EUR/CHF sotto pressione per via della situazione generale macroeconomica.
Se da una parte l'eccessivo debito statunitense e dei paesi membri europei, la mancata crescita cinese ed il tonfo delle materie prime fanno pensare alla valuta elvetica come moneta rifugio, parliamo del +3.6% di disoccupazione media e Debito/PIL intorno al 40% che fanno della Svizzera il paese tra i più ricchi ed efficienti del mondo; d'altra parte, però, un continuo rafforzamento del franco svizzero comporterebbe dei problemi nel lungo periodo all'economia svizzera in termini di consumi interni ed esportazioni, tant'è che la Banca Centrale Svizzera ha in portafoglio, ormai, avendone effettuato massicci acquisti, troppa valuta EUR.
Nel 2015 l'outlook di Goldman Sachs e Morgan Stanley (N:MS) per il cross EUR/CHF era intorno ai 1,22-1,25 per poi riposizionarsi, invece, in seguito alle scelte della BNS, intorno a 1,00-1,08.
Allo stato attuale, nel cross EUR/CHF, per il breve-medio periodo, tutti gli indicatori statistici sembrerebbero essere rialzisti, ma, nel lungo periodo, invece, una continua sottovalutazione del franco svizzero sembrerebbe difficile da sostenere.
La strategia potrebbe essere Call Lunga strike 1,12 & Short Call 1,20 a sei mesi per recuperare un minimo di delta in termini di fuoriuscita di cassa a t0.