Torna a salire il dollar index, ovvero l’indice che misura la forza del dollaro rispetto ad un basket di valute tra le più tradate, che chiude l’ottava con un incremento dello 0,3% in scia delle indicazioni migliori del previsto arrivate dal mercato del lavoro. Dopo l’indice elaborato dalla società Adp (+281 mila unità per il settore privato), giovedì buone nuove sono arrivate sia dal saldo delle buste paga dei settori non agricoli (non-farm payrolls, +288 mila) e sia dall’inatteso calo del tasso di disoccupazione (sceso il mese scorso dal 6,3 al 6,1%). Nonostante gli operatori siano consapevoli del fatto che resti ancora molto da fare (anche perché a falsare i dati c’è il tasso di partecipazione, ai minimi da 35 anni al 62,8%), il rafforzamento del mercato del lavoro e, più in generale, dell’intera economia, non fa che avvicinare il momento in cui l’istituto guidato da Janet Yellen normalizzerà la politica monetaria. Se da un lato non ci dovrebbero essere dubbi su una fine del quantitative easing nell’anno corrente, il grande dubbio è rappresentato dal primo incremento del costo del denaro che alcuni analisti stimano che avverrà nei primi mesi del 2015. Nuove indicazioni sulle future mosse della Fed sono attese la prossima settimana, ed esattamente mercoledì prossimo, quando sarà la volta delle minute delle minute dell’ultima riunione dell’istituto con sede a Whasington. Dal punto di vista tecnico – grafico, dopo avere registrato un stop dell’ultima fase rialzista, in prossimità del ritracciamento di Fibonacci a 38,2%, calcolato in base al precedente declino dei prezzi da 1,4000 fino a 1,3500, la coppia più tradata del panorama valutario, ha infranto e confermato la rottura del canale rialzista. Anche l’ultima seduta della settimana appena trascorsa è stata a tutto vantaggio dei venditori, con un minimo ed un chiusura più bassi di quelli di giovedì scorso, ciò presuppone che molto probabilmente anche le prossime sedute saranno a tutto vantaggio degli orsi. Inoltre, i nuovi movimenti ribassisti vengono confermati anche dalle indicazioni tecniche su base weekly, infatti in prossimità del key level a 1,3700 l’azione dei prezzi ha dato vita ad un pattern fakey rialzista, ovvero ad una shooting star. La prima area di atterraggio “Target Area” di medio periodo del fiber, è stata determinata dalla proiezione, al di sotto del canale, dell’ultimo movimento short; la quale ha termine proprio in prossimità dell’ultimo supporto a 1,3468. La view per i giorni a seguire, resta sempre al ribasso, ovviamente per chi non è ancora riuscito ad entrare a mercato con posizioni di lungo respiro, consiglio di attendere o un breve ritracciamento tecnico dopo un movimento importante, come quello degli ultimi giorni, seguito da un tipico segnale da price action in linea con il movimento di fondo short. Per chi invece è già a mercato ed ha seguito le mie indicazioni, consiglio di lasciare invariati i set up di ingresso con entry point 1,3630, punto di stop 1,3700 e target 1,3470.