Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014
Ieri l’istituto centrale di statistica europeo Eurostat, ha comunicato che i prezzi alla produzione sono calati nella zona euro a dicembre dell'1%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,7%. Su base annua l'indice dell'Eurostat è sceso a dicembre del 2,7%. Si è trattato del diciassettesimo calo consecutivo. Nell'intera Unione Europea i prezzi alla produzione sono calati rispetto a dicembre dell'1% e da anno ad anno del 3,1%. Durante l'intero 2014 i prezzi alla produzione sono calati sia nella zona euro che nell'intera Unione Europea dell'1,5%. Mentre per quanto riguarda gli Stati Uniti, segnaliamo solo un bel po’ di pubblicazioni trimestrali da parte di diverse imprese; tra le più importanti segnaliamo quelle relative all’azienda FCA, che ha annunciato di aver aumentato a gennaio le sue vendite del 14% a 145.007 veicoli. Si è trattato per il costruttore italo-americano, del miglior gennaio dal 2007. Gli analisti avevano previsto un aumento del 13,8%. Le vendite di camion di FCA sono aumentate lo scorso mese sul mercato statunitense del 13% a 105.119 unità e quelle di automobili del 17% a 39.888 unità. Per quanto riguarda i singoli marchi le vendite di RAM sono aumentate del 21%, quelle di Jeep del 23%, quelle di Chrysler dell'11%, quelle di Fiat dell'1% e quelle di Dodge dell'1%. Reid Bigland, Responsabile commerciale per gli Stati Uniti, ha dichiarato: "Abbiamo iniziato il 2015 con un aumento delle vendite del 14 per cento, segnando così il cinquantottesimo mese consecutivo di crescita. La forte domanda per i nostri prodotti ci rende fiduciosi di poter continuare a registrare aumenti delle vendite anche nel 2015, nonostante l’ottimo andamento registrato l’anno scorso". Ma la notizia della giornata è stato il rally della Borsa di Atene che ha chiuso con un balzo dell’11% in scia alle speranze di un accordo sul debito greco. Secondo il Financial Times, il piano per uscire dall’impasse non consisterebbe nella cancellazione del debito ma un doppio swap, ovvero uno scambio dei vecchi titoli con bond legati alla crescita. Mentre sul fronte valutario, nonostante una giornata molto scarna di eventi macro, sulla major abbiamo assistito ad un discreto movimento rialzista giornaliero dovuto all’accordo relativo alla cancellazione del debito greco. L’azione del prezzo, ha spostato le quotazioni dell’euro da 1,1310 ad 1,1450 nei confronti del dollaro americano, spostando il baricentro dei movimenti giornalieri al di sopra la resistenza posizionata a 1,4010. Sembra che dagli ultimi spunti rialzisti di ieri, la coppia sia passata da una fase di correzione, o meglio una fase di respiro del trend in atto sui minimi di periodo, ad una tipica fase di correzione in direzione opposta al trend di fondo che resta sempre in posizione ribassista; anzi al momento, dal punto di vista tecnico – grafico, non si riscontra nessun segnale di un cambio di direzione del trend di fondo, infatti le candele si mantengono al di sotto le due Ema a 21 e 34 periodi, con inclinazione verso il basso. Ritornando all’analisi del grafico giornaliero, possiamo identificare nell’area tra le due medie mobili esponenziali a 21 (linea gialla) e 34 (linea verde) periodi, dove passa anche la resistenza a 1,1680, una possibile area dove nelle prossime sedute la coppia potrebbe stornare, formando un classico swing high, e ritornare nuovamente nella stessa del direzione del trend principale.