Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014
Finalmente siamo arrivati alla vigilia di un evento che per quello che sono le aspettative costituisce una potenziale tappa storica del finora travagliato processo di integrazione economica in Europa e che, da un punto di vista strettamente finanziario, potrà condurre a movimenti dei prezzi di notevole impatto. Ovviamente, stiamo parlando della riunione di domani del consiglio direttivo della Bce, la quale molto probabilmente dovrebbe approvare il programma di allentamento quantitativo. Secondo Bloomberg, l’Eurotower sarebbe pronto ad adottare un piano di acquisto titoli da 50 miliardi di euro al mese fino alla fine del 2016, che dovrebbe partire ufficialmente a marzo. Ieri sul mercato erano circolate cifre più elevate con il piano di acquisti che potrebbe spingersi fino a 750-1.000 miliardi di euro. Mentre si attende con ansia la “notiziona”, ieri negli Stati Uniti i permessi edilizi sono diminuiti a dicembre dell'1,9% su base mensile rispetto al calo del 3,7% della precedente rilevazione (dato rivisto da -5,2%). Le attese erano per una crescita dello 0,8%; mentre il Dipartimento del Commercio, ieri ha comunicato che le costruzioni di nuove case sono aumentate a dicembre del 4,4% rispetto alla flessione del 4,5% della precedente rilevazione (dato rivisto da -1,6%). Le stime erano per una crescita dell'1,2%. Dal punto di vista valutario, come già anticipato nelle ultime analisi, le quotazioni tra la moneta unica ed il green back non si stanno spostando molto da 1,1550, sono diverse sedute che i movimenti oscillano intorno a tale area in un ristrettissimo gap di una quarantina di punti. Il mercato sta prendendo una boccata di ossigeno in attesa di domani quando l’appuntamento dei gennaio della Banca Centrale Europea potrebbe inaugurare l’era del Quantitative Easing. Ovviamente, come più volte anticipato nelle scorse analisi, se prendiamo in esame una visione temporale più di lunga gittata, la moneta europea appare destinata ulteriormente a scendere alimentata sia dalle aspettative della Banca Centrale Europea che annuncerà, come già anticipato sopra, nuove misure di stimolo monetario compreso l’acquisto di titoli di Stato; e sia alla luce delle possibili tensioni legate all’esito delle elezioni greche del 25 gennaio. Al momento, come spesso succede alla vigilia di appuntamenti macro economici importanti, è preferibile restare alla finestra per decidere in seguito, “una volta passata la bufera” cosa fare nelle prossime sedute.