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FTSE-MIB: pronto l'attacco all'ultimo campo base per poi raggiungere la vetta

Pubblicato 26.11.2017, 21:26
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Dopo che 2 settimane fa il nostro indice ha messo a dura prova le coronarie (e gli stop loss) dei longhisti, quella scorsa è stata all’insegna del rialzo (+ 2,14% dal minimo di Lunedì 20 novembre) conclusasi con il brillante inizio mattinata di Venerdì, supportato dalle news sul settore bancario e dalle ipotesi Vivendi-Mediaset-Telecom.

Tecnicamente, se è vero che le ultime due settimane hanno fatto traballare i 22000 punti (21932 del 15 Nov. e 21946 del 20 Nov.), lo è altrettanto (cosa molto importante) quanto è successo nei 15 giorni precedenti.

Se prendiamo il grafico a 2 anni (area gialla) notiamo che nei giorni 2 e 5 Nov., dando un “assaggio” della probabile direzione futura, l’indice ha registrato nuovi massimi a 23127 e 23133 superando quelli del 2015 (22844 del 1 dicembre e 22843 del 3 dicembre).

Grafico FTSE-MIB pluriennale

A fronte di quanto sopra ribadisco la mia “convinzione” che, trainato dal settore bancario e dopo la reazione degli ultimi 5 giorni, l’indice milanese abbia il 70% di probabilità di oltrepassare la “soglia vitale” dei 24000-24500 (ultimo campo base) che con la rottura di fascia 22550-22650 prima e di fascia 22900-23150 poi, diventerebbero l’85%, per poi tentare di raggiungere la vetta dei massimi storici.

Però, di contro, i minimi del 15 e 20 novembre diventano ancora più importanti poiché adesso una loro violazione al ribasso metterebbe già a serio rischio il trend facendo aumentare le possibilità di perforare successivamente anche i 21300 (prima 10%, ma in caso negativo diventerebbero del 40%).

Quando aumentano le possibilità di successo aumentano di conseguenza anche i rischi qualora tale ipotesi vengano meno.

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Passiamo ora all’aggiornamento delle posizioni in essere.

Settore Bancario: UniCredit SpA (MI:CRDI) long dal 23-09-2017 al prezzo di 17.80 e Unione di Banche Italiane SpA (MI:UBI)BANCA long dal 08-10-2017 al prezzo di 4.12, entrambe tipo “cassettista”.

Come dicevo la scorsa settimana nell’articolo “Il vero problema delle banche?....” la partita tra BCE e Parlamento EU-Italia sarebbe stata “tosta” e cito testualmente “Relativamente all’ “armonizzazione” però, attualmente, lo si potrebbe fare in modi e tempistiche anche differenti da quanto prevede l’SSM e vorrebbe la BCE” e le indiscrezioni di Venerdì confermano che almeno i modi potrebbero essere più soft.

Se le metodologie saranno differenti, questo andrà a vantaggio dell’intero sistema bancario.

Perché?

Se lo “smaltimento” NPL vero e proprio non vedrà novità (si dovrebbe procedere secondo quanto prevede l’SSM), buone nuove arrivano comunque dalla bozza cambiamenti del Parlamento EU, ovvero:

  1. L’abbassamento del coefficiente di rischio per i mutui “loan-to-value” inferiore del 75% dal 35% al 20%
  2. L'abbassamento del coefficiente di rischio per i finanziamenti con “cessione del quinto” dal 75% al 35% e 3) considerare gli LGD (loss given default) nella vendita massiva di crediti deteriorati.

Se la bozza verrà approvata questo consentirà alle banche di beneficiare di un “risparmio” importante negli accantonamenti sui finanziamenti più sicuri dando un buon aiuto a bilancio nella “pulizia” NPL.

Tecnicamente. Unicredit (MI:CRDI): la “dura” voce della BCE si era fatta sentire a inizi Novembre provocando la rottura del canale ascendente partito dal minimo annuale registratosi il 27 Feb. (11.93).

Il “soccorso” del Parlamento EU ha riportato però il prezzo a ridosso del canale che con la rottura di area 17.25 getterebbe le basi per il raggiungimento dei target in area 21 e successivamente 25.

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A seguito di quanto detto sul MIB, dopo averlo abbassato, alziamo lo stop loss a 15.70.

Grafico Unicredit

Tecnicamente. UBI Banca (MI:UBI) il superamento di area 4.05, ma soprattutto 4.25, darebbe al titolo la forza necessaria per raggiungere i target in area 4.55 e poi 5.10; manteniamo lo stop loss a 3.60


Settore Media:

MEDIASET (MI:MS) long Multiday dal 05-11-2017 al prezzo di 3.08.
Anche il settore media è stato oggetto Venerdì di indiscrezioni sulle vicende VIVENDI-MEDIASET-TELECOM.

A scaldare gli animi long il probabile epilogo della saga italo-francese con l’accordo che porterebbe nelle casse del biscione circa 700 Ml. di risarcimento danni; ma soprattutto l’eventuale conseguente grande partnership con Telecom Italia (MI:TLIT) per la fornitura di contenuti a Tim Vision che garantirebbe all’azienda di Cologno Monzese ulteriori 100 Ml. all’anno per 6 anni.

Infine non dimentichiamoci né delle voci di scorporo della rete Telecom che potrebbe portare alla fusione Mediaset-TIM per la creazione di un polo europeo dei contenuti (con sostegno di Vivendi (PA:VIV)) e né, seppur di minor importanza, che l’azienda capitanata da Vincent Bolloré, al prezzo di 3.20 registrerebbe ancora una potenziale minusvalenza a bilancio di 150 Ml. circa (anche se “dimezzata” rispetto a 15 giorni fa’).

Tecnicamente: la prepotente fuoriuscita in gap-up dal canale discendente partito dai massimi di Dic. 2016 associato alle news e valutazioni fondamentali del futuro business plan dovrebbero porre le basi per buoni spazi di crescita delle quotazioni.

La conferma verrebbe dal superamento del massimo registratosi Venerdì a 3.308, in “coincidenza” della prima importante resistenza statica annuale, che proietterebbe il titolo al target in fascia 3.40-3.50.

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Anche in questo caso alziamo lo Stop Loss a 2.95

Grafico Mediaset

Settore Utility:

Italgas SpA (MI:IG) long Multiday dal 12-11-2017 al prezzo di 5.13
Tecnicamente: il ritracciamento partito dai massimi del 20 e 21 novembre (5.36 e 5.355), in corrispondenza del massimo registratosi il 24 ottobre a 5.40, ci mette in allerta per il rischio (30%) di una correzione più ampia che vada sotto lo stop loss ma che comunque non metterebbe in pericolo il buon trend rialzista in atto. Pertanto manteniamo comunque posizione per target area 5.70, pronti a raddoppiarla in caso di discese in fascia 4.60-4.40 (solo con MIB sopra 21932) ed abbassiamo lo stop loss a 4.27.

Settore Oil & Gas (Servizi):

TENARIS (MI:TENR) long Multiday dal 22-11-2017 al prezzo di 12.50
Tecnicamente: nulla da segnalare. La reazione partita dai minimi di fine ottobre è sempre in atto e dovrebbe consentire di arrivare al primo target in fascia 14.00-14.50. Stop loss confermato a 10.90

Settore Auto:

FIAT FCA (MI:FCHA) long Multiday dal 12-11-2017 al prezzo di 14.80
Anche in questo caso nulla di particolare da segnalare. Trend rialzista in atto con conferma target su nuovi massimi storici in area 17.50 e stop loss a 13.50

Settore Impiantistica:

Leonardo SpA (MI:LDOF) long Multiday dal 14-11-2017 al prezzo di 10.16
Come già evidenziato nel precedente articolo in cui si è aperta posizione, a livello fondamentale, in quel momento (e ovviamente anche adesso), non c’erano i presupposti per una debacle del genere. Il supporto in area 10.00 sta dimostrando tutta la sua validità ed il titolo dovrebbe raggiungere nelle tempistiche “previste” (max entro metà dicembre) almeno il target in area 11.50. Stop loss confermato a 9.50

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Concludendo, a fronte di tutto quanto sopramenzionato, sia a livello tecnico che fondamentale (salvo entrate a “gamba tesa” della BCE), i presupposti per l’attacco all'ultimo campo base per poi tentare di raggiungere la vetta ci sarebbero tutti!

Non ci resta che incrociare le dita ed attendere la decisione del Grande Capo (il mercato).

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