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Falso breakout o realtà?

Pubblicato 04.02.2015, 13:57
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

I prezzi delle materie prime continuano a stabilizzarsi e le vendite di bond suggeriscono che, o i partecipanti monetizzano, o si stanno preparando a un rialzo nei fondamentali. I dati economici USA continuino a mostrare un’accelerazione (nonostante qualche piccolo intralcio), la crescita viene sostenuta dalle materie prime a buon prezzo e la BCE aumenterà la liquidità con iniezioni da 60 miliardi di euro al mese, quindi le prospettive non appaiono troppo cupe. Inoltre, il fatto che la Cina abbia tagliato il quoziente di riserva bancario di 50 punti base, portandolo al 19,50% dopo i dati economici più deboli del previsto, verrà accolto positivamente. Il greggio Brent ha compiuto un rally pari quasi al 20% rispetto ai minimi visti di recente a 57,8 USD al barile e continua a mostrare un tono rialzista. In uno scenario di energia a basso costo, le prospettive globali sembrano un po’ più ottimiste, anche se riemergono i timori di un’uscita della Grecia.

I mercati azionari globali hanno compiuto un rally dopo che il ministro delle Finanze greco ha compiuto un passo indietro rispetto alle richieste iniziali di cancellazione incondizionata del debito. L’indice S&P 500 ha invertito il suo trend ribassista e ora mira al massimo della fascia a 2.055 punti. Se l’S&P trovasse acquirenti, il superamento della resistenza di breve termine farà spostare l’attenzione su 2.064 e poi su 2.092,70 punti, livello che corrisponde al massimo storico. Anche il DAX ha proseguito la sua corsa rialzista raggiungendo nuovi massimi storici. La Grecia ora tenterà di negoziare un “menu di swap sul debito”, notizia che ha fatto scendere i rendimenti greci di più di 140 punti base. Ciò nonostante, l’ottimismo si orienta verso la BCE, che si è mostrata risoluta. Stanotte il Financial Times ha riferito che la BCE non permetterà alla Grecia di emettere nuovo debito alla fine del mese. Potenzialmente la Grecia potrebbe avere denaro insufficiente, perché il piano di salvataggio internazionale scade a fine mese. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis aveva prospettato ai funzionari europei (anche se non intende negoziare con la “troika”) che Atene si sarebbe potuta finanziare nel breve termine attraverso un’asta di titoli di stato a scadenza breve per 10 miliardi di euro. Questo prestito “ponte” coprirebbe i prossimi tre mesi e nel frattempo si potrebbe lavorare a un nuovo piano di salvataggio. Stando alle fonti consultate, la BCE, che controlla i termini delle emissioni di debito nazionale, non approverà un incremento di 15 miliardi di EUR rispetto al tetto attuale.

Questa settimana la RBA ha tagliato il suo tasso di 25 punti base, portandolo a un nuovo minimo storico pari al 2,25%. Anche se l’intervento era stato previsto dal 60% del mercato, l’annuncio aveva generato una flessione esagerata dell’AUD. Il motivo è che questo intervento sembrava non trovare giustificazione nei dati economici e rappresentava piuttosto un’ulteriore scaramuccia nelle crescenti guerre valutarie. Il discreto IPC della settimana scorsa fa sì che la cifra annuale si avvicini alla fascia obiettivo del 2%-3% della RBA, nonostante le condizioni globali avverse per l’inflazione. Il crollo a 0,75 contro l’USD compenserà l’impatto deflazionistico del petrolio in calo. È interessante notare che il timore di tagli ha già dissuaso chi era in cerca di rendimenti, che avrebbe potuto far salire l’AUD. Infine, continuiamo a ritenere che gli sforzi politici in Cina stabilizzeranno la crescita nel secondo trimestre, assicurando una prospettiva positiva per la crescita dell’AUD. Con questo intervento, la RBA ha sicuramente giocato d’anticipo considerando i venti globali deflazionistici. Se questa fosse davvero la nuova filosofia della RBA, è molto probabile che a maggio ci siano nuovi tagli, se la tendenza dell’inflazione rimarrà bassa con rischi al ribasso e la crescita ristagnerà. Con il rialzo delle materie prime, anche le valute a esse legate hanno ottenuta una spinta. L’AUD/USD si è riportato a 0,7847, riuscendo a compensare tutte le perdite generate dalla RBA. Chi opera sulla coppia AUD/USD monitorerà la resistenza chiave a 0,7855.

Ieri, il tanto atteso dato sull’inflazione turca ha sorpreso al rialzo, attestandosi al 7,2% a/a, sopra il previsto 6,8% a/a. Visto il piccolo miglioramento nell’inflazione, la BCT ha annunciato che non sarebbe più stato necessario convocare una riunione d’emergenza, che avrebbe molto probabilmente portato a un taglio del tasso. L’assenza di separazione fra governo e banche centrali rappresenta una delle principali preoccupazioni degli investitori, quindi il conseguente rally di sollievo della TRY era prevedibile. Detto questo, alla riunione programmata di politica monetaria del 24 febbraio sono possibili dei tagli del tasso.

Modello tendenziale Materia Prima + Indice: Vendere OIL/USD a 51,99

chart

The Risk Today

Peter Rosenstreich

EURUSD L’EUR/USD ha infranto la resistenza a 1,1368 (vedasi anche la linea di tendenza discendente), il che contribuisce a una certa forza a breve termine. Le resistenze possono essere ubicate adesso a 1,1534 e a 1,1679. Supporti orari si attestano a 1,1423 (massimo 27/01/2015) e a 1,1368 (vedasi anche il canale ascendente). In un’ottica a più lungo termine il triangolo simmetrico favorisce un'ulteriore debolezza significativa verso la parità. Di conseguenza, la recente forza è destinata a essere temporanea. Una resistenza si trova a 1,1679 (massimo 21/01/2015), mentre una resistenza chiave si attesta a 1,1871 (massimo 12/01/2015). Supporti chiave si trovano a 1,1000 (supporto psicologico) e a 1,0765 (03/09/2003 basso).

GBPUSD Ieri la coppia GBP/USD ha mostrato interesse all'acquisto vicino al supporto a 1,4952 (minimo 23/01/2015). Tuttavia, i prezzi devono infrangere la resistenza chiave a 1,5274 (massimo 06/01/2015) per migliorare il potenziale di rialzo a breve termine. Una resistenza oraria è pari a 1,5224 (massimo 27/01/2015), mentre un supporto orario è pari a 1,5101 (massimo 02/02/2015). A più lungo termine, la struttura tecnica è negativo finché i prezzi permarranno al di sotto della resistenza chiave a 1,5274 (massimo 06/01/2015, vedasi anche la linea di tendenza discendente). Si prevede un ritracciamento completo sull’ascesa 2013-2014. Tuttavia, il forte supporto a 1,4814 dovrebbe frenare i rischi al ribasso a medio termine.

USDJPY L’USD/JPY non è riuscita finora a muoversi verso l'alto all’interno del canale discendente, il che suggerisce persistenti pressioni di vendita. Una resistenza oraria è data attualmente dalla linea di tendenza discendente a breve termine (attorno a 118,23), mentre una resistenza chiave si trova a 118,87. Supporti possono essere trovati a 116,66 (minimo 02/02/2015) e a 115,86 (minimo 16/01/2015). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene un consolidamento a medio termine sia auspicabilmente in corso, non vi è alcun segnale che indichi la fine del trend rialzista di lungo termine. Un’importante resistenza si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 115,46 (minimo 17/11/2014).

USDCHF L’USD/CHF è in pausa nei pressi della resistenza a 0,9368 (minimo 15/10/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni). Un'altra resistenza si trova a 0,9554 (minimo 16/12/2014). Supporti orari si attestano a 0,9170 (minimo 30/01/2015) e a 0,9080 (minimo intragiornaliero). In seguito alla rimozione del floor EUR/CHF, si è formato un importante top a 1,0240. La rottura della resistenza implicata dal ritracciamento a 61,8% della vendita lascia intravedere un forte interesse all'acquisto. Un'altra resistenza chiave si trova a 0,9554 (minimo 16/12/2014), mentre un forte supporto può essere trovato a 0,8353 (minimo intragiornaliero).

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