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Dove investire oggi?

Pubblicato 20.01.2021, 08:44

Credo sia una delle domande più gettonate tra gli investitori. Certo, uno se lo chiede sempre, ma mai come ora appare appropriata, perché ci sono sul tavolo tanti temi che preoccupano.
 
Punto primo, le azioni sono mediamente care. Dopo il fortissimo rialzo/recupero del 2020, la maggior parte dei titoli importanti, specie sui listini US, sono saliti talmente tanto da scontare, con grande abbondanza, anche le più rosee prospettive di ripresa e le aspettative degli analisti.
 
Ci sarà quindi un enorme pressione rivolta sulla reporting season, per verificare se, una volta note le guidance (cioè le aspettative di medio termine), ci saranno i presupposti per giustificare non solo ulteriori rialzi, ma anche la tenuta dei valori attuali.
 
Punto secondo, le obbligazioni sono per ora inacquistabili dagli investitori che cercano un rendimento reale. A fronte della pressione in acquisto della BCE, sono infatti negativi i tassi sui principali governativi europei, a meno di accollarsi il rischio paese come per l’Italia, che comunque paga ormai pochissimo. I rendimenti sono di fatto negativi anche negli USA, se si considera l’effetto erosivo dell’inflazione.
 
E se pensiamo che il mondo bonds è il principale collettore degli investimenti, ci rendiamo subito conto dell’effetto distorsivo che si può capitare se tanta massa di denaro, non confluendo più su sull’obbligazionario, si rivolge verso altri lidi, distorcendo anch’essi. Se un portafoglio che mediamente era 80-90% bonds e 10-20% azionario, oggi si avvicina a 50-50, il cerchio è presto chiuso.
 
Gran parte del rialzo del mercato azionario, apparentemente disallineato dall’economia reale, è legato a questo fenomeno: le banche centrali pompano liquidità nell’universo obbligazionario, questo doping finanziario causa il rivolgersi altrove dei risparmi e in pratica manda “in bolla” altri mercati. La cartina Tornasole è il rialzo del Bitcoin, che per ora non può ancora definirsi una vera e propria asset class, ma ci sta lavorando…
 
In fondo, la scorsa settimana è bastato un piccolo incremento dei rendimenti del treasury statunitense, per fare subito scricchiolare le sicurezze dell’azionario. Ciò rende bene l’idea della fame di rendimento che c’è in giro. Una fame disperata, che prima o poi ci dirà chi bluffa, tra le varie asset class.
 
Che fare quindi? Molti per ora hanno scelto la liquidità a vista come risposta, ma non è detto che questa tattica attenndista sia la soluzione più la più appropriata a lungo termine. Ci sono infatti i timori di potenziali patrimoniali e il rischio di svilimento delle cosiddette valute FIAT, causato proprio delle banche centrali che ne immettono costantemente in circolo.
 
Ne parliamo a Market Briefing. Seguici LIVE.

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Ultimi commenti

Alcune considerazioni utili, ma senza alcuna previsione. E’ come dire: il Campionato iniziera’ ad Agosto e ci sono 18 squadre che si sono attrezzate x vincerlo. Vedremo chi ci riuscira’..... Secondo me, il Crotone!!!
bellissima osservazione!
articolo inutile
un titolo, una domanda, nessuna risposta. E quindi?
sotto il materasso
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