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Dopo il PIL migliorano le richieste di Aud, Eur in calo

Pubblicato 05.03.2014, 10:31
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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I mercati valutari si muovono sotto pressione a causa del conflitto irrisolto fra Ucraina e Russia. Oggi le valute dell’Europa centro-orientale vengono vendute, mentre quelle dei mercati emergenti cavalcano il miglioramento del sentiment. Il PMI servizi cinese elaborato da HSBC / Markit riferito a febbraio, pubblicato nella notte, è salito da 50,7 a 51,0 punti, l’USD/CNY è sceso in modo costante a 6,1317 (quotazione attuale).

Fra le valute del G10, l’AUD ha fatto registrare i guadagni più consistenti contro l’USD, perché la crescita del PIL del quarto trimestre ha superato le attese del mercato. L’economia australiana è cresciuta dello 0,8% t/t (contro lo 0,7% previsto e lo 0,6% precedente) e del 2,8% a/a (a fronte del 2,5% previsto e del 2,3% precedente). L’AUD/USD è schizzato a 0,8997 per poi riscendere rapidamente a 0,8936 dopo i dati. Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente ribassisti. Ci sono solide offerte prima di 0,9000, sopra questo livello s’intravedono ordini d’acquisto per le opzioni.

Ieri, sull’onda della notizia del ritiro delle truppe russe dall’Ucraina, l’USD/JPY ha superato la resistenza a 102,00, portandosi fino a 102,29 a Tokio. I livelli tecnici rimarranno marginalmente rialzisti in caso di chiusura superiore a 101,70, ma l’elevato rischio legato agli eventi dovrebbe frenare il rialzo. Le scommesse per le opzioni si mescolano a 102,50/103,00. L’EUR/JPY incontra una solida resistenza sotto la media mobile a 50 giorni (attualmente a 140,89), il trend rialzista sta perdendo slancio. A quota 140,00 s’intravedono offerte per le opzioni in scadenza oggi.

L’EUR continua a indebolirsi in vista della riunione della BCE di domani. Anche se le aspettative accomodanti pesano sul complesso EUR, la situazione in Ucraina assicura la domanda di EUR contro le altre valute dell’Europa centro-orientale. Il RUB ha ceduto lo 0,11% contro l’EUR nelle ultime 24 ore di contrattazioni, il PLN lo 0,12% e l’HUF lo 0,02%. L’EUR/USD testa il minimo del canale di trend rialzista di febbraio (1,3725). Il MACD (a 12-26 giorni) si sta appiattendo ed entrerà in zona ribassista in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,3695 (livello che attualmente corrisponde anche alla media mobile a 21 giorni). Ci sono discreti ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi a 1,3700, sotto questo livello si sta formando interesse a vendere. Il supporto chiave rimane a 1,3665 (38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre).

Il cable continua a essere scambiato senza direzione nella fascia compresa fra 1,6585 e 1,6775, gli indicatori tecnici sono piatti. Le scommesse per le opzioni si mescolano fra 1,6640 e 1,6715. La coppia EUR/GBP passa di mano con una leggera inclinazione positiva sopra 0,82000. Le medie mobili a 21 e 50 giorni (0,82469/0,82661) continuano a delimitare la zona di resistenza chiave di breve termine. Le offerte per le opzioni di oggi si susseguono sotto 0,82250. C’è qualche ordine d’acquisto a 0,82350.

In Svizzera, ieri sui mercati circolavano voci su un possibile intervento della BNS per difendere la base dell’EUR/CHF per la prima volta dal 2012, dopo che, lunedì, l’EUR/CHF è sceso a 1,21044, livello minimo da novembre 2013. L’EUR/CHF ha recuperato fino a 1,21961. Sotto la media mobile a 21 giorni (attualmente a 1,22074) dovrebbero persistere le pressioni a vendere, viste le tensioni geopolitiche in Ucraina e un potenziale intervento accomodante della BCE nel prossimo futuro.

Oggi la Bank of Canada (BoC) annuncerà la sua decisione in materia di tassi. La BoC dovrebbe mantenere toni accomodanti, anche se dalla riunione odierna non si prevede un intervento concreto; il tasso bancario resterà invariato all’1,00%.

Il calendario economico prevede la pubblicazione dei seguenti dati: PMI servizi di febbraio in Svezia, Spagna, Italia, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito; produzione industriale m/m e a/a di gennaio in Svezia; variazioni nelle riserve ufficiali di febbraio nel Regno Unito; vendite al dettaglio m/m e a/a di gennaio, PIL (preliminare) stagionalizzato t/t e a/a, formazione lorda di capitale fisso, spesa pubblica t/t e consumi delle famiglie t/t riferiti al quarto trimestre nell’Eurozona; richieste di mutui MBA aggiornate al 28 febbraio, dato ADP sulla variazione nell’occupazione di febbraio e indice ISM composito non-manifatturiero di febbraio negli Stati Uniti.

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