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Euro riavvicina minimi del 2012 dopo Fed e SNB

Pubblicato 23.12.2014, 07:18

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

Piano piano ci avviciniamo alle festività di fine anno, e come consuetudine le ultime sedute di dicembre sono sempre accompagnate da una liquidità sulle principali piazze finanziarie ridotta all’osso. Già da quanto analizzato nell’ultima analisi settimanale, l’ultimo mese dell’anno è stato tra i più eccezionali e volatili degli ultimi anni viste le straordinarie attività in politica monetaria ed economica messe in atto da diverse banche centrali, ed in particolare dalla Banca Centrale Russa e dalla Swiss National Bank; ciò ha contribuito ad alimentare escursioni giornaliere dei prezzi abbastanza accentuate. Dal punto di visto valutario la moneta che nel 2014 sale sul primo gradino del podio è il dollaro statunitense; per quanto riguarda le commodities è il petrolio che sbaraglia tutti ed infine nel mercato azionario a fare da motore portante è il Bund tedesco. Ieri non erano previsti market movers di prima fascia, ma solo alcune notizie marginali, ma è molto importante prestare attenzione a probabili salti di volatilità che possono presentarsi in un mercato meno liquido come quello di questi ultimi giorni del 2014. In Germania, la prima economia della zona euro, i prezzi delle importazioni sono calati nel mese di novembre del 2,1% Gli economisti avevano previsto un calo dell'1,9%. Il maggiore impatto sui prezzi alle importazioni lo hanno avuto ancora una volta i costi per l'energia. I prezzi per le importazioni di petrolio sono scesi del 20,2%. I prezzi alle importazioni sono calati in Germania a novembre, rispetto al mese precedente, dello 0,8%. Gli esperti avevano atteso un calo dello 0,7%. Sull’altra sponda dell’oceano, la Fed di Chicago ha comunicato che il suo indice sull’attività nazionale è balzato a novembre a 0,73 punti. Gli economisti avevano previsto 0,25 punti. Il dato di ottobre è stato rivisto al rialzo, da 0,14 a 0,31 punti. Il Chicago Fed National Activity Index (CFNAI) rappresenta un valore aggregato e ponderato di 85 indicatori mensili dell'attività nazionale. Gli indicatori inclusi nell'indice derivano da quattro macro categorie: produzione e reddito; occupazione, disoccupazione e ore lavorative; spese per consumi e mercato immobiliare; e vendite, ordinativi e scorte. Il balzo di novembre è stato dovuto soprattutto al miglioramento degli indicatori relativi alla produzione. Due delle quattro macro categorie sono aumentate rispetto ad ottobre e solo una ha fornito un contributo negativo all’indice. La media mobile a tre mesi è salita a novembre, rispetto ad ottobre, da 0,09 (dato rivisto da -0,01 punti) a 0,48 punti. Si tratta del più alto livello dal maggio del 2010. Dal punto di vista valutario, le ultime sedute dell’ottava appena conclusa, aveva visto una forte spinta del dollaro statunitense dovuta principalmente dall’avvicinarsi della data del primo rialzo dei tassi di interesse prevista entro la prima metà del 2015 quasi in concomitanza con l’implementazione di un piano di QE da parte della BCE che potrebbe materializzarsi tra febbraio e aprile del 2015. Mentre di pari passo l’euro ha subito un ulteriore ribasso a causa della decisione della Swiss National Bank di portare in negativo il tasso sui depositi a -0,25%. Tale situazione sia sul fronte americano che europeo, ha influenzato la major più tradata in assoluto, portando le quotazioni da un massimo a 1,2569 a un minimo a 1,2219, con massimi e minimi giornalieri inferiori a quelli della giornata precedente. Mentre, nella prima seduta della nuova ottava, le quotazioni hanno registrato un lievissimo ritorno agli acquisti, infatti siamo passati da un minimo a 1,2219 ad un massimo a 1,2273, molto probabilmente questo piccolo storno rialzista è dovuto ad un aspetto più che altro di natura tecnica legato alle chiusure delle posizioni di chi nei giorni scorsi aveva aperto operazioni ribassiste. Il trend sia di lungo che di medio periodo restano ribassisti, quindi è consigliabile seguire anche nelle prossime sedute, la stessa direzione. Eur/Usd D

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