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Fed super-colomba, SEK in rally sui dati

Pubblicato 10.07.2014, 15:15
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events


Ieri i verbali accomodanti del FOMC hanno colpito i rendimenti USA e l’USD a New York, i mercati valutari ricalibrano le posizioni. Sebbene il recente miglioramento del mercato del lavoro USA abbia ridato vigore ai falchi del Fed, la flessibilità della presidente del FOMC Yellen rimane piuttosto limitata, viste le marcate condizioni espansive che circondano la Fed. Oggi ci concentreremo su studi accademici per vedere quanto in là si sia spinta la Fed. In Svezia, i rilevamenti sull’inflazione di giugno hanno sorpreso al rialzo; i mercati si chiedono se la Riksbank abbia agito in modo troppo aggressivo alla riunione di luglio. Nel Regno Unito, la BoE annuncerà la sua decisione alle 11:00 GMT, la banca centrale dovrebbe mantenere lo status quo.

L’intervento della Riksbank è stato esagerato?
In Svezia le cifre sull’inflazione di giugno hanno superato le attese; l’IPC m/m ha subito un’accelerazione, attestandosi allo 0,2%, spingendo anche l’IPC a/a allo 0,2% (massimo da novembre 2012). Inoltre, nello stesso mese, la disoccupazione è peggiorata meno delle attese (4,1% a giugno rispetto al 4,3% previsto e al 3,9% precedente). Ad appena una settimana dalla decisione della Riksbank di tagliare il tasso di riferimento dallo 0,75% allo 0,25%, soprattutto a causa delle deboli dinamiche inflattive di fondo, i mercati si chiedono già se il recente taglio di 50 punti base sia stato eccessivo.
Anche in scia alla debolezza dell’USD, l’USD/SEK è sceso a 6,7610 a Stoccolma. S’intravede qualche ordine per opzioni in scadenza oggi a 6,7600. Anche se il momentum rialzista sta lentamente svanendo, l’impostazione generale rimane positiva. S’intravede un supporto di breve termine alla media mobile a 21 giorni (6,7260), seguito da 6,6925 (base del canale di trend rialzista da marzo a luglio). Il supporto chiave è distante, a quota 6,6763 (proiezione del 61,8% di Fibonacci sul calo del 2012-2013). La coppia NOK/SEK ha compiuto un rally sugli stop dopo aver superato il supporto a 1,1000/05 (livello psicologico / media mobile a 21 giorni). Il rally al ribasso si è fermato sopra la media mobile a 100 giorni dopo i dati accettabili sull’inflazione diffusi in Norvegia. Le scommesse per le opzioni si mescolano intorno a 1,1000, s’intravede un supporto chiave a 1,0841 (minimo 2 luglio).

Il tasso ombra di Wu e Xia suggerisce scarsa flessibilità della Fed
Nel dibattito sulla Fed e sulla sua politica extra-accomodante con il tasso allo zero, cui si aggiungono misure non convenzionali senza precedenti, spunta sempre più spesso un recente studio di Wu e Xia. Lo studio prosegue il ragionamento di Fisher-Black (1995), che per primo aveva detto che lo zero percento non è il limite inferiore dei tassi d’interesse nominali. Oltre al tasso d’interesse sui fondi federali (FF), i mercati dovrebbero tenere in considerazione anche il “tasso FF ombra”, che si può definire come la differenza fra il tasso nominale e il valore di un’opzione call su valuta con rendimento allo zero percento. Secondo Xia e Wu, il tasso ombra si attesta al -3,0 per il 2014.
Nel novembre 2012, in un intervento alla Washington University, il presidente della Fed di St. Louis Bullard aveva chiesto: “L’attuale politica monetaria degli USA è ‘troppo accomodante’?” Già allora, la risposta era sì. Oggi, sembra essere un sì ancor più convinto. Dopo quasi due anni, la politica della Fed rimane ancora troppo accomodante e anche alcuni membri della Fed la pensano così; infatti, i dot (puntini, ovvero le proiezioni individuali) dei membri della Fed hanno confermato un corso più ripido alla riunione del 17-18 giugno. Ciò nonostante, dai verbali del FOMC emerge che i partecipanti non sono del tutto convinti sulla forza della ripresa USA per iniziare a parlare di un vero e proprio restringimento. Nei verbali si legge che i banchieri americani hanno deciso di porre fine al programma di acquisto di asset entro ottobre, ma anche di mantenere condizioni finanziarie favorevoli per sostenere la ripresa. Alcuni regolatori hanno espresso preoccupazione per la bassa inflazione nell’Eurozona e in Giappone, che potrebbe danneggiare le previsioni d’inflazione negli USA. I membri della Fed continuano a ritenere che l’inflazione USA rimarrà sotto il 2,0% nei prossimi anni. Molti si sono espressi a favore del mantenimento di uno spread consistente (20-30 punti base) fra il tasso d’interesse sulle riserve in eccesso (IOER) e quello sui pronti contro termine attivi (RRP). In effetti, finché ci sarà abbastanza liquidità sui mercati, l’IOER sarà un tetto efficiente per i tassi di breve termine, mentre l’RRP assicurerà la banda inferiore. Dunque, visto che le banche hanno accesso a entrambi gli strumenti mentre altre istituzioni finanziarie utilizzano solo l’RRP, un aumento dell’IOER continuerà a incanalare liquidità verso le banche, nella speranza di assistere alla trasmissione di questa liquidità verso l’economia reale.
Detto questo, l’interrogativo cruciale non ha ancora trovato risposta: la Fed quando inizierà a normalizzare?
I mercati continueranno a cercare una risposta nei dati economici USA. Dopo il recente miglioramento significativo del tasso di disoccupazione negli USA (6,1% a giugno) e la successione di buoni dati NFP, gli economisti hanno rivisto le loro previsioni a favore di un inizio anticipato della normalizzazione della Fed (i partecipanti più aggressivi stanno già scommettendo su un primo rialzo della Fed nel primo trimestre). Ciò nonostante, a dispetto dei dati occupazionali favorevoli, la Fed dovrebbe assicurarsi che la ripresa economica sia ben ancorata; alcuni funzionari sono consapevoli della flessibilità limitata della Fed nell’affrontare nuovi possibili shock finanziari. Con il tasso nominale alla soglia inferiore dello zero e l’inflazione già superiore al 2,0%, non possiamo aspettarci una sorpresa aggressiva dalla colomba Yellen, né dai suoi colleghi.

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EUR/USD Ieri l’EUR/USD ha fatto registrare un rialzo significativo. Ciò nonostante, continuiamo a propendere per un calo eventuale verso il supporto a 1,3503, finché i prezzi rimarranno sotto la resistenza a 1,3664 (massimo 03/07/2014). Ora troviamo supporti orari a 1,3602 (minimo 09/07/2014) e 1,3576. In un’ottica a più lungo termine, la rottura del cuneo ascendente di lungo termine (si veda anche il supporto a 1,3673) indica un netto deterioramento della struttura tecnica. È favorito un rischio ribassista di lungo termine verso 1,3379 (implicato dalla formazione di doppio massimo), finché i prezzi resteranno sotto la resistenza a 1,3775. Troviamo supporti chiave a 1,3477 (minimo 03/02/2014) e a 1,3296 (minimo 07/11/2013).

GBP/USD La coppia GBP/USD si sta consolidando vicino al massimo del canale ascendente. La leggera correzione del prezzo avvenuta fino a questo momento suggerisce un persistente interesse all’acquisto. I supporti orari stazionano a 1,7086 e 1,7007 (minimo 27/06/2014). Una resistenza è ubicata a 1,7180 (massimo 04/07/2014). A più lungo termine, la violazione della resistenza principale a 1,7043 (massimo 05/08/2009) fa presagire un ulteriore rafforzamento. Le resistenze si trovano a 1,7332 (si veda il 50% del ritracciamento sul declino del 2008) e a 1,7447 (minimo 11/09/2008). Un supporto staziona a 1,6923 (minimo 18/06/2014).

USD/JPY L’USD/JPY si è indebolito vicino alla resistenza a 102,36 (massimo 18/06/2014). Ora i prezzi si stanno avvicinando al supporto a 101,24. Una resistenza oraria staziona a 101,86 (massimo 09/07/2014). Si favorisce un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Ciò nonostante, sarà necessaria una violazione al rialzo fuori dall’attuale fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 affinché ci sia una ripresa del trend rialzista di fondo. Un’importante resistenza staziona a 110,66 (massimo 15/08/2008).

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USD/CHF L’USD/CHF non è riuscito a infrangere la resistenza costituita dal suo canale discendente. Monitorate il supporto orario a 0,8886 (minimo infragiornaliero). Le resistenze orarie si trovano a 0,8938 (massimo 09/07/2014) e 0,8959 (massimo 07/07/2014). Un altro supporto staziona a 0,8953. In una prospettiva a più lungo termine, la violazione rialzista della resistenza chiave a 0,8953 suggerisce la fine dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. Il potenziale rialzo a lungo termine implicato dalla formazione a doppio minimo è 0,9207. Una resistenza chiave staziona a 0,9156 (massimo 21/01/2014).

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