro appeal.

Un’analisi più approfondita dei problemi che stanno affrontando ci aiuterà a capire se i loro gonfi rendimenti siano un’opportunità o una minaccia che gli investitori da reddito dovrebbero evitare.

Ford: difficile operazione di bilanciamento

Dopo anni di aumento delle vendite, la seconda casa automobilistica al mondo sta assistendo ad un rallentamento della domanda per le sue auto, trascinato da Cina ed Europa.

Per l’anno fiscale terminato a dicembre, Ford ha riportato utili al netto degli interessi e delle tasse crollati di circa il 27%. Oltre ai fattori ciclici, la casa automobilistica sta affrontando anche le pressioni di ulteriori cambiamenti strutturali che stanno avvenendo nel settore automobilistico, dove le preferenze dei consumatori stanno cambiando e la grande rivoluzione dei produttori di auto elettriche e a guida autonoma, come Tesla (NASDAQ:TSLA) e Waymo di Google (NASDAQ:GOOG), sembra ormai dietro l’angolo.

Per tenere testa a queste sfide, l’anno scorso Ford ha annunciato un ampio piano di ristrutturazione da 11 miliardi di dollari in cinque anni che prevede grossi tagli dei posti di lavoro, l’eliminazione di varianti poco vendute di alcuni modelli e probabilmente la chiusura di intere fabbriche in Europa.

Ford Weekly Chart

Ma queste decisioni non sembrano aver convinto gli investitori, che credono che la compagnia si stia muovendo troppo lentamente per stare al passo con sfide che richiedono un approccio più proattivo. Questa mancanza di fiducia ha portato il titolo di Ford a perdere oltre il 20% del suo valore nell’ultimo anno, passando dai 10,81 dollari di un anno fa agli 8,61 della chiusura di ieri e spingendo il rendimento del dividendo fino al 7,13%. Sorgono anche dubbi circa il dividendo trimestrale della compagnia da 0,15 dollari ad azione, al momento il più generoso tra i rivali del settore automobilistico.

AT&T: vittima di una crescita alimentata dai debiti

Le compagnie di telecomunicazioni sono generalmente considerate una scommessa a lungo termine sicura per gli investitori da reddito, dati gli affidabili flussi di cassa che continueranno a riversarsi copiosi fino a quando verranno pagate le bollette del telefono.

AT&T, il principale operatore di telecomunicazioni negli Stati Uniti, è un titolo da dividendo che ha offerto aumenti ininterrotti dei payout negli ultimi 35 anni. Ma, malgrado la sua storia straordinaria, gli investitori stanno diventando scettici sulle prospettive future della compagnia in seguito all’acquisizione degli asset di Time Warner nel giugno scorso per 85 miliardi di dollari.

AT&T si è imbarcata in questa massiccia acquisizione per diventare una moderna compagnia di media che possa competere meglio con i rivoluzionari come Netflix (NASDAQ:NFLX) tramite dei contenuti di qualità superiore. L’acquisizione era intesa a rivitalizzare la crescita vista l’accelerazione delle disdette nella divisione via cavo. Più di 400.000 abbonati hanno infatti disdetto il servizio satellitare DirecTV di AT&T nel quarto trimestre del 2018, portando le perdite totali per lo scorso anno fiscale a ben 1,24 milioni.

Ma al mercato non è piaciuta l’iniziativa di crescita di AT&T, che è stata accompagnata da molti debiti. Dopo l’accordo Time Warner, il debito del colosso delle telecomunicazioni è passato dai 126 miliardi di dollari della fine del 2017 a 171 miliardi alla fine del 2018.

AT&T Weekly Chart

Il titolo è crollato del 20% negli ultimi 12 mesi, dai 37,36 dollari dell’anno scorso ai 30,22 dollari della chiusura di ieri. Questo ha fatto aumentare il suo rendimento del dividendo annuo forward al 6,81% e sta scatenando dubbi sul suo dividendo trimestrale da 0,51 dollari ad azione.

Quale titolo è una scommessa più sicura?

È difficile pensare che la crescita di queste compagnie torni tanto presto. Sia il settore auto che quello delle telecomunicazioni stanno subendo dei cambiamenti importanti che continueranno a fare pressione su utili, flussi di cassa disponibili e prezzi delle azioni.

Detto ciò, la crescita non è la ragione per cui si dovrebbe investire su questi titoli. Gli investitori di AT&T e Ford possono adottare un approccio a lungo termine e comprare i titoli per ottenere delle entrate regolari. Con questo obiettivo, il titolo di AT&T offre un valore migliore con la sua lunga storia di pagamento di dividendi ed il suo ragionevole payout ratio di 75,69 come percentuale dei flussi di cassa disponibili.

Ford, invece, non è tanto affidabile quanto AT&T per quanto riguarda i dividendi. La compagnia ha ridotto l’ultima volta il payout nel luglio 2006, per poi sospenderlo due mesi dopo per via del crollo delle vendite. Ha fatto risorgere il dividendo nel 2012 quando è emersa come unica casa automobilistica di Detroit a riuscire a superare la recessione senza fare ricorso ad una bancarotta sostenuta dal governo.

La ristrutturazione di AT&T potrebbe rivelarsi un processo lungo e doloroso, ma il suo rendimento del 6,81% rappresenta una scommessa migliore rispetto a quello di Ford.

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