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Germania, crescita settore privato rallenta

Pubblicato 23.11.2018, 12:01

Oggi le principali borse europee hanno aperto in rialzo, con il Francoforte che guadagna lo 0,28% e Parigi in rialzo dello 0,26%, Londra, in progresso dello 0,26%. A Piazza Affari, nelle prime battute l'indice Ftse Mib guadagna 0,51%, Banco BPM (MI:PMII) guadagna 3,06%, Intesa Sanpaolo (MI:ISP) l'1,79%, Unicredit (MI:CRDI) l'1,58%.

Secondo i dati macro, la crescita del settore privato tedesco è rallentata ai minimi di quasi quattro anni. Il sotto-indice relativo alla manifattura è sceso a 51,6 da 52,2 del mese scorso, deludendo le previsioni che convergevano verso una lettura stabile. Anche l'attività nel settore servizi è scesa con il sotto-indice relativo a 53,3 da 54,7 di ottobre, anche in questo caso inferiore alle stime degli analisti.

Anche il settore privato francese ha avuto difficoltà a mantenere il suo slancio nel mese di novembre, principalmente a causa del rallentamento della manifattura dopo il calo dei nuovi ordini. L'indice che misura l'andamento del manifatturiero è sceso a quota 50,7 da 51,2 di ottobre, sotto le aspettative di 51 punti. Per quanto riguarda i servizi, il Pmi è calato a 55 da 55,3 di ottobre, anche se gli analisti dubitano che il settore possa mantenere a lungo questo ritmo.

I prezzi del petrolio negli Stati Uniti sono un po’ più ristretti di quello che sono in altre parti del mondo, a causa dell'aumento dell'offerta nella regione. Gli Stati Uniti ora stanno producendo a livelli record ed il paese è diventato il più grande produttore al mondo, con la produzione russa e quella dell’Arabia Saudita alle spalle, per il momento. Insieme, i tre principali produttori stanno producendo quasi 100 milioni di barili al giorno. L'alta produzione in sé non causerebbe necessariamente un calo dei prezzi, ma l’aumento della produzione unito al timore di un rallentamento economico globale che potrebbe ridurre la domanda, ha causato una rapida caduta dei prezzi del petrolio, con un calo di oltre il 30% rispetto al mese scorso. L'Arabia Saudita sta facendo pressioni affinché l'OPEC riduca l'offerta fino a 1,4 milioni di barili al giorno per evitare un ulteriore aumento delle azioni. Una decisione ufficiale verrà rilasciata dopo il prossimo incontro del gruppo il 6 dicembre.

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Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

FIBO Group

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