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Forex sommesso in scia alle questioni geopolitiche

Pubblicato 18.08.2014, 11:29
EUR/USD
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USD/JPY
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AUD/USD
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Durante la seduta asiatica sui mercati valutari ha ripreso lentamente piede la propensione al rischio; ciò nonostante, i volumi sono stati scarsi e la direzione incerta. Per quanto riguarda i mercati azionari, il Nikkei ha guadagnato un esiguo 0,03% e Shanghai lo 0,35%, invece l’Hang Seng ha ceduto lo 0,32%. Le tensioni geopolitiche continuano a determinare l’andamento dei prezzi; i ministri degli Esteri di Germania e Francia hanno partecipato a colloqui d’emergenza con i loro omologhi ucraini e russi per stemperare le tensioni più urgenti (stando a quanto riferito, l’esito è stato contrastato). L’Ucraina continua a dirsi molto preoccupata per una potenziale escalation, che sta pesando sul sentiment degli investitori. L’EUR/USD si è mosso all’interno della fascia compresa fra 1,3380 e 1,3400. L’USD/JPY ha cavalcato ordini di fine giornata, salendo fino a 102,40, rimanendo comunque all’interno della sua fascia giornaliera. I rischi per lo yen sono bilanciati; da una parte la valuta gode dello status di bene rifugio, dall’altro ci sono segnali che l’economia giapponese sta retrocedendo (lettura preliminare secondo trimestre: -6,8%). L’AUD/USD è sceso rapidamente dal massimo a quota 0,9328 dopo il dato in calo riferito ai prezzi degli immobili in Cina. Ciò nonostante, in attesa dei verbali della RBA in uscita martedì e dell’intervento alla commissione parlamentare sull’economia del governatore della RBA Stevens in programma mercoledì, gli operatori non hanno spinto l’AUD. In termini generali, le valute dei mercati emergenti hanno guadagnato contro l’USD, ma i movimenti sono stati esigui e i tassi asiatici non si sono mossi granché. Il petrolio continua a essere scambiato all’insegna della debolezza, perché i timori di possibili interruzioni nelle forniture in Russia e Iraq sono stati neutralizzati dall’incremento della produzione di petrolio in Libia.

Prezzi delle nuove abitazioni in calo in Cina
In Cina, a luglio i prezzi delle nuove abitazioni hanno mostrato una flessione in quasi tutte le città, perché le restrizioni sui mutui ipotecari hanno danneggiato gli acquirenti. Stando all’Ufficio Nazionale di Statistica, rispetto a giugno i prezzi sono scesi in 64 delle 70 città monitorate. Si tratta del calo più marcato da gennaio 2011, derivante dalla revisione voluta dal governo nella compilazione dei dati. A luglio gli investimenti diretti esteri cinesi sono calati del 17,0% a/a, rispetto all’incremento dello 0,8% previsto dal mercato e alla crescita precedente pari allo 0,2%. Altrove, il PIL tailandese riferito al secondo trimestre ha mostrato una ripresa, facendo registrare un aumento dello 0,9% t/t dopo una contrazione pari al -1,9% t/t. Ciò lascia presagire che l’economia tailandese è cresciuta dello 0,4% nel secondo trimestre dopo una contrazione dello 0,5% nel primo trimestre.

Forse Carney non aspetterà fino alla crescita delle retribuzioni
Secondo quanto riferito nel Regno Unito, il governatore della BoE Mark Carney avrebbe detto che la banca centrale potrebbe non aspettare fino a un aumento reale delle retribuzioni per un rialzo dei tassi. Carney ha poi aggiunto che, nel processo decisionale, conta di più il trend fondamentale dei dati economici. Come negli USA, anche l’economia britannica ha creato rapidamente posti di lavoro, ma la crescita delle retribuzioni è stata debole e la scorsa settimana è addirittura scesa. La capacità dell’economia britannica di crescere senza produrre un’inflazione duratura concede alla BoE più tempo. Sospettiamo che lo sfasamento fra il mercato del lavoro in difficoltà e la crescita delle retribuzioni presto raggiungerà il Regno Unito (e gli USA), spingendo i banchieri a intervenire. Sulla base di questa premessa, rimaniamo costruttivi sulla GBP. Altrove, l’indice britannico sui prezzi delle abitazioni Rightmove ha mostrato una flessione del 2,9% m/m ad agosto rispetto al -0.8% di luglio, calo maggiore da dicembre 2012. I pochi appuntamenti economici in calendario oggi determineranno contrattazioni sommesse sul forex, salvo non vi siano eventi inaspettati in Ucraina / Russia.

Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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