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Focus ETF: come funzionano e quali differenze con i fondi attivi?

Pubblicato 11.02.2022, 11:08

Nell’intervista di Pietro Di Lorenzo con Francesco Casarella (Responsabile per l’Italia di Investing.com)
abbiamo parlato di:

I migliori strumenti finanziari : Semplicità, Economicità, Trasparenza, Flessibilità e rischi contenuti
Meglio i fondi comuni di investimento o gli Etf?
Criticità degli Etf



Tema cardine di questa puntata è quali sono le caratteristiche che deve uno strumento finanziario per essere inserito in portafoglio.

Nel mio ultimo libro "Un milione per mia figlia" ho illustrato le 5 caratteristiche che dovrebbe avere uno strumento finanziario:

1. Semplice: ovvero accessibile anche a chi non ha mai fatto un investimento sul mercato mobiliare
2. Economico: in un piano di accumulo lungo anche l’1% di costi risparmiati consentirà di ridurre il cammino verso il milione
3. Trasparente: ovvero che si muova in maniera lineare e non attraverso fumosi meccanismi
4. Open end: che ci consenta di investire nei Megatrend con strumenti che non abbiano scadenza, con una vita finanziaria illimitata
5. Sicuro: l’eventuale fallimento dell’emittente non deve in alcun modo impattare sul nostro piano di accumulo.

Gli Etf credo abbiano molte di queste peculiarità. Mi sbaglio?

In effetti gli ETF hanno queste 5 peculiarità:

1. Semplicità: gli ETF sono strumenti passivi, il cui obiettivo di investimento è esclusivamente quello di replicare la performance dell’indice benchmark a cui fanno riferimento. Consentono, così, in modo immediato agli investitori di esporsi al mercato d’interesse (azionario, obbligazionario, di materie prime ecc.) o alla strategia obiettivo (strategie short e leverage, accessibili tramite gli ETF strutturati). Operativamente, grazie alla negoziazione in tempo reale in Borsa, gli ETF possono essere acquistati e venduti come se fossero delle azioni tramite la propria banca o il proprio broker.

2.Economicità: la politica di gestione passiva propria di questi strumenti e la quotazione in Borsa consentono agli ETF di abbattere i costi tipici della gestione attiva (team di analisti) e quelli legati alla distribuzione, garantendo agli investitori l’accesso a mercati e a strategie d’investimento altrimenti difficilmente raggiungibili con commissioni di gestione così ridotte.

3.Trasparenza
: gli ETF, replicando un indice notorio di mercato, consentono agli investitori di essere perfettamente consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento, nonché del portafoglio titoli a cui sono esposti. Essi hanno, inoltre, un prezzo che si aggiorna in tempo reale in funzione dell’andamento delle componenti dell’indice di riferimento e, quindi, l’investitore è costantemente a conoscenza della valorizzazione del proprio investimento in ETF, anche grazie alla pubblicazione giornaliera del valore ufficiale dell’ETF (NAV).

4. Flessibilità:
gli ETF non hanno scadenza e contemporaneamente sono quotati in Borsa in tempo reale. L’investitore può modulare, in funzione dei propri obiettivi, l’orizzonte temporale dell’investimento, che può andare dal brevissimo termine (trading intraday) al medio/lungo termine, come per gli investimenti effettuati a fini previdenziali. Infine, considerando che il lotto minimo di negoziazione è pari a una sola quota/azione, è possibile prendere posizione sugli indici di tutto il mondo anche per importi ridotti.

5.Abbattimento del rischio emittente:
gli ETF sono fondi o Sicav il cui patrimonio è per legge di esclusiva proprietà dei possessori delle quote/azioni dell’ETF. Di conseguenza anche nell’ipotesi d’insolvenza delle società che si occupano della gestione, amministrazione e promozione del fondo, il patrimonio dell’ETF non verrebbe intaccato.

Domanda classica: meglio fondi comuni o Etf?

La maggioranza dei fondi comuni non batte il benchmark!
Quindi se non si ha una grandissima abilità di “Fund picking”, ovvero di selezionare i fondi in grado di sopra performare costantemente il benchmark, è certamente preferibile costruire un Piano di accumulo su prodotti a gestione passiva con costi contenuti come gli ETF.

Quali sono invece le criticità degli Etf.

Essenzialmente sono 3:

1.Fiscalità inefficiente
: Quando chiudi in profitto un’operazione su un ETF armonizzato, realizzi una plusvalenza che costituirà quello che in gergo viene chiamato “reddito da capitale”, su cui è prevista una aliquota del 26%. Il problema è che non può essere utilizzato per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.

2. La scarsa liquidità: questo problema è più presente per ETF quotati in mercati relativamente piccoli come Piazza Affari.
La liquidità rappresenta la facilità con cui è possibile negoziare un ETF in qualsiasi momento: in sostanza un fondo passivo è liquido quando gli scambi sono elevati e l’incontro tra domanda e offerta avviene in maniera agevole.

3. tracking error:
misura la differenza tra il rendimento di un ETF e il rendimento del suo benchmark di riferimento.

In teoria un ETF dovrebbe offrire esattamente la stessa performance del proprio benchmark, ma, in realtà, a causa di alcuni aspetti tecnici (costi dell’operatività, imposte, costi burocratici ecc.), si tende a registrare un lieve scostamento fra le due performance.

Appuntamento alla prossima puntata dedicata a chi vuole implementare una routine che consentirà di gestire un Pac in automatico Strumenti finanziari a confronto.

Per consultare l’intervista integrale:

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Ultimi commenti

Anche i fondi (attivi o passivi) non compensano le minus con le plusvalenze..
Agli Etf, in caso non siano gestiti in autonomia dal cliente, va aggiunta la commissione annua che un consulente (es fineco) fa pagare. Sarebbe il casi di iniziare a considerare anche quel costo per confrontare etf e fondi attivi. Sicuramente la differenza si assottiglierebbe
È Imparagonabile il ter di un etf che, nel caso di quelli classici e di grosse dimensioni, è tipicamente 0.1/0.2%. Una banca che offre fondi ha costi decine di volte superiori
etf forever....
non è così. Fiscalità inefficiente? Anche le plusvalenze dei fondi attivi sono redditi di capitale
E' certamente inefficiente rispetto a strumenti come i Certificati
non è Cosi... etf ha un prezzo di mercato non un nav.... il suo valore dovrebbe essere il sottostante di riferimento ma è soggetto a domanda è offerta di mercato quindi anche avere valori fortemente scostanti il benchmark
2 anni fa... controllatemi
etf che investimento e
spiegatemi etc cosa sono ho perso 25.000 mila euro 2 anno sul disinvestimento da controllare
Gli etc riguardano le commodities, materie prime. Probabilmente ha acquistato un etc a leva, poi bisogna verificare qual’e’ il benchmark dichiarato nel prospetto informativo e non ha considerato l’effetto contango.
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