La prima seduta della nuova ottava, è terminata con un forte deprezzamento del dollaro statunitense, nei confronti di tutte le altre valute, ed in particolare verso la moneta unica, EUR/USD, nonostante i dati migliore delle attese arrivati sul fronte immobiliare. Anche l’indice “benchmark” per eccellenza, ovvero il Dollar Index, che misura l’andamento del biglietto verde nei confronti di un paniere di valute; nell’ultima lettura evidenzia forti vendite, le quali hanno spinto l’indice al di sotto della soglia degli 80 punti, aggiornando i minimi che non si vedevano da quasi due mesi. L’inflazione nell’Eurozona è rimasta a giugno allo 0,5% su base tendenziale, stabile rispetto al mese precedente. La prima lettura del dato, diffusa oggi dell'Eurostat, risulta in linea con le stime degli analisti. Le attese del mercato sono già rivolte a quanto dirà la Bce nella riunione di giovedì 3 luglio, la prima dopo il taglio dei tassi deciso a giugno e che potrebbe far luce su possibili ulteriori mosse di stimolo monetario; inoltre lo stesso giorno avremo i Non Farm Pay Roll, per questo mese il dato più importante del panorama macroeconomico sarà anticipato un giorno prima ovvero il giovedì, rispetto al consueto primo venerdì di ogni mese, in quanto il 4 luglio in America ricorre il giorno dell’Indipendenza. Nelle prossime sedute molto probabilmente, si potrebbe assistere ad un periodo di maggiore volatilità sul cambio euro/dollaro complici anche le future masse della Federal Reserve. La coppia potrebbe divenire più sensibile alla pubblicazione dei dati macro dopo le recenti dichiarazioni della governatrice Yellen che ha ribadito come il primo ritocco dipenderà in gran parte dall’andamento dell’economia. Allo stesso tempo, un rallentamento dell’economia tedesca potrebbe portare ad una prosecuzione della fase di debolezza dell’euro anche in vista del piano di acquisto della Bce. La vision di medio – lungo periodo resta sempre ribassista, ci si attende la coppia in area 1,3000 per fine settembre - inizi di ottobre; il deprezzamento della coppia è favorito anche dal recupero dell’economia americana visto il forte calo del Pil nel primo trimestre. Tuttavia, la discesa molto probabilmente sarà graduale. Dal punto di vista tecnico – grafico, l’indicazione fornita nell’ultima analisi è stata seguita alla lettera, per capire meglio cosa intendo dire, riprendo un passaggio del post di ieri …. “la chiusura dell’ultima seduta della settimana appena trascorsa è solo a due punti dal massimo di giornata a 1,3650, ciò implica che molto probabilmente il movimento rialzista potrebbe continuare anche nella prima seduta della prossima ottava” ….. il “copione” non ha fatto un piega; ieri abbiamo assistito ad una fortissima accelerazione al rialzo che ha spinto la coppia fino ad un massimo a 1,3697, raggiungendo, con una precisione chirurgica, il primo dei tre “key levels” (livelli verdi) corrispondenti ai tre più importanti liveli di Fibonacci 38,2; 50,0 e 61,8, dove si potrebbe entrare in linea con il trend ribassista, se dovesse formarsi un tipico segnale da price action in linea con la view ribassista. A questo punto non resta che attendere un segnale short da parte della price action a termine della giornata odierna, ovviamente si potrebbe tentare un sortita al ribasso anche sul quattro ore per migliorare il timing di ingresso a mercato, sempre se l’azione del prezzo ci fornisce buone indicazioni.